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Mourinho: “L’infortunio di Smalling ha rovinato tutto. Huijsen forte, ma è della Juve”

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Le parole del mister: "Paredes è in dubbio per domani. In difesa e a centrocampo siamo corti. Farò sempre il tifo per Pinto"
Redazione

La conferenza stampa di José Mourinho alla vigilia di Roma-Atalanta che si giocherà domenica 7 gennaio 2024. Il tecnico presenta il match contro la Dea che è in programma tre giorni prima il derby di Coppa Italia. Lo Special One perde di nuovo Renato Sanches e non avrà a disposizione il solito Smalling. Mancini ci sarà.

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Ci sono stati dei recuperi per domani? Adesso c’è Huijsen, un giudizio? “Giocatori recuperati nessuno. Si può dire Mancini disponibile per giocare, però dire che è recuperato no. Tutti gli altri lo sappiamo, sono tutti fuori a lungo. Smalling, Tammy questi qua. Si è infortunato Renato e non c’è nessuno in più che recupera. Partita di domani di alto livello, avversario di alto livello, grande squadra, tanti giocatori bravi. Partita difficile come tutte quelle che abbiamo avuto. Poi c’è la Lazio e il Milan. In questo momento il livello dell’avversario non si abbassa mai. Huijsen ha 18 anni con 10’ di Serie A però è uno dei prospetti con più qualità in Europa. Sarà nel futuro un grande calciatore e nella nostra situazione, che è difficile perché non abbiamo giocatori disponibili e abbiamo la limitazione del FFP che è una limitazione incredibile, questa è stata l’unica soluzione per aiutarci. Noi possiamo aiutarlo a crescere però non è un giocatore nostro ma della Juventus”.

L’Atalanta sarà un duro avversario. “Ha tutto, ha tanti anni con lo stesso allenatore che segue la stessa filosofia e modo di giocare. Una squadra che gioca ad occhi chiusi. Una squadra molto difficile, due anni fa abbiamo vinto, poi abbiamo perso ma fatto una partita bellissima. Con loro sarà sempre complicato, noi siamo questi, siamo tosti, non sarà facile per nessun opponente, troviamo sempre forza nelle nostre difficoltà e per loro non sarà facil”.

Un giudizio sui due anni e mezzo con Pinto. Il prossimo ds dovrà essere preso in base alle caratteristiche del prossimo tecnico? “Un allenatore non fa queste considerazioni, non fa per me, io rispetto le gerarchie. Ho tanti anni di esperienza ma non commento il lavoro di un superiore. Non sono capace di farlo. Sono capace di dire che mi auguro per Pinto il meglio e lui lo sa perché siamo amici. E’ stata una decisione sua che si deve rispettare. Ovunque sarà tiferò per lui. Valutare però non è corretto, lui deve valutare a me non il contrario. Nel futuro stessa situazione non è l’allenatore che commenta. Se la domanda è fatta internamente c’è fiducia nella mia interpretazione ovviamente in quel caso siamo una famiglia e si parla. Però pubblicamente mi rifiuto di entrare in un campo che non è mio. Io rimango qua e da qua non esco”.

Si è fatto delle domande sul perché i Friedkin ancora non hanno ancora rinnovato il suo contratto? “Sono tue valutazioni e devi farle perché sei un giornalista. Non voglio entrare in questo campo. Mi sono fatto delle domande a me stesso e non mi sono dato delle risposte chiare”.

Quando sarà a disposizione Huijsen?C’è qualche aggiornamento su Smalling? “Non c’è, non spero di vederlo allenarsi con me neanche a gennaio. Se succede sarebbe una sorpresa positiva, in questo momento neanche penso a lui. Penso a Mancini che rischia di farsi male e deve non allenarsi per una settimana. Questo tipo di calciatore adesso mi occupa. Non so se Paredes può giocare domani e non si è allenato. Non c’è frattura ma non so se ci sarà domani. Sono questi i giocatori ai quali penso non a Tammy o Smalling. Huijsen è disponibile dal punto di vista legale, ma è arrivato ieri e ha fatto con me una riunione di introduzione per cercare di entrare nelle nostre dinamiche. Domani se deve giocare gioca perché è un ragazzo che ha fiducia di se stesso. Non ha esperienza però ha potenziale e giocare con la Roma sarà praticamente un debutto. I minuti col Milan sono poca cosa. Domani come centrali abbiamo lui Llorente e Mancini. Il resto sono giocatori adattati come Cristante, Celik e Kristensen”.

C’è emergenza anche a centrocampo. Pellegrini in che condizione è. I centrocampisti possono affrontare tre gare di fila? “Ho un bel rapporto col tennis. Una volta ho parlato con uno dei più grandi della storia, tra i primi tre di sempre, e mi diceva che sono poche le partite dove lui gioca senza un piccolo dolore o al 100%. Sono pochissime le partite che giocava stando bene. Ieri parlavo con un altro che non è stato tra i più grandi però è stato bravo e mi ha detto che la stanchezza è solo mentale e non fisica. Però è dura e se dici ai giocatori del centrocampo che devono giocare tre gare di fila. Per fortuna dopo c’è una settimana vuota però è difficile fare tutte queste partite. Davanti abbiamo tanti giocatori e tante possibilità, a centrocampo e in difesa siamo in difficoltà e la Coppa d’Africa ci ha complicato la vita. L’infortunio interminabile di Smalling mi rovinato la stagione non solo un periodo. Il fatto che Renato non è mai stato disponibile è una situazione difficile, Dybala e Pellegrini tornano dopo tre settimane. Iniziando con Smalling e finendo con la coppa d’Africa ci creano situazioni difficili. Lookman va in coppa ma hanno soluzioni diverse. Andiamo con tutto quello che abbiamo noi con uno stadio che spinge che è sempre lì. Andiamo con tutto. Partita dura per noi ma partita non facile anche per loro, Lazio e Milan. Non siamo facili per nessuno”.

 

 

 

 

 

 

 

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