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Ritiro ‘intelligente’ per la Champions. Garcia: “Pronti a morire in campo” – VIDEO

Il tributo di Garcia a due capitani emblematici: "Io voglio dire che Francesco Totti è come Steven Gerrard. Chapeaux a Gerrard che oggi termina la sua avventura di 17 anni con il Liverpool. Noi abbiamo la fortuna di avere il nostro capitano"

Guendalina Galdi

"Il ritiro? Non ho mai detto che non serve a niente, anche se non è nella mia cultura. Questo è un ritiro intelligente, che fa sì che la squadra stia insieme e prepari la gara. Per me il ritiro mette tanta pressione su una squadra. A volte una squadra ne ha bisogno altre no. Non siamo la Primavera o il settore giovanile: abbiamo giocatori professionisti. Penso di non dover trattare i miei come bambini, anche se a volte devo fare il papà cattivo". Quei momenti di condivisione e di concentrazione che in questa settimana la squadra ha trascorso insieme, a Trigoria, vengono riassunti col termine 'ritiro', ma Rudi Garcia nella conferenza spampa pre Roma-Udinese ha voluto accostare a questa parola l'aggettivo 'intelligente'. Per distinguerlo dal ritiro 'punitivo' e per spiegare che se è stata concessa una serata libera è perchè i suoi uomini non sono solo calciatori, ma anche mariti, padri, compagni che hanno bisogno, in momenti delicati dal punto di vista professionale, anche della propria famiglia. Non una punizione dunque ma un modo per vivere insieme l'avvicinarsi del traguardo e dell'obiettivo che deve essere raggiunto. "Abbiamo parlato con i dirigenti e siamo stati d’accordo sul fare questo richiamo alla squadra (compreso il 'regolamento' nuovamente consegnato, n.d.r.) perché il momento è eccezionale e l’atteggiamento dev’essere eccezionale", ha spiegato Garcia.

"Non ho dubbi sul fatto che saremo concentrati solo sulla gara di domani - così l'allenatore giallorosso riguardo il derby, lontano solo otto giorni - Da gennaio ogni volta che abbiamo fatto male c’è stata una reazione. Domani si deve vedere subito sul campo. Dobbiamo essere pronti a morire sul campo, sappiamo che mancano tre partite, che siamo secondi e che abbiamo il nostro destino nei nostri piedi. Sappiamo anche che se vinciamo le prossime due partite siamo matematicamente secondi e questo ci può dare un po’ di forza in più. Se vinciamo domani siamo vicini al secondo posto".

Secondo posto che è ambito anche dalla Lazio che giocherà ventiquattro ore prima della Roma ("Qualunque risultato esca da Sampdoria-Lazio non cambia nulla per domani. Guarderemo tranquillamente la loro partita ma per noi non cambia nulla") e che giocherà anche mercoledì prossimo, impegnata nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. A questo proposito, a causa della vicinanza tra l'ultimo atto di questa competizione ed il derby decisivo in chiave Champions, la società biancoceleste ha avanzato la proposta di posticipare la stracittadina: "Penso che ci sia un regolamento e che vada seguito e rispettato. Per me poi che giochiamo lunedì, martedì o mercoledì prossimo non cambia nulla - ha dichiarato Garcia - sarà comunque una gara in cui faremo di tutto per vincere. Il giorno non cambia niente". Perchè per riportare la Chiesa al centro del villaggio, come disse lo stesso francese l'anno scorso, "un derby non si gioca, un derby si vince".

I GOL DEGLI ATTACCANTI - Nessun attaccante della Roma, finora, in questa stagione è andato in doppia cifra. I capocannonieri sono Francesco Totti e Adem Ljajic che, tra campionato e coppe europee, hanno raggiunto quota 9. Un problema, questo della carenzadi reti da parte del reparto avanzato, che perdura da tempo, ma Garcia non dispera anzi è sicuro che i suoi attaccanti possano ancora dimostrare le proprie capacità realizzative: "Perché mancano i gol degli attaccanti? Ci sono stati tanti parametri ma non è il momento di spiegare questa cosa. Conta che rimangono tre partite, con quella di domani, e gli attaccanti possono ancora dimostrare il loro vero livello, a parte Gervinho che è infortunato". Riguardo Ljajic, che non segna da tre mesi, Garcia ha reso noto: "Nelle ultime tre settimane non l’ho potuto portare in panchina. Contro il Genoa l’ho portato ma non era al 100 per cento ed è tornato solo nell’ultima partita. E’ tornato dal problema al flessore che forse deriva da uno alla schiena. Ora sembra tornato al 100 per cento". Poi c'è Francesco Totti; il capitano giallorosso ha segnato in totale 16 gol all'Udinese, il che rende i friulani la sua seconda vittima preferita dopo il Parma (20 reti). Ma il numero 10 insegue un numero ben più alto: il record dei 300 gol in carriera in gare ufficiali. Ne mancano soltanto due. Possibile che domani parta da titolare, ma Garcia non ha svelato niente a riguardo anche perchè in conferenza stampa nessuno ha posto una domanda sul capitano. Ci ha pensato alla fine lo stesso Garcia che, in modo un po' marzulliano, ha voluto tirare in ballo Totti: "Faccio io la domanda su Francesco perché nessuno me la fa e non è possibile visto che ogni settimana c’è qualcuno che pone una questione sul capitano. Io voglio dire che è un capitano emblematico come Steven Gerrard. Vedete perché dico così? Perché voglio veramente tirarmi giù il cappello e dire “Chapeaux” a Gerrard che oggi termina la sua avventura di 17 anni con il Liverpool. Noi abbiamo la fortuna di avere il nostro capitano, solo questo".

E' arrivato poi anche l'omaggio del capitano nei confronti della bandiera inglese che ha giocato la sua ultima gara con la maglia di cui è diventato un simbolo: “Lo metterei nei tre migliori giocatori non solo in Inghilterra ma al mondo, perché è completo, è uno che ha sempre fatto la differenza sin da quando era giovane. E lo sta ancora facendo al Liverpool. È un giocatore che mi piace vedere e godermi da vicino. I tifosi del Liverpool dovrebbero sentirsi onorati di aver avuto un capitano come lui. Ho ricordi positivi e negativi di lui, è sempre bello giocare contro giocatori come lui. Detto questo, non ho ricordi particolarmente piacevoli delle partite contro il Liverpool, specialmente in trasferta. Sono sempre state partite aperte ma i risultati sono stati negativi. Se mi sarebbe piaciuto giocare al suo fianco? Penso che a chiunque piacerebbe giocare con giocatori di quel calibro. È uno che decide le partite, penso che chiunque nel mondo lo vorrebbe. È un giocatore completo perché sa giocare in ogni posizione e sa fare tutto in qualunque momento della partita. Segna, costruisce il gioco, è un giocatore sensazionale. Penso che la gente di tutto il mondo sappia che Gerrard è stato una leggenda del Liverpool. Ha trascorso tanti anni giocando per una sola squadra e ha sempre lottato per quel club. Dovrebbe essere rispettato e ringraziato per tutto ciò che ha ottenuto”