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Roma-Baldanzi, storia di un talento che non riesce a sbocciare

Redazione
A Firenze un'altra opportunità sprecata: ora il suo futuro potrebbe essere "nuovamente" lontano dalla Capitale

A San Siro aveva deciso una partita contro l’Inter. Allo Stadium aveva segnato alla Juventus. Sembrava pronto per il grande salto, e la Roma non ha esitato: a gennaio 2024 ha investito 10 milioni di euro più 5 di bonus per strapparlo all’Empoli e puntare su di lui già nel presente. Ma oggi, a quasi un anno di distanza, Tommaso Baldanzi è uno dei grandi interrogativi della rosa giallorossa. I numeri parlano chiaro: due soli gol messi a referto, uno in Coppa Italia contro la Sampdoria, l’altro - ininfluente - contro l’Udinese, quando in panchina c’era ancora Juric.

Da lì in poi, prestazioni opache, scarsa incisività, e tante panchine. Anche quando è stato chiamato in causa, Baldanzi non è riuscito a lasciare il segno. L’ultima occasione, a Firenze contro la Fiorentina, è stata l’ennesima delusione, chiusa con una sostituzione senza lasciare traccia. Ora la domanda è inevitabile: conviene ancora aspettare che sbocci definitivamente, oppure è arrivato il momento di fare un’altra scelta? Magari già a gennaio, liberando uno slot in rosa per quell’esterno sinistro che Gasperini aveva richiesto con forza già in estate - e che potrebbe diventare una delle priorità nel prossimo mercato.

Baldanzi, Gasp ci prova: ma il feeling non decolla

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Da quando è arrivato a Trigoria, Gasperini non ha mai davvero considerato Baldanzi una prima scelta. Fin dai primi giorni, il classe 2003 sembrava fuori dalla rosa tipo, escluso dalle rotazioni principali e ai margini delle gerarchie tecniche. A confermarlo è stato il quasi trasferimento al Verona nell’ultima finestra di mercato: operazione bloccata solo perché la Roma non è riuscita a chiudere l’arrivo di un nuovo attaccante esterno a sinistra. Un segnale chiaro di quanto l'ex Empoli fosse, di fatto, sacrificabile. Eppure, quella poteva diventare l’occasione per rilanciarsi, un po’ come successo a Pellegrini, che proprio con Gasp è passato da separato in casa ad uno degli elementi centrali del progetto.

Baldanzi, invece, non è ancora riuscito a dare uno slancio alla sua esperienza romanista. Il tecnico ha ribadito più volte l’importanza di avere tutti a disposizione in una stagione lunga e intensa, e anche se è stato escluso dalla lista UEFA, Gasperini non ha mai rinnegato la sua fiducia nel ragazzo. L’ha dimostrato, ad esempio, nella gara contro la Fiorentina, preferendolo a El Shaarawy e allo stesso Pellegrini. Ma il campo, ancora una volta, non ha restituito quanto ci si aspettava. Ogni volta che il suo nome compare tra i titolari, l’ambiente si accende di speranze, salvo poi dover fare i conti con prestazioni poco incisive. E allora la domanda resta aperta: è un problema tattico, mentale, o caratteriale? Gasperini, in carriera, ha saputo rigenerare tanti giocatori. Ora la palla passa anche a Baldanzi: se vuole restare dentro questo progetto, dovrà dimostrare di meritarlo.

E Gennaio diventa un bivio

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Ci sono carriere che cambiano direzione nel silenzio di un gennaio qualsiasi. Per Baldanzi, l’inverno che arriva potrebbe valere molto più di quanto dica il calendario. Dopo mesi vissuti tra incertezze, cattive prestazioni e opportunità sprecate, la finestra invernale potrebbe diventare lo snodo decisivo: restare a Roma nella speranza di una rinascita o cercare altrove minuti, fiducia e spazi per tornare protagonista. Un prestito non è solo un’opzione tecnica, ma una mossa strategica: liberare spazio per un giocatore più funzionale al sistema di Gasperini è ormai una priorità. Tuttavia, la determinazione del ragazzo non è mai venuta meno: solo due mesi fa, ad agosto, Baldanzi ha ribadito con convinzione la sua ferrea volontà di restare, affermando di sentirsi pronto a migliorare i suoi numeri e a contribuire con più gol e assist. E, quindi, nonostante non riesca a dimostrare quanto affermato, il suo futuro non è ancora del tutto scritto. Se nelle prossime settimane il classe 2003 dovesse finalmente accendere la scintilla giusta, allora la Roma potrebbe ancora decidere di aspettarlo. Perché a volte, nel calcio come nella vita, non serve un nuovo inizio, ma solo il momento giusto per farsi trovare pronti.

Federico Grimaldi