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Roma, da Zalewski a Mkhitaryan regista: è il “mercato” vincente di Mourinho

Roma, da Zalewski a Mkhitaryan regista: è il “mercato” vincente di Mourinho - immagine 1

Si vede la mano del portoghese ha fatto di necessità virtù in campo e allungato una panchina risicata grazie ai giovani

Francesco Balzani

“Mater artium necessitas”, dicevano gli antichi romani. Che tradotto non è altro che “la necessità è la madre delle abilità”. In quei tempi era una condizione vitale, oggi per Mourinho poco ci manca. Lo Special One, infatti, ha dovuto reinventare una rosa che dal mercato non ha avuto tutti i ricambi richiesti. Così, dopo mesi di prove più o meno fortunate, il tecnico ha dovuto ricorrere tutta la sua esperienza rischiando di sbagliare. Ma solo così si rischia anche di indovinare. E nelle ultime settimane le mosse tattiche azzeccate non sono state poche. Per sopperire ai problemi difensivi si è insistito sullo schieramento a tre che non è il miglior modulo possibile per Mou ma che sta portando a dei miglioramenti significativi grazie anche al rendimento di Smalling e ai miglioramenti di Kumbulla.

 

Roma, da Zalewski a Mkhitaryan regista: è il “mercato” vincente di Mourinho- immagine 2

Intuizioni tattiche e giovani: le mosse di Mou per allungare la panchina

I veri salti mortali sono arrivati in quei ruoli scoperti (o mal coperti) da tempo. Dopo il crack di Spinazzola la Roma ha provato a investire su Vina per la fascia sinistra. Il rendimento dell’uruguayano fin qui è stato deludente, e ancor peggio ha fatto Maitland-Niles appena sbarcato dall’Inghilterra. Pochi risultati pure da El Shaarawy. Così Mourinho si è inventato una soluzione che fino a dieci giorni fa sembrava folle: Zalewski. Il giovane polacco, messo in naftalina per qualche mese, si è dimostrato decisamente all’altezza contro Spezia e Atalanta nonostante il cambio di ruolo. Troppo facile plasmare un giovane?  Mourinho ci è riuscito alla grande pure con un over 30. E’ il caso di Mkhitaryan. Dopo essersi sgolato per ottenere un regista il portoghese si è arreso all’evidenza e ha dovuto appunto fare di necessità virtù. Così ha iniziato a far giocare l’armeno in una zona di campo che non aveva mai ricoperto in carriera. I risultati sono ottimi. Oggi Miki è il giocatore col rendimento più alto dopo Abraham. Un’impresa non riuscita a Veretout e Oliveira che possono risultare così utili altrove. Magari partendo dalla panchina come avvenuto sabato scorso. Una panchina allungata non tanto dal mercato quanto dalla capacità di Mourinho di coinvolgere tanti Primavera. Dopo Felix Afena-Gyan è stato il turno di Volpato e Bove decisivi nella delicata gara col Verona. L’altro problema endemico della Roma è quello di trovare una spalla adatta per Abraham. Bocciati Mayoral, El Shaarawy, Carles Perez e Shomurodov è stato il turno di Zaniolo. Pur con pochi gol all’attivo il numero 22 si è dimostrato una risorsa fondamentale per il gioco di Tammy. Non a casa da quel giorno (a Bergamo) lo score è aumentato di brutto: 7 gol in 10 partite per l’inglese.