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Roma, difesa da rifondare. Ma (per ora) il modulo non si tocca

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Dopo 3 giornate i giallorossi hanno la penultima difesa del campionato, con 6 gol subiti. Solo la Fiorentina ha fatto peggio, con 7 reti. Mourinho è alla ricerca di nuove soluzioni per il reparto che, fino ad ora, aveva offerto le garanzie maggiori
Redazione

Un punto in tre partite, e una certezza che sembra crollata. Problemi fisici, condizione precaria, manovra che spesso sembra far fatica a decollare, e forse per la prima volta dall'arrivo di Mourinho anche una difesa a dir poco ballerina: sono già sei i gol subiti in questi primi match stagionali. In Serie A solo la Fiorentina ha saputo fare peggio, con al passivo un gol in più rispetto ai capitolini.

Se fino a questo momento il reparto arretrato era sempre stato il vero punto di forza delle strategie dello Special One (memorabili in tal senso certe notti europee come la semifinale di ritorno contro il Bayer Leverkusen quattro mesi fa o la stessa finale di Tirana un oltre un anno fa), nelle ultime partite la fase difensiva della squadra ha lasciato molto a desiderare. E questo anche a causa di performance non all'altezza di un insospettabile Smalling, lontano parente del punto di riferimento che ha rappresentato in ogni occasione da oltre due anni. Il tutto, se aggiunto alle prestazioni calanti di un Rui Patricio che conferma ormai un trend a dir poco preoccupante e allo scarso rendimento degli esterni, va a delineare nei minimi dettagli un quadro difficile, al limite del disastroso e deleterio per un club dalle alte ambizioni come la Roma.

Per quanto sia stata una voce che timidamente ha cercato di farsi valere nelle ultime settimane, non basta certamente la partenza del criticatissimo Ibañez a spiegare questa serie di debacles improvvise. Le cause sono molteplici, complesse, ed è giusto che se ne occupi mister Mourinho. Ma pare lapalissiano dire che se Ngonge del Verona si ritrova, allo scadere del primo tempo, a fare tranquillamente 40 metri di campo da solo, infilando senza problemi la retroguardia giallorossa, schierata interamente al limite della linea di centrocampo, la responsabilità non possa essere attribuita singolarmente a qualcuno o qualcosa.

'Grattacapo' difesa: la linea a 4 non convince lo Special One. Pronta la carta N'Dicka

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Al Tecnico di Setubal dunque l'arduo compito di risollevare la situazione, nell'ottica di tornare a macinare punti e riagganciare prontamente il treno della Champions. Da quanto filtra, al momento Mourinho non sarebbe intenzionato a cambiare modulo. Secondo l'allenatore portoghese la difesa a 4 non è adatta alla caratteristiche tecniche dei suoi giocatori, e la vede piuttosto come un'opzione d'emergenza da usare a partita in corso in caso di necessità, per ricercare un approccio più offensivo.

Stesso modulo allora, ma lavoro diverso. Nelle prossime settimane l'obiettivo sarà inevitabilmente quello di dare alla linea dei 3 difensori una maggiore stabilità tattica, concentrandosi anche sulle caratteristiche individuali di ciascun calciatore. Sotto questo punto di vista, la posizione centrale di Smalling non sembra in alcun modo in discussione. Le sue qualità di marcatore sconsigliano altre soluzioni per l'inglese, che in quel ruolo ha sempre dato il meglio di sé. Discorso diverso può e deve essere fatto per gli altri centrali a disposizione dello Special One.

Aspettando il ritorno di Kumbulla a partire da Gennaio, sono Mancini, Llorente e il volto nuovo N'Dicka a giocarsi i due posti di braccetto destro e sinistro. L'ivoriano non ha ancora debuttato con la maglia della Roma. "Prima deve imparare a giocare con noi" aveva detto Mourinho ben prima che Candreva segnasse una doppietta all'Olimpico con la maglia granata della Salernitana. Ma per caratteristiche rappresenta una risorsa forse unica nel reparto arretrato giallorosso. Centrale fisico, veloce, di piede sinistro e abile di testa. Esattamente l'opposto dei suoi compagni di reparto, di piede opposto, senz'altro più compassati e più orientati anche all'impostazione del gioco dal basso. Tutti fattori di cui l'allenatore dovrà tenere conto, considerando anche l'importanza dell'acquisto di un profilo del calibro di N'Dicka, che per forza di cose è presumibile che troverà maggiore spazio. Il contrario sarebbe preoccupante, e rischierebbe di gettare ancora più ombre su quello che già adesso comincia ad avere i contorni del 'caso misterioso'.

Anche perché, in questi giorni di sosta per le nazionali, l'Ivoriano è uno dei 3 centrali della prima squadra rimasti a Trigoria ad allenarsi insieme proprio a Llorente e Smalling. Ed essendo i giocatori che avranno più tempo per prepararsi alla prossima sfida con l'Empoli, non sembra un'ipotesi così peregrina quella di vederli in campo in un'inedita linea a 3, con il centrale spagnolo pronto a spostarsi a destra per fare posto al difensore ex Eintracht.

Tante possibilità, un unico imperativo. La Roma non può più sbagliare e deve assolutamente recuperare terreno in campionato. Mourinho lo sa; a lui l'onere di risollevare morale, squadra e classifica.

FRANCESCO BASTIANINI

 

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