Devyne Rensch ha completato i suoi primi mesi alla Roma. A gennaio è arrivato dall'Ajax, è stato subito impiegato e poi è stato utilizzato spesso a gara in corso. Un periodo di adattamento normale per il terzino olandese, che dovrebbe rimanere in giallorosso anche nella prossima stagione. Ai microfoni del 'Telegraaf', Rensch ha raccontato il suo ambientamento nella capitale:


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Rensch si racconta: “I tifosi romanisti un orgoglio. In Italia conta solo vincere”
Come si sta in Italia? “Il tempo e il cibo sono buoni, Roma è una città fantastica. Ma sono lì per il calcio e la bellezza dei paesaggi mi spinge a impegnarmi di più, invece di stare a guardare”.
Sugli infortuni. “Nel mio primo semestre ho sofferto di piccoli infortuni, il che mi ha impedito di essere completamente in forma per alcune partite. È stato tutto frenetico. Arrivi in un altro paese, sei impegnato in tante cose, devi organizzare un trasloco. Credo che tutto questo abbia contribuito. Fortunatamente, ora sono in forma e mi sento molto bene”.
Sui tifosi della Roma. “I tifosi sono fantastici, qualcosa di cui essere orgogliosi. Sono un giocatore che si adatta rapidamente a tutto, nella vita e nel calcio. Si nota come in Italia si viva per il calcio e per la squadra. È bello vederlo e loro lo trasmettono anche a te. In questi casi, vuoi dimostrarlo in campo”.
Sul rapporto con Salah-Eddine. “Parliamo olandese insieme. Mangiamo insieme, facciamo tutto insieme. Non è solo un compagno di squadra, ma anche un buon amico. Sono in squadra con Anass fin dai tempi dell’Ajax Under 16. Quindi ci conosciamo molto bene e lui sa che lo sostengo sempre e che sarà sempre così”.
Sulla differenza tra Ajax e Roma. “La mentalità vincente. Anche all’Ajax volevamo vincere tutto, ma nel calcio olandese si ricevono molte critiche se si vince 1-0 giocando male. In Italia, invece, sono i tre punti a contare più di tutto. Anche se tiri venti palloni fuori dallo stadio. Tre punti sono tre punti e il resto non conta. Lo si vede in partita. Ci sono molti più duelli, uno-contro-uno da vincere, c’è lotta su ogni pallone e le differenze tra le due squadre sono spesso minime”.
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