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Roma, crisi in attacco: un gol a partita e anche con l’Inter tante chances sprecate

Roma, crisi in attacco: un gol a partita e anche con l’Inter tante chances sprecate - immagine 1
L'Atalanta con Gasperini segnava una media di 74 gol a campionato, ma i giallorossi sono fermi a 9 reti in altrettante gare stagionali e faticano a sfruttare le occasioni create
Redazione

Gasperini ci ha provato in tutti i modi dalla panchina, facendo subentrare l'intero reparto offensivo a disposizione (solo El Shaarawy non è stato impiegato), ma alla fine il risultato non è cambiato: l'Inter batte la Roma 1-0 ed evidenzia ancor di più, se fosse necessario, la crisi dell'attacco giallorosso. Il tecnico piemontese, come già accaduto contro il Torino, aveva optato dal 1' per un tridente "leggero", tutta qualità e fantasia, con Soulé e Pellegrini alle spalle di Dybala "falso nueve". Il gol di Bonny in avvio su una disattenzione difensiva ha costretto però la Roma a costruire fin da subito in modo diverso, andando spesso alla ricerca degli spazi e cercando di innescare la Joya tra le linee. Il numero 21 giallorosso però, alle luce dei pochi palloni giocabili arrivati dalle sue parti, nei primi 45' è stato spesso costretto ad avvicinarsi al centrocampo per poter giocare qualche palla e impostare l'azione offensiva, lasciando sguarnita l'area di rigore.

Nella ripresa tante occasioni, ma nessun gol

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Nella ripresa con gli ingressi di Dovbyk prima e Baldanzi, Bailey e Ferguson poi hanno dato più struttura e maggiori riferimenti all'attacco giallorosso. Dopo l'ingresso dell'ucraino, non è sicuramente un caso, la Roma è riuscita a creare diverse occasioni da gol. La più clamorosa? Quella capitata proprio sulla testa di Dovbyk all'ora di gioco, su un corner battuto profondo da Dybala che ha colto impreparato Sommer: sponda di Soulé sul secondo palo e tentativo del numero 9 che, in contro-movimento ma a porta vuota, non è riuscito a pareggiare l'incontro. E i dati parlano chiaro: se nel primo tempo il fattore degli expected goals era praticamente in equilibrio (0.26 per la Roma, 0.27 per l'Inter in vantaggio), nella ripresa c'è stato un netto dominio offensivo da parte della squadra di Gasperini. Sono stati ben 12 i tiri nel secondo tempo di cui 5 in porta (erano stati 3 i tiri totali nei primi 45'), con un dato sugli expected goals pari a 1.09 (contro lo 0.36 dei neroazzurri di Chivu). In un quarto d'ora, tra il 52' e il 68' (la fase di maggior forcing offensivo dei giallorossi), la Roma ha effettuato addirittura 8 tiri in porta per un xG pari a 0.88 (dati Sofascore). Ma il gol non è arrivato, l'Inter ha portato a casa i tre punti e il primo posto in classifica e l'attacco romanista continua a non essere incisivo.

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Il problema della sterilità offensiva: i numeri

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In 9 partite disputate tra campionato (7) ed Europa League (2) la Roma ha segnato 9 gol, esattamente uno a partita. E la media di un gol a gara vale sia per la Serie A sia per l'Europa, considerando che in campionato i giallorossi hanno segnato due gol a Verona e Fiorentina ma zero a Inter e Torino mentre in campo europeo ne sono arrivati due al Nizza ma zero al Lille. Lo score degli attaccanti è presto fatto: di questi 9 gol 3 sono arrivati da Soulé, 1 da Dovbyk e 1 da Pellegrini. I restanti quattro? Li hanno segnati Mancini, Ndicka, Wesley e Cristante. Ancora a secco invece Dybala (che non segna dal 20 febbraio scorso, doppietta contro il Porto), Ferguson (che brilla in Nazionale, ma il cui ultimo gol con un club risale al 26 ottobre 2024), Bailey (ieri all'esordio in giallorosso, ha già dimostrato di poter fornire imprevedibilità e qualità al reparto offensivo romanista), El Shaarawy e Baldanzi. E se nelle altre partite la Roma magari non ha creato una grandissima mole di occasioni per fare gol (anche nella sconfitta contro il Torino i tiri furono comunque 22), contro l'Inter la squadra giallorossa ha davvero dato l'impressione di poterla almeno pareggiare.

Questo è un dato alquanto stonato per lo stile di gioco di Gasperini, che della versatilità e della concretezza offensiva ha sempre fatto uno dei punti di forza dell'Atalanta degli ultimi anni. La Dea con Gasp in panchina ha segnato 665 reti in 342 partite in Serie A, una media di 74 gol a campionato con picchi da 98 e 90 nelle stagioni 2019-20 e 2020-21. Le formazioni del tecnico piemontese, insomma, sono sempre state propense ad attaccare e ad accompagnare l’azione con tanti uomini, facilitando in tal modo la creazione di occasioni e la concretezza offensiva. Cosa che alla Roma sta mancando, vuoi per giocatori poco risoluti (e tornano in mente le parole di Gasp sugli attesi ma non arrivati rinforzi in attacco) e vuoi per incapacità di sfruttare le chances create.

Marcello Spaziani