La Roma cerca continuità dopo la bella prestazione e i segnali positivi della trasferta col Tottenham. Lunedì sera i giallorossi però avranno davanti l'Atalanta, probabilmente la squadra più in forma d'Europa in questo momento. Per superare questo ostacolo servirà quasi un'impresa, con una classifica che intanto si fa sempre più difficile dopo il sorpasso del Cagliari e altre squadre nella zona retrocessione che possono fare punti in match abbordabili. Con queste premesse, il tecnico della Roma Claudio Ranieri interviene in conferenza stampa a Trigoria, a due giorni dal big match contro Gasperini. Ecco le sue dichiarazioni:
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Ranieri: “Pellegrini deve riattaccare la spina. Non è stato lui a mandare via De Rossi”
CLAUDIO RANIERI IN CONFERENZA STAMPA
Contro l'Atalanta rivedremo quella tipologia di squadra in campo, con la difesa a tre? E confermerà l'assetto offensivo con due attaccanti dietro a Dovbyk o visto l'avversario ci sarà un centrocampista? "Sicuramente, l'uno o l'altro (ride ndr). No, io credo che dobbiamo parlare dell'Atalanta. Ho già detto in un meeting quando c'erano Sacchi e Capello a Parma a fine maggio che l'Atalanta è l'orgoglio di noi italiani perché gioca in una maniera meravigliosa. Credo che stiamo affrontando la terza squadra che più o meno ha la stessa filosofia, di attaccare sempre. Il Napoli con Conte è all'inizio, al quarto mese, il Tottenham non ricordo se sono due o tre anni con lo stesso sistema. Ecco, l'Atalanta è quella macchina perfetta. Complimenti al presidente Percassi perché per i primi quattro anni diceva 'ci dobbiamo salvare' intanto scalava e salivano sempre di più in classifica. Adesso giustamente cercano di fare il massimo, ritornando in Champions League. Andiamo ad affrontare una squadra oserei dire perfetta, anche se la perfezione non esiste. E noi abbiamo visto il barlume, ho visto giocatori volere intensamente un qualcosa di positivo. Credo che in questo momento noi dobbiamo rendere i tifosi orgogliosi di quello che riusciamo a fare. Non stiamo bene come io vorrei, perché non è possibile dopo una settimana di lavoro e i primi giorni con 4 giocatori, avere tutto e subito. Le note negative che c'erano state a Napoli, al di là degli errori che si commettono, gli avevo detto di rispondere colpo su colpo, non di rimanere in difesa. Col Tottenham potevamo prendere 2-3 contropiedi e dobbiamo migliorare le preventive. Però abbiamo fatto bene, ci hanno annullato tre gol, abbiamo tirato in porta spesso. Questa è la cosa che a me piace, poi possiamo vincere o perdere, ma dobbiamo rendere i nostri tifosi orgogliosi. Andiamo ad affrontare una squadra che dal 24 settembre ha fatto 10 vinte e due pari facendo 35 gol che sono quasi 3 gol a partita. È prima per gol fatti, per occasioni da gol, terza per verticalizzazioni, prima per tiri in porta, seconda per cross... prima per recuperi palla. Ti mangia, io non voglio che i miei giocatori vengano mangiati. Lunedì voglio vedere una bella partita. Questo è quello che mi auguro. I nostri tifosi durante l'ultima partita in casa sono andati via prima, ecco io vorrei che restassero come sono rimasti a Londra contro il Tottenham. Potevamo anche perdere, ma vorrei che escano dal campo dicendo 'hanno fatto tutto quello che potevano fare'. Indipendentemente dal sistema di gioco, non conta niente, potete metterlo sulla carta, io anche lo faccio ma poi è mobile".
A Londra i tifosi si sono rivisti in quella squadra: quanto è importante?
"Importantissimo. Siamo noi adesso che dobbiamo far innamorare nuovamente i tifosi. I nostri tifosi sono magnifici e quando le cose non vanno lo dicono. Dobbiamo dare il massimo e i tifosi capiscono quando lo dai o meno".
A Londra ha recuperato un giocatore importantissimo come Saelemaekers che può giocare ovunque. Qual è la posizione perfetta per lui? Quanto è importante averlo?
"Noi allenatori cerchiamo sempre calciatori che sanno giocare in più posizioni. Lui ama molto stare alto sul centrosinistra, però mi ha detto che si trova bene anche dall'altra parte. Io lo vedo più proiettato verso l'avanti, ma ovviamente deve dare una mano anche dietro. A Dovbyk ho detto di non tornare mai indietro, ma contro il Tottenham ha fatto un recupero strepitoso nel secondo tempo da ultimo uomo. Se lo fai una volta va bene. Saelemaekers è un giocatore ritrovato, naturalmente non ha i 90 minuti. Si è visto con che piglio è andato in 1v1. Stiamo ritornando quelli che i tifosi conoscono".
È un modello Atalanta quello che vuole costruire la Roma? Anche il prossimo allenatore è quel tipo di allenatore alla Gasperini?
"La seconda domanda è stata un po' così, finché mi dice modello Atalanta mi è piaciuto. Ora tutti i tennisti devono sembrare Sinner, adesso tutti dobbiamo sembrare l'Atalanta. È un modello di vertice che va preso anche come modello, però una squadra che piano piano è diventato un emblema è importante. Hanno saputo creare costruendo dalla base, anche Gasperini nelle prime 5-6 partite non è andato molto bene. Ha creato gioco e giocatori che da un'altra parte non hanno reso come con lui e significa che l'allenatore ha avuto un gran merito. Bisogna togliersi il cappello e fare i complimenti a tutta la società. Stanno tutti remando nella stessa direzione".
C'è già una base per costruire questo nuovo progetto? "Abbiamo dei giocatori che dobbiamo riportare alla loro bellezza. Sarà l'allenatore a dirci 'questo sì, questo no'. Faremo tutto il possibile per accontentarlo. Gli inglesi dicono sempre 'Roma non è stata fatta in una notte', noi siamo romani quindi dateci un po' più di tempo".
È vero che tra lei e Gasperini ci sono molte differenze? Avreste meritato di vincere qualcosa in più in carriera?
"Io parlo di Gasperini e dico di sì, sicuramente. Io ho fatto il mio e sono super contento della mia carriera. In che senso siamo diversi? Io sembro un gentiluomo, non mi vedete nello spogliatoio... Ormai sono tanti i figli di Gasperini che giocano in quella maniera, io invece cerco di fare il meglio con i giocatori che ho. Non ho un sistema definito, definiti sono i miei giocatori, io cerco di metterli nel posto migliore. Ad alcuni chiedo di più perché non è proprio la loro posizione. Io mi sento un allenatore che riesce a tirare fuori il meglio da ogni giocatore, in ogni situazione. Quando sono stato mandato via chi è subentrato al mio posto non ha fatto meglio di me. Ho questa presunzione a 73 anni".
Vedremo Dybala sempre di più in campo per 45-60 minuti ogni partita? Sta aiutando Pellegrini dal punto di vista mentale tutelandolo o cos'altro?
"Dybala lo valuto allenamento dopo allenamento. Sappiamo che può cadere in alcune problematiche e io devo essere pronto a capirle. A Londra l'ho fatto uscire perché avevo bisogno di un giocatore che pressasse e chiudesse l'avversario vicino alla sua area di rigore. Quando si è acceso ha fatto cose meravigliose come l'assist per El Shaarawy per il gol, il tiro su cui il portiere ha fatto una super parata. Soulé non ha fatto le cose splendide che sa fare Dybala, ma mi ha dato tanta corsa e pressione, devo valutare bene le cose ogni volta. A Lorenzo ho detto che sta correndo come un pazzo e che sente il peso di questa situazione. 'Voglio che tu ti diverta, stacchiamo la corrente e ti resetti. Vedrai che più avanti tornerai il centrocampista che conosco'. Nella mia carriera ho avuto due centrocampisti fenomenali a far gol che sono Lampard e Pellegrini. Lo critichiamo tanto, ma quanti centrocampisti fanno gol come lui? Io aiuto la Roma e ho spiegato a lui il mio programma".
Quanto dura?
"Dipende quando riattacchiamo la spina. Col calcio non si può dire quanto dura questa cosa. Vi posso dire che da quando sono arrivato in allenamento ha ricominciato a fare gol. L'attaccante si vede che sta in forma quando tira e prende sempre la porta, ora come tira fa gol. Sta cominciando il processo di ricrescita di cui ha bisogno. Lui è un ragazzo sensibile e introverso e soffre più di tutti per questa situazione. Non è stato lui a mandare via De Rossi e i tifosi lo devono sapere. Nemmeno Mancini e Cristante lo hanno mandato via, hanno fatto i pazzi per farlo restare. La gente deve sapere la verità".
Dovbyk ha fatto 1 gol nelle ultime 8, è un problema fisico o collettivo?
"Entrambe, ha avuto piccoli problemi in Ucraina al ginocchio, ma ora non lo avverte più. Sappiamo come va servito questo ragazzo e noi non lo stiamo aiutando. Ho parlato alla squadra e ho fatto vedere dei filmati per capire come dobbiamo aiutarlo. Lui è il nostro bomber, dobbiamo dargli le palle di cui ha bisogno, altrimenti è inutile".
Si sono viste meno palle giocate indietro e avete verticalizzato di più. Ha lavorato su questo punto?
"Li costringo a giocare solo in avanti (ride ndr). Io sono tifoso della Roma e amo quando vedo che le squadre provano a farsi gol e sono contento. Negli ultimi mesi quando vedevo le partite, non solo della Roma, cambiavo canale quando passavano il pallone all'indietro perché non volevo addormentarmi. Col Tottenham sia noi sia loro volevamo fare gol e la gente si è divertita. Questo voglio. Voglio che la gente veda la partita e dica 'finalmente proviamo a vincere'. Nel '97 in Spagna, al primo allenamento, ho fermato tutto e ho detto 'la porta avversaria sta dall'altra parte, quando ci arriviamo?'. E ancora non si parlava del tiki taka, ma c'era un allenatore, Valdano che amava questo tipo di calcio. Ho lavorato e reso questa squadra pronta a giocare e dopo che sono andato via io hanno fatto due finali di Champions con Cuper. Erano quasi tutti i ragazzini che avevo messo io in campo col alcuni esperti. Ci siamo divertiti. Credo che in una squadra bisogna fare un mix di esperienza e gioventù. Noi siamo italiani e non siamo sportivi, siamo vincenti".
Con l'Atalanta si chiude il primo tris della sua avventura, quanto è importante affrontarla prima di giocare contro avversari più abbordabili?
"Io in carriera non ho mai visto il nome dell'avversario. Possiamo affrontare la squadra più straordinaria ma magari è in un momento in cui non gli gira. Io dico sempre ' bussiamo e vediamo chi abbiamo dall'altra parte'. Per me sono tutte squadre che ti vogliono battere, con le loro tattiche e le loro strategie. Noi dobbiamo essere bravi e furbi a cercare di vincerle. Il calcio è semplicità, la cosa difficile è farlo semplice".
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