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Roma, disastro a San Siro: il Milan vince 3-1. Mancini e Karsdorp, addio Juve

Roma, disastro a San Siro: il Milan vince 3-1. Mancini e Karsdorp, addio Juve - immagine 1

I giallorossi cadono a San Siro: espulsi nel finale Karsdorp e Mancini. Mourinho è già in emergenza verso la Juve

Redazione

Nella calza della Roma c'è il carbone. I giallorossi perdono 3-1 a San Siro contro il Milan. Decisivi i gol nel primo tempo di Giroud (rigore contestatissimo per presunto tocco di mano di Abraham) e Messias su errore clamoroso di Ibanez e di Leao nel finale. Inutile il gol di Tammy che aveva portato la Roma sul 2-1 a fine primo tempo. Espulsi Karsdorp e Mancini, che saltano la Juve: sarà corsa per avere disponibile Maitland-Niles.

Mourinho sorprende e nell’undici iniziale tiene fuori Cristante per un assetto iper offensivo con Pellegrini, Veretout e Mkhitaryan in mezzo al campo. Ogni idea tattica però salta al 7’ quando Chiffi dopo un lungo check del Var e un on field review fischia rigore per il Milan: il “colpevole” è Abraham che su un tiro da fuori area di Theo Hernandez fa un movimento con il braccio verso il pallone anche se la traiettoria non sembra cambiare. Mou e la Roma protesta ma non c’è niente da fare: Giroud spiazza Rui Patricio e fa subito 1-0.

Passano dieci minuti e una follia di Ibanez spalanca le porte al 2-0 al Milan: il brasiliano sbaglia un retropassaggio a Rui Patricio, Giroud aggira il portiere ma centra il palo, Messias sulla respinta non sbaglia e per la Roma è notte fonda già dopo meno di venti minuti. Al 24' la prima occasione per la Roma con Zaniolo che però si attarda a calciare e il suo sinistro viene respinto da Maignan. I giallorossi non riescono a reagire, la squadra di Pioli fa la partita perché è più aggressiva e più precisa. A 5' dalla fine però la Roma ha una scintilla: prima Abraham devia di testa un sinistro di Zaniolo ma Maignan è miracoloso. Poi sull'angolo successivo il 2-1 di Tammy: l'attaccante tocca sottoporta un destro di Pellegrini e riapre la partita. Poi la gara si incattivisce e scattano due mini-risse con Karsdorp e Theo Hernandez tra i più attivi.

Super Maignan, poi il rosso a Karsdorp e il gol di Leao

Il secondo tempo comincia senza cambi ma sulla falsa riga del primo: al 51' destro con effetto di Brahim Diaz che si stampa sulla traversa e salva Rui Patricio. Al 59' risponde la Roma con Abraham che cerca l'angolino col destro ma Maignan è ancora super. Il francese del Milan è tra i migliori in campo anche quando al 62' risponde a Mkhitaryan e poi a Ibanez sottoporta, anche se poi Chiffi ferma il brasiliano per fuorigioco. La Roma alza il ritmo così Pioli cambia qualcosa e manda in campo Leao e Bakayoko e fa scaldare Ibrahimovic. Mourinho capisce che è il momento di aggredire e fa tre cambi: Felix per Pellegrini, ElShaarawy per Vina e Cristante per Veretout. Ma neanche dieci minuti dopo, al 74', la Roma resta in dieci: Karsdorp, ammonito già nel primo tempo, entra in ritardo su Theo Hernandez e si becca il secondo giallo che gli farà saltare la Juve. Sarà corsa per Maitland-Niles, con l'obiettivo di schierarlo già domenica. Sulla punizione conseguente è Florenzi a colpire la traversa, la seconda di giornata.

Mou toglie Abraham (che non la prende bene) per Shomurodov ma è troppo tardi perché la Roma non ha la forza di tentare un assalto in inferiorità numerica. E anzi, arriva anche il 3-1 di Leao che approfitta di una sponda di Ibrahimovic per battere Rui Patricio in uno contro uno. Poi nel recupero rosso anche a Mancini (salterà anche lui la Juve) per fallo da ultimo uomo su Leao, ma Rui Patricio para il rigore di Ibrahimovic. Nel finale cori razzisti verso Ibrahimovic (ed è stato Mourinho stesso a chiedere ai tifosi di fermarsi, riuscendoci) e un rigore chiesto per un contatto proprio tra lo svedese e Ibanez non concesso da Chiffi. La Roma resta così a 32 punti e vede più lontano il quarto posto. La speranza si chiama ancora una volta mercato: Maitland-Niles e il probabile Sergio Oliveira dovranno dare una spinta per la risalita, ora più difficile che mai.