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Getty Images
Approcci sbagliati, soprattutto nella ripresa. Ne aveva parlato Mourinho, ce ne eravamo accorti anche noi. Il problema che sembrava svanito è tornato prepotentemente di attualità dopo le reti di Rabiot e Zaccagni che hanno portato l’ultima e la prima sconfitta del 2023 e 2024. E non sono due sconfitte leggere. Ieri nel derby l’atteggiamento visto nel primo quarto d’ora della ripresa è stato imbarazzante. Prima l’occasione di Vecino, poi l’episodio del rigore al 51’, infine l’uscita di Rui Patricio ad evitare il raddoppio. Un inizio choc che si ripete. Così come a Torino (minuto 47’) e come in tante altre occasioni in questa stagione da pochi alti e troppi bassi. La prima dormita post riposino negli spogliatoi è arrivata all’esordio in campionato con la Salernitana col gol di Candreva al minuto 49. Qualche giorno dopo è stato Leao al 48’ a mettere il sigillo sulla vittoria del Milan all’Olimpico. Altro abbiocco decisivo a Bologna dove l’autogol di Kristensen al 49’ ha spianato la strada della vittoria per Tiago Motta. Indolore, invece, il gol del momentaneo pareggio di Thauvin al 57' con l'Udinese. Ma anche in Europa le cose non sono andate meglio. Decisivi per il mancato primo posto i due gol, entrambi al 50’, di Jureckan a Praga e di Bedia del Servette. Un problema di concentrazione grave che ha portato la Roma a incassare un totale di 8 gol nei primi 15 minuti della ripresa da inizio stagione ad oggi.
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