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Roma capoccia: Mourinho (ri)trova l’arma letale da calcio piazzato

Roma capoccia: Mourinho (ri)trova l’arma letale da calcio piazzato - immagine 1

Smalling e Ibanez hanno ripagato il lavoro in allenamento sui calci piazzati. E il brasiliano si scopre killer d’area di rigore

Redazione

“Mi sono piaciuti i due gol da corner perché ieri li abbiamo allenati per 25’ minuti” è la prima frase pronunciata da Mourinho dopo il match andato in scena lunedì sera all’Olimpico contro lo Spezia. Sembra quasi di rivedere la vecchia Inter del portoghese, che faceva dei gol su calci piazzati la sua più grande forza: Materazzi, Maicon o Stankovic sono solo alcuni dei nomi passati sotto la guida dello Special One che hanno la storia proprio per questa caratteristica. Contesti e profili differenti qui a Roma ma proprio nell’ultima partita qualcosa di lontanamente paragonabile a quei vecchi tempi si è visto. A pochi minuti dall’inizio arriva la prima combo tutta inglese: su calcio d'angolo Tammy Abraham colpisce nel cuore dell'area favorendo sottoporta Smalling che gira di testa segnando il gol del vantaggio. Riparte il secondo tempo e ancora su corner Ibanez incorna e sigla il 2-0, aggiudicandosi tre preziosi punti a discapito della squadra di Thiago Motta.

L’inglese e il brasiliano: due difensori su cui fare affidamento in zona d’attacco

Sembra evidente una crescita della squadra sui calci piazzati da quando il nuovo tecnico è a Roma. Il rientro di Smalling e il miglioramento delle prestazioni di Ibanez si fanno sentire, soprattutto quando si parla di colpi di testa. L’inglese in questa stagione aveva già trovato una spizzata contro lo Zorya nella fase a gironi di Conference League portando la squadra 2-0, e qualcosa di simile l’aveva fatto vedere anche nella stagione 2019\2020. Prima con il Brescia nella 13esima di campionato e poi successivamente con il Toro di Walter Mazzarri. Il suo bottino più proficuo però è, inevitabilmente, con la maglia del Manchester United dove dal 2011 ne ha collezionati ben 9 tra partite di Premier e Coppe. Poco sotto arriva anche Roger Ibanez, che si posiziona secondo nella top 15 dei marcatori a segno di testa in questa stagione di serie A. Sopra di lui solamente, l’ex giallorosso Mattia Destro attualmente al Genoa, con 5 reti. Insieme al brasiliano a quota 3 ci sono anche Beto, Immobile, Simeone, Milinkovic-Savic e Edin Dzeko che, tra altre cose, con la maglia dell’Inter sembra aver trovato grande continuità. Gli altri due gol del 23enne in campionato, oltre all’ultimo realizzato con lo Spezia, arrivano prima nel derby e poi contro il Cagliari. Inoltre, nonostante le tante e giuste critiche mosse a Fonseca proprio per l’incapacità di una squadra non pericolosa in queste situazioni, Ibanez rimane uno, se non l’unico tra i pochissimi, che può vantarsi di aver realizzato una rete di testa anche nella passata stagione, precisamente contro il Cluj in Europa League.

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Tammy Abraham e il potenziale nascosto

Anche un altro inglese potrebbe avere lo stesso potenziale dei due difensori e lo ha dimostrato sempre contro lo Spezia facendo da sponda e favorendo così il primo vantaggio giallorosso. Tammy Abraham oltre al record di pali presi, potrebbe raggiungere una buona quota se servito come deve. L’attaccante ancora non è andato mai a segno grazie ad un colpo di testa con la squadra di Mourinho, frutto sicuramente però delle tante e già risapute difficoltà che sta avendo nel trovare la porta. L’ex Chelsea tuttavia su 30 gol fatti in Inghilterra 3 li realizza proprio grazie ad una spizzata di capo, dritta e precisa. Quello che c’è di più interessante è che dal 2015 prima di arrivare in Premier League l’attaccante ha totalizzato nel medesimo modo ben 11 gol, favorito non solo dalla sua altezza, rimasta tale, quanto da un tipo di impostazione di gioco differente rispetto a quella che siamo abituati a vedere in serie A. Del potenziale nascosto c’è, i numeri lo confermano, ora starà a Mourinho tirarlo fuori per farci rivivere un po’ quei colpi da maestro che hanno reso grande la società nerazzurra.

Martina Stella