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Roma, dal cambio modulo ai colloqui e il ruolo di Giacomazzi: la vitamina DDR funziona

Roma, dal cambio modulo ai colloqui e il ruolo di Giacomazzi: la vitamina DDR funziona - immagine 1
Daniele studia da mesi la Roma, l'ha analizzata e ha iniziato insieme una terapia di crescita. Ora il gruppo si sente forte e meno nervoso
Redazione

Tre vittorie di fila, si è vero sono contro le ultime tre in classifica e lo stesso De Rossi ha ammesso che probabilmente le avrebbe vinte anche Mourinho. Ma negli occhi dei tifosi ieri sera è rimasto altro oltre il risultato che peraltro è molto simile a quello dell’andata. La cura DDR dopo una settimana intera di lavoro ha dato frutti diversi. Niente ansia, serenità di gioco, spunti tattici e tecnici interessanti, la ritrovata verve di alcuni elementi. E’ ancora presto per dire che il paziente è del tutto riabilitato, ma l’impatto di Daniele sulla Roma sta andando oltre le aspettative. Tutto è partito da prima del suo arrivo, anche della chiamata dei Friedkin. Perché De Rossi la Roma l’ha vista sempre, da tifoso quale è. E l’ha studiata, analizzata, sezionata da osservatore esterno. Aveva già deciso come farla giocare prima di sedere in panchina. Aveva visto i lati positivi e quelli che andavano corretti.

Modulo e ritrovata unione del gruppo: le prime mosse di De Rossi

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A partire dal modulo. Capitan Futuro aveva già deciso di tornare a 4 e infatti non ha avuto esitazioni contro il Verona. Sapeva però che qualcosa andava corretto. E infatti è arrivato Angelino e non più un difensore centrale. Ma non bastavano gli accorgimenti tattici. De Rossi è andato a lavorare sulla testa dei giocatori. “Ora sanno di essere forti”, ha ammesso ieri. Alcuni non lo pensavano più, altri si erano adeguati a quel clima. Daniele ha parlato con ognuno di loro, ha capito le loro esigenze spiegando anche le sue e ha ricompattato un gruppo che aveva avuto alcune crepe. Non ha accontentato il gruppo come fece Andreazzoli anni fa, lo ha ascoltato. Ma poi ha deciso lui.  Ne è nato un patto coeso: tutti indispensabili, nessun sacrificato senza motivo. Zalewski è tornato a giocare davanti così come El Shaarawy, Paredes si è rimesso a fare il regista unico, Pellegrini ha ritrovato il ruolo di mezz’ala e Dybala. Lasciato libero da vincoli difensivi, ieri ha giocato forse la miglior partita della stagione.

Roma, dal cambio modulo ai colloqui e il ruolo di Giacomazzi: la vitamina DDR funziona- immagine 2

L'apporto di Giacomazzi e la cura dei dettagli

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Ma De Rossi non ha voluto togliere dalla testa dei giocatori quello che di buono aveva fatto Mourinho. La mentalità, la cattiveria, l’attenzione difensiva. Ne è nato un mix convincente, che in questi 15 giorni vivrà il suo climax. In un senso o nell’altro. Non c’è solo De Rossi però dietro la rinascita. Nel suo staff un ruolo importante lo ricopre Giacomazzi, ex centrocampista di Lecce e Palermo cresciuto nel mito di Passarella. “A livello internazionale quello che mi ha trasmesso Passarella non ha eguali. Concetti, visione diversa dalla mentalità italiana per esempio. Ed anche dal suo secondo di allora, Sabella, poi divenuto ct argentino. Zeman? Mi ha insegnato qualcosa, ha una sua filosofia ma in difesa serviva qualcosa in più”, ha detto in un’intervista di nemmeno un anno fa. Proprio quei concetti di un calcio più armonico li sta trasmettendo alla Roma, e proprio quella visione ha fatto incontrare De Rossi e Giacomazzi che si è concentrato soprattutto sulla convivenza tra Paredes e Cristante. Come detto, ora arrivano le sfide grosse. Servirà un supplemento di cura. Di vitamina D, anzi DDR. 

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