Quello tracciato da Xabi Alonso e dal Leverkusen nell'ultimo anno e mezzo è un blueprint decisamente interessante e senza dubbio invidiabile. Un prototipo di squadra, di società e di ambiente che ha un po' rinfrescato la concezione di come si arriva al successo: non più confidando nelle faraoniche sessioni di mercato, ma affidandosi e fidandosi ciecamente della visione di un allenatore ancora abbastanza inesperto. Replicare quanto fatto in Germania e in Europa dal Bayer non è certo roba da poco, ma se Daniele De Rossi e la Roma vogliono vincere nel medio-lungo periodo è sicuramente un esempio dal quale attingere a piene mani.
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Roma, De Rossi e il modello Xabi Alonso: vincere con le mosse giuste è possibile
Leverkusen: la macchina perfetta è anche economica
—E se vi dicessero che la squadra che ha superato il record di imbattibilità europeo (che resisteva ormai dal 1964) nella scorsa sessione di mercato estiva è andata in negativo solamente di 12 milioni ci credereste? Grimaldo è stato preso a zero in uscita dal Benfica, Boniface per 20 milioni dal Saint Gilloise, Xhaka per 15 milioni dall'Arsenal e Tella per 23 milioni dal Southampton. Una sessione di mercato di tutto rispetto, ma che a fine Agosto non ha portato nessuno a pensare che il Leverkusen potesse vincere la Bundesliga con 5 giornate di anticipo, sopra ad un Bayern che ha speso 120 milioni solo per Harry Kane. Quello di Xabi Alonso è un gioco corale, sinfonico, che si basa sui movimenti senza palla e sulla fluidità, parola chiave di tutto il suo progetto. Se il Bayer può cambiare 5 interpreti rispetto all'Europa League e vincere comunque con 4 gol di scarto con l'Eintracht non è un caso.
Xabi Alonso ha ricevuto nelle mani una squadra che rischiava la retrocessione e in poco più di un anno l'ha completamente ridisegnata, ribaltando a tutti gli effetti il destino del Leverkusen: il tecnico tedesco rischia di completare il triplete con una squadra che rispetto allo scorso anno ha cambiato solamente 3 titolari. Il bel gioco non è fine a se stesso: in una squadra senza grandissimi interpreti - escluso Wirtz - era l'unico modo per far esprimere tutti al massimo - spesso anche oltre le loro vere potenzialità - e assicurarsi una continuità di rendimento impossibile da raggiungere per una rosa che in realtà non è poi così lunga.
De Rossi e Ghisolfi: c'è bisogno di dialogo per creare una squadra vincente
—Come Xabi anche Daniele è entrato a stagione in corso, per rimediare ad un gruppo che stava deragliando. Anche lui è un grande ex centrocampista e prima dell'avventura sulla panchina della Roma non aveva avuto grandi esperienze come allenatore. Le analogie tra De Rossi e Alonso ci sono e non sono nemmeno poche, ma quello di cui la Roma ha bisogno è costruire una squadra funzionale, seguendo la visione e le idee del suo allenatore. "Abbiamo bisogno di gente tanto veloce e tanto rapida, non voglio fare identikit", queste le parole di Daniele dopo Roma-Genoa. E' evidente che la Roma ne abbia pochi di giocatori così (o forse nessuno) e per questo nelle ultime settimane si è parlato di Diakitè o Moffi; non è un mistero che a De Rossi piaccia anche Adingra, l'esterno del Brighton che ha messo in difficoltà la Roma nel doppio confronto agli ottavi di Europa League. La mossa di Ghisolfi come nuovo ds va sicuramente nella direzione giusta visti i suoi trascorsi, ma ora servono 3 mesi di mercato da squadra con un progetto serio e concreto.
Federico Liuti
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