Nove partite, speriamo 10. In meno di 38 giorni. La Roma entra ufficialmente nella fase cruciale della stagione dove ci si gioca l'accesso in Champions tramite due porte: quella dorata che porta anche alla conquista dell'Europa League, e quella più agibile (soprattutto in caso di estromissione della Juve) attraverso il campionato. Un tour de force con tante incognite legate soprattutto ai recenti infortuni di Smalling, Wijnaldum e Llorente. Mourinho dovrà gestire ciò che gli resta puntando a evitare nuovi stop, con particolare attenzione alle condizioni di Dybala. A partire da sabato col Milan quando ci si gioca un vero e proprio spareggio per il terzo-quarto posto. Ma nel giro di un mese la Roma dovrà poi affrontare altre otto finali, con la speranza che possano diventare nove in caso di passaggio del turno con il Leverkusen. Quattro giorni dopo il Milan si va a Monza dove il risultato è tutt'altro che scontato. Utili saranno le secondo linee che non saranno impegnate in Europa League: da Solbakken a Bove passando per Celik. A patto che non ripetano la prestazione di Bergamo.
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Roma, 9 battaglie in un mese tra infortuni, speranze e sold out: il piano di Mou
Dietro c'è da stringere i denti e da sperare in una rinascita di Kumbulla. Oppure di passare alla difesa a 4 appena tornerà Wijnaldum che punta a esserci con l'Inter nella sfida casalinga che chiude questa settimana terribile. Da gestire Dybala ma pure da alternare le coppie Belotti/Abraham, Spinazzola/El Shaarawy, Zalewski/Celik e Matic/Wijnaldum. L'11 maggio l'appuntamento più importante: arriva il Leverkusen. Mou spera di avere almeno uno tra Llorente e Smalling e di ritrovare il gol perduto dei due numeri 9. Ma non è finita. Dopo Bologna-Roma, altra gara decisiva per la Champions, si va in Germania con vista finale di Budapest del 31 maggio. Tra le due date di sogni, di coppe e di campioni ci sono tre impegni di campionato facili solo sulla carta: Salernitana e Spezia in casa, Fiorentina fuori. E si spera che i viola saranno ancora impegnati in Conference. Insomma Mourinho è chiamato ad un'altra grande prova di gestione della rosa, a caccia di qualche soluzione alternativa per tamponare tali assenze. La certezza invece, è che la Roma non sarà mai sola sugli spalti. Sold out certi nelle prossime tre gare in casa, e pure in trasferta verranno presi tutti i biglietti. La Roma ha bisogno di tutti.
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