I prodigi di Tirana e le papere con Udinese e Inter. Da Prodigio la trasformazione in Pasticcio per un portiere è sin troppo rapida. Così Rui vuole trasformarsi in Riscatto dopo quello che il 25 maggio scorso consegnò (insieme al gol di Zaniolo) la Conference League alla Roma. Nell’ultimo mese il portiere portoghese è apparso meno brillante del solito soprattutto nella doppia trasferta italiana. Quello sul tiro di Dimarco non ha pesato visto poi il ribaltamento attuato da Dybala e Smalling. Ma ora è il momento di ripartire anche perché alle sue spalle non sembra esserci una certezza in grado di poter insidiare le certezze di Mourinho. Dopo Fuzato è arrivato Svilar, considerato ancora acerbo per un posto da titolare. Rui Patricio deve rialzarsi e mostrare di nuovo gli occhi della tigre cercando già da stasera col Betis di parare un tabù pesante. Contro i club spagnoli, infatti, l’ex portiere di Sporting Lisbona e Wolverhampton ha precedenti pessimi. Nelle 15 volte in cui Rui ha affrontato le squadre della Liga in Champions o Europa League sono arrivate 10 sconfitte e 2 pareggi, e un totale di 26 reti incassate. Le tre vittorie sono arrivate contro Espanyol, Bilbao e quella inutile con l’Atletico Madrid nei quarti persi dal suo Sporting nel 2017-2018. Il 34enne si è rialzato altre volte in carriera dopo errori incredibili affidandosi allo yoga e alla bici. Ma uno di questi, quello contro il Belgio nel 2021, gli è costato il posto da titolare col Portogallo.
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Roma, da Prodigio a Pasticcio: Rui cerca riscatto contro il tabù spagnolo
Da Vicario a De Gea, idee per il futuro
Nella Roma questo rischio, come scritto prima, non c’è. Ancora almeno. Perché per il futuro Pinto dovrà pensare anche a questo. In questa stagione si valuterà la crescita di Svilar arrivato a parametro zero quest’estate, ma in Italia i prospetti interessanti da avvicinare e affiancare a Rui sono tanti: da Vicario dell’Empoli passando per Falcone del Lecce. A giugno inoltre dovrebbe liberarsi a zero (salvo opzione di rinnovo) Sportiello elogiato da Mou dopo Roma-Atalanta. Valide alternative, o forse anche qualcosa in più come peraltro hanno diversi club: dalla coppia Szcezsny-Perin alla Juve passando per Handanovic-Onana a Milano o fino all'anno scorso Ospina-Meret a Napoli. Discorso diverso per quel De Gea che lo Special One ha adorato ai tempi del Manchester (“E’ il migliore del mondo”) e che a giugno dovrebbe salutare col cartellino in mano. Ovviamente non allo stipendio attuale da 15 milioni che nemmeno il Decreto Crescita riuscirebbe a rendere meno invasivo.
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