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De Rossi: “La Roma è da Champions. Sono qui per farmi valutare in vista di maggio”

De Rossi: “La Roma è da Champions. Sono qui per farmi valutare in vista di maggio” - immagine 1
Le parole del mister alla vigilia del match europeo: "Non abbiamo ancora fatto nulla, ci aspettano due mesi di fuoco. Questa squadra non può arrivare sotto al quarto posto a prescindere da chi sia il mister"
Redazione

La conferenza stampa di Daniele De Rossi alla vigilia di Roma-Brighton che si giocherà giovedì 7 marzo 2024 alle ore 18.45. Il tecnico giallorosso presenta la sfida contro gli uomini di De Zerbi. In palio ci sono i quarti di finale di Europa League, il ritorno è in programma la prossima settimana alle 21.

DE ROSSI IN CONFERENZA STAMPA 

Che cosa ne pensa del Brighton? “Ho un ottimo rapporto con De Zerbi sin da quando ero calciatore dopo le partite e lui muoveva i primi passi da allenatore. Dopo la gara parlavamo ed esprimevo la mia ammirazione nei suoi confronti per il gioco che proponeva a Benevento, a Palermo e parlavamo del suo presente e di quello che sarebbe stato il mio futuro. Ha delle idee brillanti ed è un allenatore diverso. Hanno anche ottimi calciatori e ne hanno acquistati tanti bravi mi aspetto una partita complicata e difficile”.

In settimana due giocatori del Brighton hanno parlato dello stadio. Può rappresentare un’arma inpiù? “Siamo noi che dobbiamo regalare a loro un’altra notte felice e non sono loro che devono farci vincere. Tutte e due le cose saranno importanti, per ogni giocatore è molto bello giocare qui anche per gli stranieri però loro sono abituati a giocare in stadi pieni con calore. In Premier la cornice è sempre bella ma qui troveranno una passione più alta”.

Che partita si immagina domani, quanto vale il loro nono posto. Pensa di giocare a tre o a 4? “Non è facile fare un paragone sul loro nono posto e quanto sarebbero qui in Italia e in che posizione di classifica si incastrerebbero nel nostro campionato. Sono un club emergente ed è stato bravo Potter poi De Zerbi sta creando un marchio in giro per il mondo. Dire che sarebbero ottavi o decimi non si sa, in Italia è quarto il Bologna che ha una storia simile ma con più storia alle spalle. Penso che De Zerbi abbia creato qualcosa di simile col Sassuolo e non è sempre facile lo abbiamo visto quest’anno. Sono simili ma si può fare anche con una società che investe e spende tanti soldi per giocatori bravi come i loro. Non ti dico se giocheremo a tre o a quattro”.

La Roma domani dovrà essere più istintiva o riflessiva? “Tu fai la distinzione tra istinto e ragione tra fase difensiva e fase offensiva. Si può essere istintivi stando bassi e difendendo in modo confuso e si può essere riflessivi portando gli avversari a difendersi. Non ne faccio una correlazione diretta tra queste due parole. Penso che la Roma sia una grande squadra che deve rispettare il Brighton ma noi siamo la Roma. Sarà una bella partita e sappiamo che il Brighton mette in difficoltà il City, l’Arsenal, il Chelsea. Sono queste le partite che abbiamo studiato. A volte prendono imbarcate, è una partita che tiene dentro tante partite e noi dobbiamo vincerle entrambe sia quando ci sarà da gestire la palla noi e sia quando loro ci schiacceranno per qualche minuto”.

Visto il quinto posto in classifica, la questione del ranking Uefa può dare uno stimolo in più per eliminare il Brighton? “Noi giochiamo le partite per vincere, magari diamo un occhio diverso alle nostre connazionali e possono avere un sapore speciale le loro vittorie per il posto in più in Champions. Però bisognerà arrivare quinti o quarti. Questo ranking lo guardiamo il giusto come una storiella che ci raccontano che se vi comportate bene vi facciamo questo regalo. A noi non cambia niente, dobbiamo solo vincere. Se vince un’italiana in Europa al di là delle rivalità tra i tifosi può essere un vantaggio”

Oggi sono 50 giorni dalla sua gestione. Si aspettava qualcosa di più o di meno? “Mi aspettavo tre punti in più in campionato e sarebbe stato perfetto. Era quello il progetto. Sono soddisfatto, sono consapevole del fatto che non abbiamo fatto niente. Nessuno meglio di me conosce questa città che può cambiare i giudizi in pochi secondi, per quello tengo i ragazzi con la testa a Trigoria e fuori da giornali e social. Si diventa forti velocemente e scarsi in poco tempo. Sono soddisfatto di quello che ho creato. Il rapporto c’era già ma da allenatore devi crearlo di nuovo. Come presentare la stessa persona ma sotto un’altra veste e non è mai così facile. Mancini ha detto che i giocatori stanno capendo cosa chiedo, oggi ho guardato l’allenamento di ieri e non è solo capire ma crederci. Non che io chieda cose così brillanti o speciali ma loro stanno dimostrando di credere in quello che gli dico. Questa è la cosa che mi rende felice oltre ai punti che non sempre vanno di pari passo. Per ora c’è stato tutto ma ancora nulla perché ci mancano due mesi di fuoco”.

C’è chance di vedere Karsdorp in panchina? L’alternanza tra Spinazzola e Angeliñoè studiata? “Karsdorp vediamo come si sente oggi per sapere se possiamo convocarlo. Ha alternato giorni in cui si sentiva bene ad altri dove si sentiva poco bene. I due terzini sinistri sono due giocatori per i quali io impazzisco. Mi piace la loro qualità e la personalità. Anche il livello dei giocatori e sono diversi. A volte è una scelta in base all’avversario, a volte un po’ di turnover a volte scelgo quello che mi sembra più in forma ma non ci sono strategie. Stanno bene toccando ferro e conto su entrambi”.

Bove a lei piace tanto ma è stato utilizzato meno. Anche per lui ha pensato di usarlo in altri ruoli? “Prima di Monza leggevo che con Mourinho aveva 61 minuti di media a partita, con me ne ha 59. Non ci sono differenze. Con il Verona è stato il migliore, ho fiducia in lui. Può trovare meno spazio perché ha davanti giocatori che stanno facendo bene. Non lo vedo esterno perché voglio giocatori più offensivi, in un futuro non troppo lontano lui potrebbe essere un buon mediano davanti alla difesa. Penso che debba solo lavorare tanto e ci fermiamo a fine allenamento per lavorare sui tempi di gioco. Ha una grande capacità di corsa e piedi buoni. Deve capire quando giocare a un tocco o fare altro, sono cose che si acquisiscono col tempo. Io quando ho iniziato facevo 90’ box to box, spero che nessuno gli metta fretta. Come essere umano è un ragazzo da far sposare alle proprie figlie. Si sta comportando bene ed è sempre quello più sorridente anche se ha giocato poco. Ci sta essere la prima riserva della Roma, non è una cosa di cui vergognarsi. Sono molto felice di lui, deve migliorare in alcune cose ma non sta indietro. Quando entra fa sempre bene, due settimane era titolare a Rotterdam e ha giocato benissimo”.

Il Brighton non ha giocatori esperti in Europa. Quanto pesa questo? “Dovrei vedere più Premier per capire la differenza, credo che l’Italia si stia rilanciando. Probabilmente è ancora difficile da raggiungere per incassi. Penso che quando una squadra non è abituata a giocare in questi palcoscenici può essere un contraccolpo ma quando avviene ti aggrappi alle cose che conosci, hanno una struttura di squadra che gli dice sempre cosa fare bene e dove muoversi. Con la conoscenza colmeranno il gap e noi dobbiamo dimostrare di essere più forti dimostrando di essere migliori. Ma non ci aspettiamo che si preoccuperanno per lo stadio e ci regaleranno la vittoria. Troveremo giocatori che sanno come stoppare la palla e sanno dove sono i loro compagni. Sarà difficile”.

Lei ha esordito in Champions League con la Roma, l’ultimo gol della Roma in Champions è il suo. Adesso a lei si chiede di tornarci, il suo destino è incrociato con questa competizione? “Ho fatto una battuta prima del Torino dicendo che l’ultima partita che abbiamo giocato in Champions come Roma c’ero io in campo e a me sembra di aver smesso da vent’anni e da quel giorno non ha più fatto una partita in Champions ed è inaccettabile. La Roma deve stare a quei livelli soprattutto in virtù del fatto che adesso a livello societario stiamo meglio di quando io l’ho lasciata sia come investimenti e come giocatori e come ingaggi. La Roma deve stare sempre a provare ad arrivarci. Una volta che la metti in Champions arrivi ai quarti, una volta non siamo arrivati lontani dalla finale. Questi giocatori possono lottare per la Champions qualsiasi sia il mister, non penso che il mio destino sia incrociato con la Champions. Questa squadra non può arrivare sotto al quarto posto nel campionato italiano per i valori che ha”.

DE ROSSI A SKY

E' giusto avere aspettative di alto spettacolo su questa partita? "Non lo so, la garanzia di spettacolo quando giocano le squadre di De Zerbi è assicurata. Vediamo cosa succederà quando incontra la mia squadra... Ho tante idee in comune con lui, mi piace ciò che ha proposto in questi anni. Cerco di non allontanarmi dalle sue idee, si è inventato un tipo di calcio molto riconoscibile. Non so se lo spettacolo sia un vantaggio, perché spesso ci sono tanti gol da un lato e dall'altro, noi invece dobbiamo tenerla dalla nostra parte".

Le viene la tentazione di fare un catenaccio? "Difficile farlo contro una squadra che tiene così bene il pallone, rischi di non prenderla mai. Non è automaticamente sinonimo di vittoria, ma sono convinto che anche noi possiamo fare male al Brighton quando abbiamo il pallone tra i piedi. Aspettare che ce la diano loro potrebbe non essere la scelta migliore".

Loro perdono spesso: che significato ha? "Io analizzo il mio momento. Il Brighton sta perdendo spesso, ma ha perso anche tanti giocatori importanti. E' una partita da dentro o fuori, ci saranno stimoli diversi e recupereranno giocatori importanti. In campionato sono in una posizione abbastanza tranquilla, quindi daranno alla partita europea ancora più significato".

Sente il merito di essersi fatto trovare pronto? Se l'aspettava? "Lo scopriremo a maggio se sarò stato pronto. Non avevo dubbi sul fatto che io fossi pronto, so come ho lavorato alla Spal e come programmo questo lavoro. Mi sono aggiornato nel periodo in cui non ho lavorato, ma poi ci sono i risultati. Alla Spal non sono stati buoni, quindi mi sono dovuto aggiornare. Io sono qui per farmi valutare in vista di maggio, adesso è passato troppo poco tempo per godermi quanto fatto in queste prime partite. Sarò veramente felice se questo giudizio lo rivedrete a maggio".

La difesa a 4 domani? "Vediamo".

DE ROSSI A ROMA TV 

"Sale l'attesa, sono le ultime ore, dobbiamo mettere a punto le ultime cose e decidere la formazione, quindi ci sono un po' di cose in più da fare rispetto a ieri. Però questo è il nostro lavoro e succede quando sei bravo e vai avanti e puoi giocare queste sfide".

È una gara che la affascina dal punto di vista tattico? "Si mi affascina, nei prossimi 7 giorni giocherà due volte contro De Zerbi e una volta contro Italiano e li reputo forse i migliori prodotti tra gli allenatori nel calcio italiano. Per me è uno stimolo grande e ho grande entusiasmo, ovviamente poi sono giocatori a scontrarsi quindi non dobbiamo neanche dare troppo peso a noi stessi, ma è bello ritrovarmi qui in maniera anche inaspettata rispetto a quello che facevo due mesi fa".

L'Olimpico è un'arma in più? "Lo è, dipende come loro lo affronteranno, se gelati dalla nostra atmosfera, ma non credo, sono una squadra che sa come giocare e si appoggerà alle proprie conoscenze durante la partita. Sicuramente se faremo una partita degna e propositiva, lo stadio ci verrà dietro e sarà una miscela incredibile".

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