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Roma-Chievo, Marazzina: “La qualità della Roma può decidere la gara in ogni momento”

Massimo Marazzina, ex attaccante diChievo e Roma,presenta la sfida del Bentegodi ai microfoni dell’ asroma membership parlando anche dei mesi passati nella squadra giallorossa. Ecco le sue parole:

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Massimo Marazzina, ex attaccante diChievo Roma,presenta la sfida del Bentegodi ai microfoni dell' asroma membership parlando anche dei mesi passati nella squadra giallorossa. Ecco le sue parole:

Che ricordi ha di quei mesi a Trigoria?

"Come dico sempre, mi sono trovato nel posto giusto al momento sbagliato. Arrivai l'ultimo giorno di mercato invernale, quando non è mai semplice entrare in un gruppo e incidere. La Roma di quella stagione, poi, non riuscì a lottare per le prime posizioni, tanto che alla fine si classificò ottava. Era rimasta giusto la finale di Coppa Italia da giocarsi, ma anche quella andò male".

Almeno ebbe la soddisfazione di giocare con Totti.

"Già, con quel ragazzetto con la maglia numero 10. Come si chiama di nome che non mi ricordo (ride, ndr)? Scherzi a parte, ho ancora in mente che Francesco fu la prima persona che vidi quando entrai nello spogliatoio. Era il primo a entrare e l'ultimo a uscire. Mi disse: Ce l'hai fatta. Per sottolineare che l'affare tra Roma e Chievo fu lunghissimo e complicato".

Con Capello come fu il rapporto?

"Buono, tranquillo. Non abbiamo mai avuto discussioni e io non mi sarei mai permesso di iniziarne una. L'ho incontrato anche di recente in un ristorante di Londra e l'ho salutato con piacere".

Nel Chievo, invece, fu lanciato Delneri.

"Gigi è stato il miglior allenatore della mia carriera. L'ho avuto per tre anni e mi ha insegnato tanto".

Alla Roma, però, fu costretto alle dimissioni dopo pochi mesi.

"Lo so, ma lui è un tecnico che ha bisogno di lavorare dall'inizio dell'anno con giocatori dal ruolo definito. Pensi al mio Chievo: due esterni veri come Luciano e Manfredini, due centrocampisti diversi come Corini e Perrotta e due attaccanti complementari come me e Corradi. Magari tecnicamente non eravamo eccelsi, ma riuscivamo a fare al meglio quello che ci chiedeva il mister. E i risultati si vedevano sul campo. Delneri nella Roma trovò più talenti, ma meno disponibilità dei calciatori".

Spieghi meglio "disponibilità".

"Un tipo come Delneri in uno spogliatoio come quello del Chievo può entrare, fare la voce grossa e vere l'attenzione di tutti. Più complicato riuscirci in un ambiente più grande come quello di Roma".

Se l'aspettava il suo ex compagno Corini sulla panchina del Chievo?

"Già allora si diceva che Eugenio fosse il nostro allenatore in campo. In realtà, diventare tecnico è tutta un'altra cosa e non basta essere stati ottimi giocatori. Guardate i casi di Seedorf e Liverani, per fare due esempi vicini. Da quello che mi dicono, Corini è bravo e riesce a farsi rispettare dai suoi giocatori, soprattutto da coloro che vengono impiegati meno".

Chievo-Roma di sabato?

"La qualità della Roma credo possa fare la differenza in qualsiasi momento della gara. Un pronostico? Da doppio ex potrei dire un pareggio...In ogni caso, mi auguro che il Chievo raggiunga la salvezza e che la Roma si confermi al secondo posto".

Per concludere, Marazzina cosa vorrebbe fare da grande?

"Peri il momento mi accontento così: vivo a Roma e faccio l'opinionista Rai. In un futuro prossimo mi piacerebbe fare l'osservatore per qualche società di Serie A. Conosco bene le lingue e mi intendo di calciatori. Spero di avere una possibilità del genere, prima o poi".