La Roma esce con un pareggio (1-1) dal Do Dragao. I giallorossi meritano e comandano la partita per larghi tratti andando anche in vantaggio con Celik ma nella ripresa, ci pensa Moura a pareggiare i conti. Nel finale anche il doppio giallo a Cristante che costringe gli uomini di Ranieri ad un finale molto complicato. La qualificazione passerà dunque dall'Olimpico tra una settimana esatta. Il tecnico di Testaccio sceglie la solita difesa a tre ma esclude ancora (a sorpresa) Mats Hummels che "non è quello che era all'inizio del mio percorso". Davanti a Svilar ci sono infatti Celik, Mancini e Ndicka. Sugli esterni Saelemaekers e Angeliño mentre a centrocampo torna capitan Pellegrini insieme a Koné e Cristante (fuori Paredes). Davanti il solito tandem Dybala-Dovbyk.


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Roma, Celik non basta: con il Porto è 1-1. Ranieri si gioca tutto al ritorno
Celik sblocca: a fine primo tempo è 1-0 per la Roma
—La Roma parte meglio gestendo il pallone e alzando pressing ed intensità nei pressi dell'area del Porto che però scappa subito via in contropiede (nato da un calcio d'angolo per i giallorossi). Chiude tutto Ndicka con un buon intervento. La Roma però non si intimorisce e continua ad occupare la metà campo del Porto. Il primo a provarci è Dovbyk (sinistro strozzato che finisce sul fondo) ma è Pellegrini ad avere la grande occasione. Il capitano conclude un'azione avvolgente anticipando Diogo Costa che però in uscita (e in mischia) non si fa sorprendere. I padroni di casa rispondono subito sfiorando il vantaggio con Rodrigo Mora che, davanti a Svilar, scarica male per Omorodion (anticipato al momento del tiro da Cristante). La partita è viva, combattuta, intensa e di conseguenza anche molto fallosa. Al 17esimo Dybala non riesce a sfruttare al meglio la buona sponda di Dovbyk calciando debole e centrale, mentre qualche minuti più tardi, Pellegrini manda sul fondo un cross delizioso (a rimorchio) di Angeliño. Dalla mixodoria in poi, la partita si fa sempre più incandescente e al 40esimo perde uno dei suoi protagonisti più accesi: Paulo Dybala. La Joya lascia il campo per un problema al ginocchio accusato dopo un bruttissimo fallo di Varela subito qualche minuto prima (al suo posto Baldanzi). Al quarto minuto di recupero, la Roma sblocca la partita con il primo gol in giallorosso di Zeki Celik che, in spaccata, anticipa Diogo Costa fulminandolo con un destro potente e preciso. Azione nata da un'ottima percussione personale di Baldanzi (festeggiato da Mancini). Roma meritatamente in vantaggio al duplice fischio dell'arbitro che nel primo tempo ha tirato fuori ben 6 cartellini gialli.
Moura pareggia i conti: la Roma in 10 soffre ma resiste
—Ranieri non si fida della partita ma soprattutto del direttore di gara e prima dell'inizio della ripresa cambia Koné e Saelemaekers (ammoniti) inserendo Pisilli ed El Shaarawy. Il Porto ha subito, in avvio, una grande occasione con Francisco Moura che però si fa ipnotizzare da Svilar (ottimo intervento). La Roma però anche in questo caso non si disunisce, non si spaventa e continua a condurre la partita con personalità e qualità nelle giocate (soprattutto quelle di Baldanzi). Ci provano prima Pellegrini (tiro murato) e poi Pisilli che scarica un destro potente ma centrale che è facile preda di Diogo Costa. Il portiere portoghese al 65esimo compie un autentico miracolo togliendo dalla porta un colpo di testa ravvicinato di Cristante. Sul capovolgimento di fronte, il Porto pareggia. Diogo Costa accelera i tempi e mette subito in moto Pepé che punta la difesa giallorossa molto scoperta. Celik e Baldanzi chiudono bene il neo entrato ma sulla respinta arriva Francisco Moura che sfrutta anche la deviazione dell'ex Empoli per battere Svilar. La serata della Roma prende una piega completamente inaspettata fino a qualche minuto prima. Dopo il gol del pareggio, Stieler estrae il secondo giallo per Cristante per una leggera trattenuta su Fabio Vieira. Ranieri corre ai ripari inserendo Paredes al posto di Dovbyk. Il Porto prende coraggio, spinto dal proprio pubblico che per la prima volta smette di fischiare (fatta eccezione per Svilar) ma sostiene la sua squadra. La Roma, senza più un riferimento offensivo puro, soffre ma resiste e rispedisce al mittente tutti gli attacchi avversari fino al triplice fischio dell'arbitro Stieler che arriva a fine partita con 11 cartellini gialli estratti. La qualificazione passerà dunque dallo Stadio Olimpico tra esattamente una settimana.
Il tabellino
—PORTO (3-4-3): Diogo Costa; Djalo, Perez, Otavio (75' Namaso); Joao Mario, Eustaquio, Varela (63 Fabio Vieira), Moura (86' Zaidu); Borges, Omorodion (86' Gul), Mora (63' Pepé). A disposizione: Claudio Ramos, Marcano, Pedro, Namaso, Franco, Gul, Perez, Sousa, Vieira, William Gomes, Zaidu, Pepe. Allenatore: Anselmi.
ROMA (3-4-2-1): Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Saelemaekers (46' El Shaarawy), Koné (46' Pisilli), Cristante, Angelino; Dybala (40' Baldanzi), Pellegrini (68' Soulé), Dovbyk (75' Paredes). A disposizione: Gollini, Hummels, Nelsson, Paredes, Pisilli, Baldanzi, El Shaarawy, Shomurodov, Soulé, Sangaré, De Marzi, Saud. Allenatore: Ranieri.
Arbitro: Stieler (Germania). Assistenti: Gittelmann-Borsch. IV uomo: Badstübner. Var: Storks. AVar: Dingert.
Ammoniti: Pellegrini (R), Varela (P), Celik (R), Koné (R), Moura (P), Saelemaekers (R), Cristante (R), Otavio (P), Paredes (R), Baldanzi (R)
Espulsi: Cristante (R)
Marcatori: 45+4' Celik (R), 68' Moura (P)
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