La strada che porta da Istanbul all'Italia, Salih Uçan la conosce bene. La prima volta l'ha percorsa nel 2014, quando Walter Sabatini lo prelevò dal Fenerbahce nonostante lì avesse giocato poco più di 25 partite, rivedendo in lui un talento che a Roma non si è mai consacrato. Quest'anno è tornato nel nostro Paese, nell'Empoli che prima era di Andreazzoli e adesso è di Iachini: lì è arrivato anche il primo gol in Serie A, contro il Frosinone. Ma non è mai troppo tardi per guardarsi indietro. "Non è stata una scelta sbagliata quella di andare a Roma - le parole di Uçan a Futbol Arena -. Sabatini mi ha voluto tanto e potevo giocare in campionato, Coppa Italia e Champions League". In realtà i problemi muscolari agli adduttori e un ambientamento complicato in Italia (anche per le difficoltà con la lingua), ne frenarono subito gli entusiasmi: solo quattro presenze in Serie A il primo anno (e un assist per De Rossi contro il Cesena), per un totale di 165'. Bottino magro per uno che era arrivato con grandi prospettive sulle spalle. "Dopo il primo anno ho pensato che mi avrebbero fatto ritornare, invece ho giocato poco - continua Uçan -.Volevo andare in prestito perché avevo buttato un anno, ma Sabatini non voleva lasciarmi andare in un altro campionato: il Fenernahce era disposto a riprendermi, ma la Roma si è opposta".
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Rimpianto Uçan: “Buttati due anni, non volevano vendermi. Per Under solo la Roma”
Il centrocampista turco, ora all'Empoli: "Sabatini mi ha portato e poi non voleva tornassi al Fenerbahce. Ma se fossi andato via dopo la prima stagione..."
Il secondo anno non andò meglio, anzi: a dicembre un infortunio al piede che lo lasciò fuori 50 giorni ("C'erano calciatori che giocavano bene, era difficile rientrare nelle rotazioni") oltre all'arrivo in pianta stabile di Leandro Paredes. Che non fa altro che aumentare qualche rimpianto: "Non voglio dirlo, ma se fossi andato via al mio secondo anno a Roma, tutto sarebbe stato diverso. È arrivato Paredes, giocavamo nello stesso ruolo: lui ha giocato ed è cresciuto, così poi sono tornato in Turchia. Sono stato con grandi giocatori in quei due anni e ho imparato tante cose: a livello calcistico, però, è come se avessi perso due anni". Alla fine furono 22' in Champions, solo 39' in campionato oltre ai 120' shock contro lo Spezia in Coppa Italia.
UNDER - Chi di certo non sta perdendo tempo è Cengiz Under. Dall'esplosione dello scorso gennaio non si è più fermato, attirando l'interesse di tutte le big del calcio europeo, soprattutto in Inghilterra dove Arsenal, Tottenham, Liverpool e City spingono: "Parlo spesso con con lui, sta andando bene. Deve fare più gol e assist che può. So che a Roma è felice e che adesso è l'unica cosa che vuole". Anche lui la strada che unisce Istanbul e Roma la conosce bene, improbabile però che la ripercorra all'indietro. Verso l'Inghilterra chissà, ma il viaggio è almeno rinviato all'estate.
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