La Roma ritrova gol, punti, gioco e applausi contro il modestissimo Carpi di Castori. Oltre alle rivincite personali di Gervinho e De Sanctis c’è da segnalare la continua evoluzione di Salah, Pjanic e Manolas. Bene anche Digne mentre Maicon alterna buone discese a inquietanti pause difensive.
news as roma
Roma-Carpi LE PAGELLE: Manolas: ok, la porta è giusta. Salah e Gervinho: tempesta di sabbia
Goleada per gli uomini di Rudi Garcia che ritrovano i tre punti contro un Carpi mai in partita
DE SANCTIS 7: Riscatta gli errori di Genova con una uncinata da vecchio Pirata su Borriello e col primo rigore parato (con tanto di doppia parata su respinta) anche se è quello più inutile. L’ex giallorosso però lo beffa, complice una deviazione di De Rossi, alla mezz’ora sul suo palo. Colpa di Morgan? Stavolta forse no. Il resto è accademia.
MAICON 6: Meglio rispetto al Sassuolo ma non ci voleva tantissimo. La sua prestazione è una media di voti: 5 per la fase difensiva dove soffre Gabriel Silva nemmeno fosse Dani Alves commettendo pure un rigore evitabile, 7 per la spinta sulla destra che permette a Salah di accentrarsi con maggiore frequenza, a Gervinho di sfruttare la maldestra respinta di Brkic e a Digne di trovare la prima gioia. La buona notizia è che ha recuperato una discreta forma fisica.
MANOLAS 7: Stavolta la porta è quella giusta. Intervento da chirurgo su Silva in area, ma il vero intervento che salva una Roma in crisi respiratoria lo compie qualche minuto più tardi quando in area sfrutta un tiro sporco di Digne e batte Brkic col piattone dando il via alla festa di un Olimpico vestito a lutto. Una rivincita dopo l’autogol di Genova, una conferma della sua crescita.
DE ROSSI 6: Non ci vorrebbe un amico, nel senso che contro Borriello soffre fin troppo rispetto a Juve e Samp. Impacciato quando l’’ex romanista si beve mezza difesa, in ritardo sul colpo di testa del 3-1, male quando prova uno schema improbabile con Nainggolan. La stanchezza è un alibi accettabile.
DIGNE 6,5: Contro Letizia va che è una delizia. Dalle sue parti non si passa e si concede pure qualche discesa disciplinata. Partita da terzino di ruolo, roba che non si vedeva spesso da queste parti. Poi si fa trovare pronto sul cross di Maicon. In più favorisce il gol di Manolas. Che altro volevate?
NAINGGOLAN 6: Con De Rossi centrale e Keita ai box è lui ad occuparsi dello chiusura di fronte al cancello. Mette da parte la lancia, indossa casco e scudo e se la cava senza sudare più di tanto contro il centrocampo più scarso della Serie A. Occhio però ad avere troppa sicurezza, come quando al 60’ perde palla e per poco non favorisce la doppietta di Borriello. Ancora non è il Ninja d’assalto dello scorso anno.
KEITA ng: Subito mani in testa dopo la capocciata finita alta, poi sedere per terra sulla finta di Borriello infine camminata verso la panchina per infortunio. Venti minuti intensi, e nemmeno troppo belli. (20’pt Vainqueur 6: Entra e dopo 4’ minuti la Roma segna tre gol. Forse un caso. Non è casuale invece il paragone con Dacourt anche se gli manca ancora una forma fisica accettabile. Prova pure a cercare il primo gol, ma per Brkic è troppo presto. Giocatore che non ruba l’occhio, ma presta bene orecchio allo spartito della partita)
PJANIC 7: L’anno di Pjanic è finalmente arrivato. Il bosniaco ha trovato la giusta posizione e la giusta convinzione in mezzi straordinari. Descriviamo il primo tempo: 2’ minuto prova a far cambiare a chi (giustamente) rimprovera la mancanza di pericolosità da calcio piazzato mettendo sulla testa di Keita un pallone perfetto, 20’ con un ricamo di destro fan leccare i baffi ai pochi presenti e spedisce Dzeko in area, 26’ punizione alla Pjanic (ormai è giusto smetterla coi paragoni) e palla in gol come contro la Juve. Nella ripresa si concede un riposino se escludiamo un assist al bacio per Salah.
SALAH 7,5: Rustico, ma moderno. Tradizionale, ma attento alle novità. Segna il terzo gol di fila sfruttando la giocata di Totti, fa sentire il vento nelle orecchie degli inguardabili difensori del Carpi e nella ripresa si concede qualche numero d’alta scuola tra cui l’avvio della manita giallorossa. Si è capito perché la Fiorentina è così incazzata, non si capisce perché Mourinho l’abbia bocciato così’ precocemente. Ha chiuso finalmente il chiosco di kebab di Mido e favorito il gemellaggio coi tanti egiziani di Roma.
DZEKO 6: L’area di rigore torna a essere terreno rosso per lui, ma tarda tagli e inserimenti e non trova la seconda gioia stagionale. Bene in fase di manovra, ancora poco feroce sotto porta. Ma la presenza è sempre di quelle pesanti. (1’st Totti ng: Prova il gol 301, si fa male ma favorisce il terzo di fila di Salah. Difficile fare di più in 6 minuti. Vuoi o non vuoi decisivo. Dal 9’st Iturbe 6: quarta scelta dell’attacco. Prova tanto, ma conclude poco per scalare il piano).
GERVINHO 7: Non si fa confondere dai fischi e dopo un inizio fumoso è pronto a ribadire in rete la maldestra respinta di Brkic. Qualche ritornello del Reaggae che fu si è sentito soprattutto nel secondo temp nonostante qualche pausa. Comunque è vivo e vivace. Quasi come ai bei tempi.
GARCIA 7: Impressioni di settembre, il mese in cui di solito la sua Roma vola. Se non ci fosse stata la sfigata partita di Genova forse avremo parlato di altro, ma non basta una buona partita contro la Cenerentola della Serie A per tornare a ridere di gusto. Per sorridere però sì. Buon possesso palla, la giusta cattiveria davanti e pure qualche idea nuova che non guasta. Ora però trovare continuità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA