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Roma, aveva ragione Mou: Rui è Rui. Nessuno ha più minuti di Patricio in Italia

Roma, aveva ragione Mou: Rui è Rui. Nessuno ha più minuti di Patricio in Italia - immagine 1

Sempre presente, spesso decisivo: la Roma ha ritrovato un portiere affidabile. Ha saltato solo la gara col Cska Sofia in Conference

Redazione

Rui Patricio vuol dire certezza. Fatta eccezione per qualche sporadico errore, vedi Bodo agli ottavi di Conference, il portiere portoghese ha riportato l'affidabilità che la porta della Roma non trovava dai tempi di Alisson (coi dovuti paragoni). Con la finale di Tirana, l'ex Wolverhampton diventerà il giocatore in Serie A, con più minuti stagionali in tutte le competizioni. Imprescindibile. In campionato il record a una giornata dal termine è spartito con Sirigu e Vicario, grazie ai 3330 minuti giocati, tutti quelli a disposizione, nessuno escluso. Impossibile fare meglio. In coppa i minuti fino a questo momento sono 1350, considerando anche il turno preliminare di Conference contro il Trabzonspor e con la finale, diventeranno 4770. L'unica partita saltata da Rui Patricio è stata la vittoria per 3-2 sul campo del Cska Sofia, dove Fuzato ha fatto capire che un sostituto del portoghese la Roma in rosa non lo ha.  Visto che Vicario e Sirigu non giocano le coppe e che gli altri portieri delle big sono eliminati da tempo il conto è presto fatto. Rui Patricio è stato il primo giocatore voluto da Mourinho per costruire una Roma più sicura di sé.

Lo yoga e niente vizi fuori dal campo: il segreto di Rui 

A 34 anni il segreto della sua integrità fisica è lo yoga. Negli anni questa pratica lo ha aiutato ha curare fisico e mente, in modo da arrivare ad un'età avanzata, senza perdere reattività ed esplosività, caratteristiche fondamentali per un portiere. Nel 2016, l'anno in cui il Portogallo ha conquistato l'Europeo con Rui titolare, a supportarlo, c'era un maestro spirituale, tale Paramahamsa Vishwananda, che lo ha aiutato insegnandogli una particolare tecnica di meditazione e a giudicare dai risultati si potrebbe dire che abbia funzionato e come. Il suo tallone d'Achille, come spesso capita a chi di mestiere fa il portiere di calcio, è la schiena ma, grazie ad allenamenti propedeutici anche nei giorni di riposo, Rui è riuscito ad avere la meglio anche su quello, dimostrando tutta la sua dedizione all'allenamento. Fuori dal campo niente vizi, cibo compreso.  Non a caso uno dei suoi più grandi amici con la nazionale è Cristiano Ronaldo. Il prossimo anno oltre a dover mantenere un rendimento alto, dovrà fare da chioccia a Mile Svilar, portiere belga che la Roma ha acquistato a paramento zero dal Benfica. In passato di lui si parlava molto bene ma negli anni in Portogallo ha un po' smarrito la retta via, che proprio un portoghese in panchina e un portoghese come mentore, proveranno a fargli ritrovare.

 

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Olsen e Pau Lopez non fanno un Rui

Il portiere di Marrazes era arrivato a Roma non senza qualche scetticismo. I tifosi giallorossi avevano ancora negli occhi le stagioni deludenti di Olsen e Pau Lopez, e i quasi 12 milioni di euro versati nelle casse del Wolverhampton per un portiere di 33 anni, avevano fatto storcere il naso a qualcuno. L'unico che non ha mai avuto dubbi su di lui è stato Mourinho che dopo qualche prestazione particolarmente rilassata nelle amichevoli precampionato, ha placato il primo accenno di critiche nei suoi confronti: "Dico sempre che Rui è Rui, ha giocato più di cento partite con la mia nazionale, ha giocato 4-5 anni nella Premier. Rui è Rui, è stabilità". Quel Rui è Rui è stato una sorta di bollino di garanzia IGP e il portoghese non ha tradito la fiducia dello Special One. In stagione ha tenuto la porta inviolata per 20 partite, il suo predecessore Pau Lopez, in due stagioni con la maglia giallorossa, ne aveva fatti registrare appena 18. Lo stesso si può dire di Olsen, portiere svedese che era stato chiamato proprio con le stesse aspettative, esperienza e affidabilità, ma che in 35 presenze nella stagione 2018/19, aveva ottenuto appena 7 clean sheet. L'ultimo ad avvicinare e superare i numeri di Rui, è stato proprio Alisson che al suo ultimo anno in giallorosso fece registrare 22 clean sheets in 49 presenze.

 

Marco Di Cola