Chiedere scusa è sempre ammirevole. Ma quando alle parole non seguono i fatti (da anni) le scuse non valgono una ceppa. Soprattutto quando gli errori sono sempre gli stessi, anzi più si va avanti più diventano gravi. A quel punto l’amore non basta più, subentra la dignità. Quella che i tifosi della Roma, tutti anche se i 400 di Bodo meritano menzione a parte, oggi vedono schiacciata in Italia e in Europa. Non è la prima volta in questi 10 anni, non è detto sia l’ultima. L’immagine della famiglia del Mulino Bianco spiattellata prima da Sabatini o Monchi e oggi da Pinto e Mourinho è ancora più stucchevole. Non interessano baci, battute sui social e scherzi in palestra.
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Roma, basta con la favola del Mulino Bianco
Non prendete in giro i 400 di Bodo con la passerella di scuse e maglie tirate nel settore. Rimborsategli la trasferta, tutta. Compresi i taxi
La Roma degli anni ’90 (nemmeno citiamo quella degli scudetti) aveva personaggi che di certo non si sopportavano. Diciamo che era una famiglia spesso di separati in casa. Eppure non ha mai permesso di subire onte del genere. Nel giorno dell’amara ricorrenza del 7-1 col Bayern Monaco arriva una pagina ancora più umiliante. Non per Mourinho o Pellegrini, non per Villar o Reynolds (giocatori che mai vorremmo vedere con questa maglia), né per i Friedkin che forse due righe di spiegazione potrebbero anche scriverle. Ma per i tifosi che devono sopportarla da qui all’eternità. Dicevamo della menzione dei 400 di Bodo. Ecco, non prendete in giro pure loro con la passerella di scuse e maglie tirate nel settore. Rimborsategli la trasferta, tutta. Compresi i taxi. E da domani provate a rendere meno amara la vita di una città che non ne può più di essere derisa. Di una piazza che forse non ha vinto tanto, ma ha perso poche volte la faccia. Anche in quel 7-1 di Manchester c’era dignità. Fino all’avvento degli americani, tutti compresi. Ora anche per Mourinho è tempo di tornare a fare il Mourinho. Perché “i perdenti trovano scuse, i vincenti trovano soluzioni”. Reynolds o non Reynolds, famiglia o non famiglia.
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