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Getty Images
"C’è della gente che non segna da tanto tempo, bisogna farsi un esame di coscienza e chiedersi come mai. Evidentemente ci sono dei problemi, senza il rigore non avremmo segnato. E' una sconfitta che ci fa riflettere”. Si parte da qui. Dall'analisi più o meno lucida, più o meno a caldo, di Gian Piero Gasperini. Un'analisi di certo condivisibile perché ad oggi, passati ormai quasi 5 mesi dall'inizio della sua avventura alla Roma, i pochi gol segnati non sono più un tema bensì una problematica seria. Per questo ne vanno capiti i motivi. Il punto di forza delle squadre di Gasperini è sempre stata la potenza offensiva, e non si parla solo di reparto d'attacco ma di tutta la squadra. La Roma ha fin qui segnato appena 7 gol in campionato oltre ad altri 3 in Europa League in 10 partite stagionali. La media è presto fatta. Contando solo la Serie A, la Roma è 12esima per gol dei difensori (uno di Wesley), decima per gol dei centrocampisti (uno di Pellegrini e uno di Cristante) e decima anche per i gol degli attaccanti (tre di Soulé e uno di Dovbyk). Prendendo in considerazione invece i numeri stagionali di chi risponde al ruolo di punta centrale (per la Roma Dovbyk e Ferguson), i giallorossi sono ultimi in classifica insieme a Pisa e Verona con un solo gol segnato (quello dell'ucraino contro l'Hellas). Poco più su c'è il Bologna con 2 gol tra Castro e Dallinga che però ne può vantare ben 6 realizzati da Orsolini. Meglio hanno fatto anche il Cagliari (4), il Parma (6), la Lazio (3) ed il Lecce (2) che ha all'attivo anche un gol estivo in Coppa Italia di Krstovic. La situazione dunque è a dir poco preoccupante. Gasperini deve trovare una soluzione ed in fretta perché, come lui stesso ammette, senza i gol è difficile puntare in alto: "La parte dell’attacco è quella che ti fa vincere le partite, bisogna metterci una pezza. Questi sono i giocatori e tutti devono fare un assist in più, un tiro in più, tutti quanti. Lo score di tanti giocatori non è così alto, ma è quello che dobbiamo fare”.Una pezza può arrivare, con colpevole ritardo, dal mercato di gennaio che anche quest'anno proverà a colmare quanto meno in parte le lacune di quello estivo.
Le difficoltà della Roma nell'andare in gol erano facilmente prevedibili. Bastava guardare "lo score" (per usare le parole di Gasp) degli elementi presenti in rosa. Negli ultimi due anni infatti, soltanto Dybala, Soulé e Dovbyk hanno raggiunto la doppia cifra. A loro si aggiunge Leon Bailey che in due spezzoni contro Inter e Plzen ha mostrato solo in parte l'apporto che può dare. Eppure Gasperini in estate aveva previsto tutto. La richiesta di altri attaccanti arriva da lontano. Già lo scorso 4 agosto, durante il ritiro inglese a St. Georges Park ad una domanda sulle ambizioni della Roma aveva risposto: "Tutto dipenderà da quanto riusciremo a essere forti davanti. Lì determineremo più o meno la forza della squadra. Tutte le squadre spendono grandi cifre per gli attaccanti. Il reparto offensivo è il più ricercato e anche il più costoso. Quando hai giocatori forti in attacco, sei anche più competitivo". La Roma in estate ha chiuso con zero euro spesi per il reparto offensivo perché gli unici due colpi Ferguson e Bailey sono arrivati in prestito e per il momento l'ipotesi riscatto è più impensabile di raggiungere la doppia cifra stagionale. La situazione paradossale sfocia quasi nel comico se si vanno a ripescare le parole di Gasperini quando era a Bergamo. Nell'agosto del 2022, con la stagione appena iniziata, il tecnico aveva lanciato accuse pesanti nei confronti della società e del mercato svolto: "Sono quattro anni che chiede un attaccante in grado di spaccare in due le partite ma qualcuno fa fatica a capire". Eppure in quella rosa c'erano tutti insieme Zapata, Muriel, Hojlund, Lookman e Koopmeiners. Figuriamoci quale può essere il suo stato d'animo oggi. Vietato abbattersi però, perché nonostante tutte queste difficoltà, la Roma è ancora in corsa su tutti i fronti. L'Europa League si è complicata ma non irrimediabilmente, mentre il campionato resta più che mai vivo. Le prossime partite sono contro Sassuolo e Parma prima di andare a San Siro a giocare con la capolista Milan in una partita che ci dirà le reali ambizioni della squadra di Gasp.
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