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Roma, calza indigesta: 5 sconfitte nelle ultime otto gare giocate all’Epifania

Roma, calza indigesta: 5 sconfitte nelle ultime otto gare giocate all’Epifania - immagine 1

Il ko di ieri col Milan entra a far parte di una tradizione negativa protagonista della maggior parte dei match giocati il 6 gennaio

Redazione

L’Epifania insieme alle feste natalizie porta via anche i punti della Roma. La sconfitta subita ieri a San Siro, dove il Milan ha trionfato per 3-1, è la quinta gara persa dai giallorossi negli ultimi 8 incontri disputati tra il 5 e il 6 gennaio. Batoste arrivate tanto contro le grandi (Napoli, Juventus e lo stesso Milan in un'annata importante) quanto contro squadre tranquillamente alla portata della Roma come l’Atalanta pre-exploit e il Torino. Passando per un rocambolesco pareggio contro il Chievo. Ripercorriamo gli ultimi i precedenti.

Dal Napoli alla Juve passando per il Torino: le ultime sconfitte della Roma alla Befana

La Roma ha cominciato a trovare carbone nella propria calza già nel 2012/13. Ospite del Napoli al San Paolo (oggi Stadio Diego Armando Maradona), gli uomini di Zeman si sono arresi sotto i colpi degli azzurri di Mazzarri trascinati da un Cavani sontuoso che continua a fare male ai giallorossi anche a distanza di anni (vedi la semifinale di Europa League della scorsa stagione). Il matador segna una tripletta, arricchita da una marcatura di maggio. Inutile per Totti e compagni il gol della bandiera di Osvaldo, entrato a gara in corso per sostituire Destro. In questa partita Pjanic inaugura anche la saga dei rossi, o meglio dei doppi gialli, ripresa ieri da Karsdorp e Mancini che salteranno anche la Juve: oltre il danno anche la beffa. I bianconeri sono gli avversari dello scontro dell'anno successivo (2013/14). Sulla panchina della Roma siede Garcia. Dopo un inizio eccellente da 10 vittorie consecutive i giallorossi hanno decelerato, ma arrivano a Torino convinti di poter fare la propria partita. Si rivelerà, però, una delle peggiori sconfitte andate in scena all'Allianz Stadium. Vidal, Bonucci e l'ex Vucinic sistemano la pratica. L'anno dopo i giallorossi tirano un sospiro di sollievo a Udine espugnata grazie al gol-non gol del compianto Astori, bravo a indirizzare in porta con la testa una punizione di Totti. Il match contro il Chievo dell'anno successivo rimarrà a suo modo nella storia per aver visto il primo intervento della goal line technology in Serie A, ma ci arriviamo con calma. La Roma arriva spuntata a causa dell'espulsione di Dzeko rimediata contro il Genoa. L’attacco composto da Gervinho e Salah è guidato dalla meteora Sadiq che con il suo secondo gol consecutivo apre le marcature del match. Raddoppia Florenzi, poi cala il sipario. I clivensi pareggiano grazie a Paloschi, rapido nel mettere in porta un pallone rimasto vacante dopo una parata di Szczesny, e Dainelli su angolo. Iago Falque sembra rimettere le cose a posto al 71’, la tecnologia, però non è d’accordo. La goal line risolverà il primo caso della sua storia convalidando il gol su punizione di Pepe.  Pareggio per 3-3 ed Epifania ancora una volta magra. Le cose non migliorano nei due anni successivi in cui la Roma perderà prima per 1-2 contro l’Atalanta, vincitrice grazie ai gol di De Roon (poi espulso) e Cornelius, detentore anche lui di un conto aperto con la Roma a cui ha fatto male in estate segnando il gol inutile del Trabzonspor nella partita di andata. Poi è stato il turno di un Torino tutto sulle spalle di Belotti e Sirigu. L’attaccante segna a pochi minuti dalla fine del primo tempo e poi su un rigore assegnato per un fallo di mano (vi ricorda qualcosa?) di Smalling. L’attuale portiere del Genoa invece para l’inverosimile a Pellegrini e compagni.

 

Udine e Crotone: quando la Roma può sorridere

Il tabù della Befana sembrava essersi risolto lo scorso anno grazie alla vittoria sul Crotone per 3-1 grazie a una doppietta di Mayoral, autore di un gol stupendo dalla trequarti e al rigore di Mkhitaryan. Prestazione macchiata da un erroraccio difensivo che poteva costar caro ai giallorossi. Mancini serve Pau Lopez con un retropassaggio debole che Messias intercetta senza concretizzare. Il brasiliano si è rifatto con gli interessi ieri sera sfruttando al meglio l’orrore di Ibanez e il palo colpito da Giroud per il tap-in del 2-0.  La sconfitta di ieri, seppur viziata da decisioni arbitrali non convincenti, si unisce dunque a una tradizione non felicissima che dimostra come la Roma sia ancora una squadra in cerca della propria Epifania. Quella intesa da Joyce come improvvisa rivelazione, causata da un gesto, un oggetto, una situazione della quotidianità che rivelano inaspettatamente qualcosa di più profondo e significativo utili alla squadra per fare il salto di qualità tanto atteso.

 

Epifanie nere storiche: da Sheva a Di Canio

Ma il giorno dell'Epifania, tanta caro ai romani, ha regalato tante amarezze pure in passato. In particolare nel 2004 e nel 2005. Nel primo caso la Roma si stava giocando il primato in classifica all'Olimpico proprio contro il Milan. Arrivò una sconfitta pesantissima che probabilmente costò un pezzo di scudetto a Capello. Una doppietta di Shevchenko parzialmente arginata dal gol di Cassano fece scendere il gelo su uno stadio stracolmo. Ancora più cocente il ko dell'anno dopo nel secondo famigerato derby risolto da Paolo Di Canio. Finì 3-1 per la Lazio e con le enormi polemiche per i festeggiamenti dell'ex giocatore del Napoli sotto la Sud.

 

Simone Candela