Corto Gasp. La Roma è partita così, con due vittorie per 1-0 tra Bologna e Pisa, maturate in maniera completamente diversa. La prima con una produzione offensiva che poteva, anzi doveva, 'gonfiare' il risultato, l'altra con qualche difficoltà in più soprattutto nel primo tempo. Ma l'altro lato della medaglia dice ovviamente che la difesa è rimasta imbattuta. Numeri che hanno poco a che fare con quello a cui ci ha abituato Gasperini, ma che rischia di essere un tema frequente. Perché la potenza offensiva dei giallorossi, soprattutto senza il grande acquisto estivo in attacco, almeno sulla carta non è all'altezza di un piazzamento Champions, che è quello che serve come il pane dalle parti di Trigoria. Questo vale in parte per l'attacco, ma soprattutto per il centrocampo, il reparto che risulta il valore aggiunto e quasi sempre decisivo per alzare l'asticella dei gol. E anche per caratteristiche la mediana Roma non ce l'ha avuto molto nel dna negli ultimi tempi.

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Roma a caccia di gol, serve la svolta a centrocampo: il confronto con le big
Se confrontiamo i numeri dei centrocampisti centrali delle squadre impegnate in Europa lo scorso anno, a cui aggiungiamo anche il Napoli campione d'Italia facendo combaciare l'elenco con le prime 9 classificate del 2024/25, i giallorossi sono in zona Conference League. Contando i gol di Koné (2), Pisilli (3), Cristante (4), Paredes (4), Le Fée e Gourna-Douath (0) si arriva a 13. Ovvero al settimo posto su nove. In testa c'è infatti l'Inter con ben 27 reti tra Barella (3), Frattesi (7), Calhanoglu (11), Asllani (3), Zielinski (2) e Mkhitaryan (1). A seguire proprio l'Atalanta di Gasperini con 23: Ederson (5), Brescianini (6), Sulemana (2), De Roon (4) e Pasalic (6) che ha giocato un po' a centrocampo e un po' sulla trequarti. Poi la Fiorentina con 22: Fagioli (2), Mandragora (9), Adli (5), Richardson (2), Bove (1) e Cataldi (3). Quindi il Napoli con 20: McTominay (13), Anguissa (6) e Billing (1). Sopra la Roma c'è anche la Juventus con un totale di 17, frutto dei gol di Thuram (5), Koopmeiners (5), Locatelli (2) e McKennie (5). Subito dopo il Milan a 16, o meglio Reijnders a 15 più l'unica rete di Fofana. Qui si inserisce la Roma con 13, sopra di poco rispetto al Bologna che è a quota 11: Ferguson (1), Fabbian (4), Pobega (4), Urbanski (1) e Freuler (1). Fanalino di coda la Lazio con appena 8, divisi però tra soli tre centrocampisti: Guendouzi (1), Vecino (2) e Dele-Bashiru (5).
Roma, mancano i gol dei centrocampisti. El Aynaoui e non solo: le armi di Gasperini
—I giallorossi sono rimasti quasi gli stessi in mediana, con l'eccezione di quello che sulla carta dovrebbe far salire un po' la pericolosità offensiva del reparto. Neil El Aynaoui è stato il primo acquisto estivo di Massara e per doti e caratteristiche è quello più portato a proiettarsi verso la porta avversaria. La dimostrazione sono gli 8 gol segnati dal marocchino nella scorsa stagione con il Lens, ovvero quanto i due terzi dell'intero centrocampo romanista. È soprattutto a lui che Gasperini dovrà fare affidamento su questo aspetto, anche se per ora ha giocato solamente una mezz'ora in due partite. Evidentemente serve ancora lavorarci per ottenere un certo equilibrio quando lui è in campo. Negli anni dell'Atalanta, Cristante era diventato quasi un bomber col mister di Grugliasco, segnando 15 gol in 59 partite di cui ben 12 nel 2017/18, l'anno che gli è valso la chiamata della Roma. Altri tempi, soprattutto altre posizioni in campo visto che Bryan giocava molto spesso più avanzato, da mezzala o anche da trequartista. Ora fa praticamente un altro mestiere, il mediano equilibratore con licenza di verticalizzare o provare la botta da fuori, rimasta una delle specialità della casa. Così come il colpo di testa, vedi il palo colpito col Bologna.
Ma a Gasperini e alla Roma serve altro, più certezze e continuità realizzativa, più cattiveria nell'attaccare la porta e soprattutto più precisione. Quella che vorrebbe da Pisilli, ma che ancora gli manca. Un po' come a Koné, dominatore nella propria zona di campo ma decisamente più spaesato quando arriva nei pressi dell'area avversaria. L'erroraccio che doveva chiudere la partita col Bologna ne è un sintomo. Il mister ci sta lavorando, ci arriverà, soprattutto quando sgancerà El Aynaoui e magari anche Lorenzo Pellegrini. Il numero 7 è tornato a disposizione, non ha ancora un ruolo preciso nello scacchiere di Gasp e dovrà ritagliarselo in questi suoi ultimi mesi a Trigoria. Magari come centrale di centrocampo dalle spiccate doti offensive, un trequartista/mezzala prestato alla mediana a due. Un po' alla Pasalic insomma. Può essere un'arma in più da non sottovalutare. Per scalare la classifica dei centrocampi più prolifici servirà comunque di più, ma quel che è certo è che per ora ci si può largamente 'accontentare' di 6 punti in 2 partite. Ma soprattutto siamo solamente all'inizio di un percorso e in panchina c'è l'uomo giusto per questa missione.
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