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Roma allo sbando: ad ogni tiro subisce gol. E quanto manca il “signor Matic”

Roma allo sbando: ad ogni tiro subisce gol. E quanto manca il “signor Matic” - immagine 1
Paredes sta facendo difficoltà a raccogliere l'eredità del serbo che l'anno scorso era l'equilibratore della squadra. Mou deve correre ai ripari
Marco Di Cola
Marco Di Cola Collaboratore 

"Non dobbiamo piu concedere queste ripartenze e queste poche occasioni che in questo momento subiamo. Adesso l’importante è stare zitti e lavorare piu forte di prima". Così professava Pellegrini dopo Verona-Roma. È passato più di un mese da quella partita, era il 26 agosto scorso ma queste parole potrebbe essere riprese per intero e riutilizzate dopo la disfatta di Genova. La Roma, oltre a latitare nel gioco, continua a concedere gol praticamente ad ogni tiro in porta. Da inizio stagione sono 19 le conclusioni tentate dagli avversari verso lo specchio di Rui Patricio e sono 12 gol subiti. Una media di un gol ogni 1.58 tiri verso la porta. È successo alla prima con la Salernitana (doppietta di Candreva con gli unici due tiri della formazione di Paulo Sousa) ed è continuata a Verona, con il Milan, a Torino e ieri contro il Genoa. Di sicuro c'è lo zampino di Rui Patricio, a dir poco appannato in questo avvio, e l'assenza di Smalling pesa ma come dice Mourinho: "Dire che perdiamo solidità senza di lui però non è corretto". Anche perché nelle prime tre partite di campionato l'inglese c'era e la situazione non era di certo diversa.

Centrocampo scollato: Paredes fa rimpiangere Matic

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"La soliditàè conseguenza di spirito di squadra e di un lavoro collettivo importante a palla persa". Questa l'analisi a caldo di Mourinho e chissà quanti romanisti sentendo queste parole, abbiano pensato al "signor Matic". Il serbo è il vero minimo comun denominatore tra una stagione come quella dell'anno scorso, conclusa con la finale di Europa League e con 14 clean sheet in campionato, ad una iniziata come peggio non si poteva. Il suo lavoro sporco era fondamentale per l'equilibrio della squadra. Il serbo non era mai in difficoltà o sotto pressione. Sapeva gestire il pallone alla perfezione ma anche come fermare le azioni avversarie. Caratteristiche che al momento non appartengono al suo sostituto: Leandro Paredes. L'argentino in 7 partite giocate (445 minuti giocati) ha commesso appena 4 falli. Un numero troppo esiguo per chi dovrebbe rappresentare la diga davanti la difesa perché in occasioni come quella di ieri commettere fallo sarebbe il male minore. Lui invece come spesso accade, esce aggressivo sull'uomo senza però riuscire a fermare l'azione e lasciando un clamoroso buco tra il centrocampo e la difesa. Situazione accaduta nel secondo gol di Gudmundsson (provare per credere). La posizione dell'islandese è stata la vera chiave della partita. Gilardino conosceva le difficoltà di Paredes, ha messo l'islandese alle sue spalle e non a caso è stato probabilmente il migliore in campo. La partenza di Matic forse è stata sottovalutata. Per Mou è il momento di correre ai ripari.

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