La Roma ha diffuso un comunicato ricordando i 30 anni dei numeri fissi in Serie A con alcune storie giallorosse dal 1995 a oggi e la top ten delle maglie più utilizzate. "Estate 1995, la Serie A prende il via il 27 agosto con le sue 18 squadre e con tantissimo talento da esprimere sul terreno verde. Ai nastri di partenza del nuovo campionato, le società hanno anche un nuovo tema da affrontare. Si tratta dei numeri fissi di maglia per i calciatori, accompagnati dal cognome lungo le spalle di ciascun atleta. Se non era una novità in senso assoluto per il calcio (già vista al mondiale di USA 94), lo è sicuramente per il nostro torneo, accantonando così la magica progressione dalla 1 alla 11".

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Roma, 30 anni di numeri fissi: storie giallorosse dal 1995 e top ten delle maglie
La prima stagione, 1995-96. "Sono diversi i criteri di assegnazione che i dirigenti dei club adottano per non scontentare nessuno dei loro tesserati. La Roma mantiene uno schema più classico e non si discosta particolarmente dagli anni precedenti. Il capitano, Giannini, prende la sua 10, “e guai a chi me la tocca”, dice nel corso del precampionato. Il bomber italo-argentino, Balbo, mantiene la 9. Così come Fonseca, seconda punta generalmente vestito con la 11. Il giovane Totti sceglie la 20, sarà uno dei tre numeri fissi della sua carriera. Per la squadra giallorossa guidata da Carlo Mazzone è una stagione che segna il ritorno in Europa dopo due anni, in Coppa UEFA, dove ancora vigono i numeri dall'1 all'11".
Il 9 tra Montella e Batistuta. "Da che la novità dei numeri fissi viene inizialmente accolta con un pizzico di scetticismo dalla maggior parte dei protagonisti, nel corso del tempo diventa come un marchio di fabbrica per ciascuna. Nell’estate del 2000 la Roma acquista Batistuta dalla Fiorentina. Storico 9 viola, quasi per antonomasia essendo uno dei bomber più forti del mondo in quel periodo (se non il più forte…). Nella squadra giallorossa, però, la stessa 9 appartiene a Montella. E il centravanti napoletano non intende privarsi del suo numero. Ne nasce una polemica, che si esaurirà in poco tempo. Bati accetta di buon grado la 18 e dichiara: “Non sono venuti qui per dare numeri, ma per vincere lo scudetto”. Andrà esattamente così".
10 e 16 i numeri più longevi. "Negli ultimi trent’anni la Roma ha conosciuto i due giocatori che scalando posizioni, statistiche e record sono diventati quelli con più presenze dal 1927. Si tratta di Totti e De Rossi. Simboli autentici di questo Club. 786 partite per Francesco (nel suo caso anche quello con più gol, 307), 616 per Daniele. Numeri mostruosi, non proprio in linea con le abitudini del calcio contemporaneo. Due capitani e bandiere, che alla Roma hanno dedicato la loro intera carriera".
La top ten dal 1995. "Scritto di Totti e De Rossi, al terzo posto della top ten delle maglie più utilizzate nel corso giallorosso dal 1995 c’è la 20 di Perrotta utilizzata 327 volte dal centrocampista preso dal Chievo nel 2004. Stessa cosa Cristante, quarto con il suo 4: 318 partite dal 2018 ad oggi. Quinto c’è Tommasi con la 17 (317 gare), presa nel 1997 e portata fino al 2006. Un gradino sotto Pellegrini con 315 partite: ha sempre avuto la 7 ad eccezione dell’unica presenza fatta con la Roma prima del ritorno del 2017. Settimo è El Shaarawy con la 92, apparsa in 302 occasioni. All’ottavo posto c’è Delvecchio, 300 partite tonde con la 24. Nono della graduatoria è Taddei, anche lui sempre e solo con la 11 dal 2005 al 2014. Precisamente, per 296 partite. Chiude la classifica Mancini (Gianluca) con la 23 in 274 match. Bonus track: il 9 romanista con più partite dal 1995? Dzeko, 260".
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