Una Divina Commedia al contrario. Dal Paradiso dello scorso anno all'Inferno di trovarsi in una nuova e non pronosticata dimensione: lottare per mantenere il terzo posto, perchè sarà l'unico modo efficace per attaccare il secondo (riprendendo un motto già noto e riadattandolo alla situazione attuale). E senza passare per il Purgatorio. Per la seconda Roma di Rudi Garcia la Champions League doveva iniziare ad essere una competizione nella quale essere presenti con costanza negli anni. Per accrescere il prestigio del club, perchè questa è la più importante vetrina continentale, per diventare una società appetibile a giocatori di livello, per gli introiti economici che ne derivano e per il piacere di concedere ai propri tifosi di sentire almeno in sei occasioni l'inno della Champions. Normale amministrazione per i top club europei, qualificarsi a questa competizione; per la Roma invece sta diventando un'impresa, da obiettivo minimo dichiarato.
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Rimpianto Capitale. La Champions diventa un’impresa. La Roma terza si guarda le spalle
Basti pensare che la scorsa stagione, dopo 32 giornate di Serie A, la Roma era a quota 76 punti e si avviava verso la Champions aritmetica. Oggi i giallorossi hanno 18 punti di meno, e la Juve prima ha 73 punti
Con la sconfitta di ieri a San Siro contro l'Inter, la Roma ha fallito un'altra occasione per ribadire, sul campo, la sua voglia di Champions. Ed il rimpianto è diventato ancora maggiore nel pomeriggio di oggi, quando Paloschi ha infranto il sogno di 'fuga' della Lazio. Trattenuti sul pareggio interno contro il Chievo, i biancocelesti hanno guadagnato un solo punto, ne hanno persi due, ed il distacco dalla Roma è di più uno anziché di più tre. Viene facile il calcolo inverso, ovvero se in caso di X della Lazio la Roma avesse vinto si sarebbe portata lei di nuovo in seconda posizione ed a più due dalla squadra di Pioli. Avrebbe anche mantenuto a distanza il Napoli, quarto, che crede nella rimonta Champions ai danni prima di Roma, poi di Lazio. Come un pendolo i giallorossi, in queste ultime sei partite di campionato, dovranno alternativamente volgere lo sguardo avanti, alle sorti dei biancocelesti, e guardarsi le spalle dove ci sono le sabbie mobili del quarto posto, dal quale diventerebbe ancora più complicato puntare all'obiettivo Europa che conta.
Ma tra i rimpianti più o meno recenti (la sconfitta contro l'Inter, ma anche il pareggio interno con l'Atalanta, quello esterno contro il Torino e così via tutti gli altri 11 collezionati fino a questo momento della stagione) il più grande, forse, è quando la memoria torna alla scorsa stagione. In questa, dopo 32 gare, la Roma è terza a quota 58 punti. Alla stessa giornata, l'anno scorso, invece i punti collezionati erano 76. Diciotto punti in meno. Un crollo frutto della più scarsa capacità realizzativa, problema che coincide solo in parte con il fatto che il reparto offensivo è diventato 'allergico' ai gol. Ma il rimpianto accresce guardando la classifica attuale. La Juventus, prima, che oggi ha perso il derby della Mole contro i granata è a quota 73 punti in classifica. La Roma dell'anno scorso, insomma, sarebbe ora a +3 sulla Juve di quest'anno. A Trigoria però non piacciono i paragoni con la stagione passata. Perchè? "Non è la stessa squadra, in campo non ci sono gli stessi calciatori", è stato più volte ripetuto. E pensando alla prossima stagione si potrà dire lo stesso: gli interpreti in campo cambieranno ancora, l'augurio dei tifosi è che anche i risultati, ma a partire da mercoledì, cambino. In positivo.
MERCOLEDI' UN'ALTRA TRASFERTA: C'E' IL SASSUOLO -Giornata di lavoro, oggi, a Trigoria: c'è da preparare la seconda trasferta consecutiva, a Reggio Emilia, contro il Sassuolo di Eusebio Di Francesco. Chi ha giocato ieri sera a San Siro ha svolto un lavoro di scarico, mentre il resto del gruppo a disposizione di Garcia si è dedicato ad un'esercitazione sul possesso palla ed alle consuete finalizzazioni. Ljajic, Maicon e Strootman hanno svolto un lavoro personalizzato. L'attaccante serbo ha assistito a Inter-Roma dalla tribuna a causa di un infortunio durante il riscaldamento pre partita. Le sue condizioni sono monitorate costantemente, ma per la trasferta al Mapei Ljajic, attualmente capocannoniere della Roma (con 8 reti in campionato), dovrebbe farcela. Ma il condizionale resta d'obbligo.
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