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Mourinho: “Belotti vuole la Roma e questo mi piace. Mi serve un attaccante”

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Lo Special One: "Lo stadio pieno è un vantaggio anche per loro. Domani non sarà semplice, la Cremonese ha una grande organizzazione"

Redazione

La Roma è pronta a fare il suo esordio casalingo in Serie A. Davanti ad un Olimpico gremito, la formazione di José Mourinho proverà a battere la Cremonese, nella partita in programma per lunedì alle 18:30. Lo Special One ha risposto alle domande dei giornalisti nella consueta conferenza stampa prepartita.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Come arrivano a questa partita Wijnaldum e Matic? Un parere sul nono sold out consecutivo? "È incredibile. Questa per noi è una vittoria incredibile. La base di tutto è la passione dei tifosi per il club però noi sentiamo l'orgoglio e la responsabilità di aver creato questa empatia, nello sviluppo di questa passione. È una cosa assolutamente fantastica, per noi e per il calcio italiano in generale. Anche all'estero la gente guarda la Roma all'Olimpico, ho contatti ovunque ed è una cosa che impressiona tutti, di solito gli stadi pieni sono collegati al calcio inglese ma in questo momento quello che stanno facendo i nostri tifosi è fantastico. È una motivazione per noi ma anche per gli avversari. La Cremonese non la vedo come una squadra che lo scorso anno era in B perché non gioca così. Ha una grande organizzazione e devo fare i complimenti all'allenatore. Sanno come vogliono giocare e come condizionare l'avversario. Hanno giocatori di qualità, soprattutto in attacco: sono giocatori con storia e potenziale elevato. Non vogliamo sentire che sarà una partita facile, lo rifiuto al 100%, è una partita difficile. L'anno scorso abbiamo perso troppi punti in casa, pareggiando partite che avremmo dovuto vincere. Matic e Wijnaldum stanno molto bene. Abbiamo avuto due settimane uniche, ora avremo partite ogni 4 giorni: con il Monza giocheremo solo due giorni dopo la Juventus. Sono finite le settimane complete di allenamento. Sono state utili per gente come Wijnaldum che è arrivato più tardi, abbiamo tutti a disposizione. Zalewski è stato male, non si è allenato per due giorni ma ci sarà. El Shaarawy lo stesso ma anche lui ci sarà. Siamo tutti tranne Darboe che è una storia triste. Vogliamo vincere, vogliamo che la nostra gente torni a casa felice". 

L'arrivo di Belotti può servire a colmare il gap con il vertice? "L'obiettivo della risposta di Salerno non era spingere per avere un nuovo attaccante. Quando in panchina non hai un giocatore dello stesso livello degli attaccanti titolari, che è ovvio, perché nessuno può pensare che Felix e Shomurodov sono al livello di Dybala, Abraham o Zaniolo. Quando non hai questo privilegio cerchi di fare con quello che hai in panchina e in quel momento avevo la qualità e l'esperienza di Matic e Wijnaldum, che hanno controllato la partita. Sarebbe molto più bello chiudere la partita segnando 3 gol ma l'abbiamo fatto in un altro modo. Se mi chiedi se mi piacerebbe avere un altro attaccante, non ti rispondo. Pinto lo sa, devo solo aspettare e se non si può fare andiamo avanti con quello che abbiamo. Se Belotti fosse un giocatore di un'altra squadra non ti avrei detto niente ma siccome è svincolato posso dire qualcosa. Se è vero che vuole venire alla Roma, mi piace molto come atteggiamento. Se viene o meno non te lo posso dire perché non lo so".

Pellegrini a centrocampo è una soluzione solo per squadre abbordabili?"L’anno scorso ho detto che mi piacerebbe avere tre Pellegrini. L’ho detto quando lui stava crescendo come giocatore. Ha ancora un’età per crescere ma ora è veramente un grande giocatore. Tanto grande che poteva giocare non solo in tre posizioni ma ancora di più. È arrivato ad una grande maturità calcistica. Può giocare a centrocampo, al posto di Dybala o Zaniolo. Può giocare ovunque, giocatore di qualità e maturità. Per noi vale tanto. Sulla trequarti abbiamo Dybala, Zaniolo, El Shaarawy e Pellegrini. C'è molto tempo per giocare e ti posso dire che Pellegrini non giocherà solo nel centrocampo a due. Non lo sto forzando, lo può fare veramente. È a suo agio a giocare in ogni zona del campo e per noi è un punto di forza".

È stato più difficile vincere dopo anni o sarà più difficile rivincere?"Non lo so. La Conference League è una competizione europea che non è molto diversa dall’Europa League di quest’anno. Un pochino diversa nella fase a gironi perché ci saranno già squadre più forti e ci saranno partite più equilibrate. Dopo quando si arriverà alla fase ad eliminazione diretta, troveremo anche super potenze economiche come United e Arsenal o chi scende dalla Champions League. Se abbiamo avuto la forza mentale e la capacità di vincere l’anno scorso, dobbiamo farlo anche per l’Europa League. In Italia è difficile vincere, siamo una squadra con più potenziale dello scorso anno, il problema è che tutte le altre hanno fatto lo stesso. Per il bene del calcio italiano tutte si sono migliorate. Per noi che vogliamo migliorare la posizione dello scorso anno questa non è una buona notizia. Hanno tutte più qualità di prima, difficile poter dire che vinceremo, vediamo".

Quanto è importante Cristante dentro e fuori dal campo? C’è la necessità di avere sempre lui o Matic?"Cristante è importante a tutti i livelli. Come giocatore e come persona per la stabilità che ha. Si può però avere stabilità senza di loro, dipende dalla crescita della squadra e dalla crescita dei giocatori di altro profilo. Pellegrini due o tre anni fa non poteva dare questa stabilità in quella zona del campo, adesso sì. Vedo una squadra anche con Pellegrini e Wijnaldum a centrocampo senza Matic o Cristante. Il problema è capire se la squadra riesce a essere compatta difensivamente. Giocare con più giocatori offensivi è tutta una questione di equilibrio. Vedo una squadra con maturità che può giocare senza questo tipo di giocatori più difensivi". 

Quanto è importante che Zaniolo sia rimasto? Quanto merito ha su questo? Fisicamente è anche più agile e leggero rispetto allo scorso anno."Zaniolo sta molto bene. Fisicamente è molto agile e fresco e per un giocatore come lui non è facile resistere 90 minuti con quella intensità. Il primo merito è suo e solo dopo arriviamo noi dello staff, che lo alleniamo bene e lo motiviamo a lavorare prima o dopo l’allenamento con la squadra per fare un lavoro specifico. Sta molto bene ma è merito suo. Se rimane? È una domanda per lui o per il direttore. Sicuramente mi piacerebbe che lui rimanesse qua. Nel puzzle che abbiamo costruito è un giocatore molto più importante per noi rispetto allo scorso anno".