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Roma, difesa special: da febbraio cambio di marcia e pochi gol subiti su azione

Roma, difesa special: da febbraio cambio di marcia e pochi gol subiti su azione - immagine 1

I giallorossi hanno registrato il dodicesimo risultato utile consecutivo. Non solo merito di Abraham e Pellegrini ma anche di un reparto arretrato che sta dando sicurezze

Daniele Aloisi

Da sempre si dice che gli attacchi vincono le partite, ma le difese vincono i campionati. La Roma non è in lotta per il titolo, ma la stabilità del reparto arretrato ha dato una mano ai giallorossi negli ultimi quattro mesi.

Dopo la sconfitta con la Juventus, la posizione in classifica era deficitaria e i gol presi erano tantissimi (29). Da quella serata di gennaio la casella delle partite perse non si è più mossa e la Roma ieri è riuscita a raggiungere il dodicesimo risultato utile consecutivo. Merito di Abraham, Pellegrini e Mkhitaryan che hanno dato qualità in avanti, ma le prestazioni di Smallling e compagni hanno aiutato.

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Da febbraio, giorno di Roma-Verona, i giallorossi non prendono gol su un’azione costruita. Da quella gara, le uniche tre reti subite sono arrivate da palla ferma. Un calcio di rigore e una punizione nelle ultime due contro Napoli e Salernitana, e un corner a Udine. Dall’harakiri contro i bianconeri, la porta di Rui Patricio si è gonfiata solo nove volte, e un altro dato importante che certifica la crescita mentale è che dopo il 75’ è la squadra che prende meno gol in campionato (3), nei minuti di recupero 0. Quello di De Sciglio è stato l’ultimo preso nel finale di gara.

Dal recupero di Smalling al cambio di modulo: come è cambiata la Roma

Sono tanti i fattori che hanno determinato la crescita del reparto difensivo, uno tra tutti è stata la costanza di prestazioni di Smalling. L’anno scorso il gigante inglese non ha quasi mai giocato: 30 partite saltate in stagione. In questa, a parte un piccolo problema fisico alla coscia di inizio anno, è sempre stato disponibile. In quel mese la Roma ha subito la sconfitta con il Bodo e ha raccolto solamente quattro punti in cinque gare. Nella grigia Manchester i rapporti con Mourinho non erano dei migliori, nella Capitale è cambiato tutto come con Mkhitaryan. Anche ieri prova super dell’ex United che ha tenuto a bada un cliente scomodo come Osimhen.

Anche i suoi compagni di reparto hanno avuto una crescita esponenziale grazie al cambio di modulo. Dalla gara di Genova, lo Special One non ha più lasciato la difesa a tre. Quella che era una soluzione provvisoria è diventata la svolta della stagione giallorossa che adesso sta prendendo una piega inaspettata. Continua la rincorsa al quarto posto ma soprattutto alla conquista di un trofeo che manca da 14 anni.