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Roma, caccia alla personalità. E Totti vede viola

(di Mirko Porcari) – “Steccata” la prima delle cinque gare decisive prima della sosta, la Roma si interroga sul perché di una sconfitta amarissima:

Redazione

(di Mirko Porcari) – “Steccata” la prima delle cinque gare decisive prima della sosta, la Roma si interroga sul perché di una sconfitta amarissima:

parlano gli interpreti, tutti i protagonisti cercano di analizzare cosa c’è alla base dei pericolosi passaggi a vuoto in cui incappa spesso la squadra. L’immediato futuro è Firenze, per Luis Enrique si prospetta una settimana infuocata.

PERSONALITA’ – Mancante. Lo ha detto Sabatini in un post-partita dai musi lunghi: “Per battere l’Udinese serve furore e noi non lo abbiamo avuto” il direttore sportivo è ormai abituato a commentare gare di questo tipo, basta guardare le statistiche, impietose, che parlano della sesta sconfitta su quattordici gare ufficiale. “In questa gara è mancata la giusta personalità” non pecca di lucidità la sua analisi ed è curioso guardare come i giallorossi abbiano fallito tutte le gare “importanti” e decisive che la stagione le ha proposto.

Meno catastrofico, Luis Enrique: facendo leva sulle sicurezze (tutte personali ed è sempre più difficile comprendere il turn over esasperato a cui sottopone i suoi calciatori domenica dopo domenica, ieri sera ecco la quattordicesima formazione "nuova" dall'inizio della stagione), il tecnico asturiano cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno “Non sono mai pessimista e dobbiamo continuare sulla nostra strada”; mentre si prospettano otto giorni caldissimi sul piano delle critiche, il mister si appella alla dose di sfortuna (anche i media spagnoli hanno analizzato la sconfitta di ieri, addossando molte delle colpe alla scelta di sostituire Fernando Gago)  che ha caratterizzato la serata del Friuli: “E’ un risultato ingiusto, ovvio che dobbiamo migliorare sotto molti aspetti ma serve ancora del tempo”. Intanto, su Facebook e in radio,  i tifosi continuano a esprimere le proprie opinioni, una sequela di dubbi e interrogativi legati al mondo romanista, diviso ancora tra chi ha abbracciato completamente la nuova filosofia voluta dalla svolta americana e chi resta ancora interdetto di fronte alle radicali mutazioni di questi mesi. Aspettando Firenze

 

SOLUZIONI – L’emergenza è piena, a livello numerico la difesa sta perdendo i pezzi partita dopo partita: Kjaer, in ordine cronologico, è stata l’ultima vittima di una sorta di maledizione che ha colpito il pacchetto arretrato romanista. Per la gara contro i viola, le scelte sembrano quasi obbligate ma non è un’utopia ipotizzare a qualche sorpresa da parte del tecnico. Per ora la sicurezza è data dalla ritrovata verve di Juan (“voglio continuare a giocare”), uno dei pochi a salvarsi dal naufragio friulano: accanto al brasiliano potrebbe esserci Heinze, rimasto a guardare per novanta minuti, mentre sugli esterni ci saranno i  soliti ballottaggi.

Sotto osservazione, in avanti, c’è Francesco Totti: domani, alla ripresa degli allenamenti, si capirà meglio se il capitano potrà essere considerato disponibile per la sfida di domenica, un’eventualità che non dovrebbe riguardare Marco Borriello, un altro degli infortunati eccellenti delle ultime settimane. Con il capitano recuperato, si procederà a una nuova puntata del toto-formazione, chissà che non sia la volta buona per vederlo insieme al gioiellino Lamela.

 

VOCI – Appare sempre più necessario un intervento sul mercato (senza tralasciare la questione De Rossi: il centrocampista è sempre al centro dei pensieri di Fenucci e dello staff capitolino, per arrivare al rinnovo contrattuale si aspetta ancora qualche giorno)  sperando che da qui a gennaio non si incappi in qualche altro incidente: anche Walter Sabatini ha ammesso che le vicissitudini degli ultimi tempi hanno accelerato la ricerca di qualche elemento che possa aiutare la rosa a fare il salto di qualità; non sarà Ezequiel Garay a sostituire Nicolas Burdisso, almeno questo ha fatto capire il procuratore del difensore, attualmente al Benfica.

Dal Brasile fanno sapere che resta viva la pista che porta a Nilmar: “Ho ancora contatti con i giallorossi” dice il suo agente, sembra però improbabile che si cerchino rinforzi in attacco, un reparto che, guardando alle scelte di Luis Enrique, presenta tantissimi esuberi (Borriello e Okaka in primis) da piazzare nella sessione invernale.

Smaltita, almeno in parte, la delusione per una sconfitta come quella di ieri sera, Bojan Krkic proietta le sue energie verso la gara di Firenze: "Non vedo l'ora di giocare domenica, dobbiamo continuare a lavorare e imparare dai nostri errori". Parole sante.

 

SODDISFAZIONE - A metà. Bastava guardare la faccia di Alberto De Rossi per capire il principio di disappunto maturato dopo il derby con la Lazio: "Il pareggio è il risultato più giusto, si sono affrontate due squadre molto forti anche se noi abbiamo creato molto." Il 3-3 finale è uno spot per il calcio, un match che ha offerto spunti molto interessanti e una Roma capace di macinare gioco. Visti i risultati degli ultimi anni, c'è da dire che la "cantera" giallorossa, ha ben poco da invidiare al resto del mondo.