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Roma, senza Benatia sei ancora favorita?

La sensazione è che - almeno nel breve periodo - Manolas non possa essere un clone di Benatia, arrivato alla Roma all’apice della sua maturazione dopo lo stage con l'Udinese.

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"Fino a pochi giorni fa assegnavamo i gradi di favorita per il tricolore alla Roma del “Rudi Garcia II”: blindati i gioielli e messi a segno altri colpi alla Sabatini, i giallorossi, quantomeno sulla carta, avevano sopravanzato la Juve che si spingeva oltre le colonne d'Ercole dell'era post-Conte. Il panorama è mutato quando i nuvoloni delle possibili cessioni di Destro e Benatia cominciavano a stagliarsi all’orizzonte. Ora che il forte centrale marocchino ha effettivamente preso la via di Monaco di Baviera i tanti addetti ai lavori che avevano puntato forte sul “cavallo” giallorosso cominciano a nutrire qualche dubbio; le perplessità riguardano soprattutto il reparto difensivo della Maggica: la causa di fondo non è da ricercarsi unicamente nell'uscita di Mehdi Benatia.

"Con l’addio di Benatia la Roma perde un leader naturale, difensore impeccabile in marcatura, capace di dare del “tu” al pallone e letale nelle scorribande su palla da fermo nelle aree avversarie, uno di quei fuoriclasse capaci di cambiare il volto di una squadra tanto rari nella nostra malandata Serie A, dove il livello tecnico si abbassa inesorabilmente ma la regola d'oro è sempre la stessa: i campionati li vince chi subisce meno gol. Fatta questa debita premessa, Sabatini ha con ogni probabilità rimpiazzato il marocchino con il miglior “sostituto” sulla piazzaKostas Manolas, un colosso greco dalla stratosferica prestanza fisica con Dottoratoin Arte della Marcatura, sorta di reincarnazione dell’eroe greco Achille. Leader della difesa dell’Olympiakos e autore di un ottimo Mondiale con la Grecia, il 24enne di Naxos ha un futuro roseo dinnanzi a sé; la sensazione, tuttavia, è che - almeno nel breve periodo - non possa essere un clone di Benatia, arrivato alla Roma all’apice della sua maturazione dopo lo stage con l'Udinese.

"Al netto della dolorosa cessione di Benatia, le ombre si estendono sull’intero parco difensori a disposizione di Garcia, il primo ad assere preoccupato per lo status quo: di Ashley Cole sinora l'unica traccia è l’irresistibile posa da “guardone” nella foto di gruppo, Maicon non si è mai nemmeno allenato con il gruppo, Castan è in infermeria, Emanuelson e il neo acquisto Davide Astori non hanno convinto in precampionato, così come l’esperimento di De Rossi arretrato sulla linea a quattro non ha per nulla convinto il tecnico francese. Se a questo ci aggiungiamo i rimpianti per la cessione forse affrettata di Dodò, già beniamino dei nerazzurri e punto fermo di Mazzarri, è lecito nutrire qualche dubbio sull’effettiva resa di un reparto lo scorso anno formidabile. Un reparto che probabilmente non andava stravolto, non fosse che il calciomercato odierno impedisce ai club nostrani di resistere alle sirene delle superpotenze europee: al top ds Sabatini resta il compito di puntellare ulteriormente la rosa per scalfire l’interregno bianconero e tranquillizzare Garcia.