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Real Sociedad, il ds Olabe: “Puntiamo sul percorso e lo sviluppo dei nostri talenti”

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Il dirigente dei baschi spiega la filosofia del club: "Non cerchiamo nuovi giocatori ogni anno, ma diamo tempo ai nostri di crescere e trasmettere a chi viene da fuori i nostri valori"

Redazione

La Roma si gioca l'accesso ai quarti di Europa League, ma dovrà vedersela con una delle squadre più pericolose del torneo, la Real Sociedad. Lo ha sottolineato anche Mourinho, gli spagnoli di Imanol Alguacil sono forti e per certi versi simili ai giallorossi. Con un'idea ben precisa anche a livello societario, come racconta il ds della Real Sociedad Roberto Olabe a 'tuttomercatoweb.com':  "Sono dell'opinione che le squadre si costruiscano non solo ingaggiando giocatori ogni anno, ma anche costruendo un percorso. I giocatori migliorano se hai pazienza, se dai soprattutto ai giovani il tempo di acquisire esperienza. Le squadre migliorano se tutti gli elementi possono crescere insieme, come rosa di calciatori, ma anche insieme a mister Imanol”.

Come definirebbe la filosofia della Real Sociedad? "Siamo un club nettamente diverso dagli altri, fin dalla ricerca dei calciatori per il nostro settore giovanile. Qui alla Real applichiamo una 'selezione definitiva' e non continua: non cerchiamo nuovi calciatori ogni anno, ma accompagniamo i nostri giovani verso la prima squadra. Vogliamo una cantera composta dall'80% di ragazzi della nostra regione, affinché questi trasmettano i nostri valori a chi viene da fuori. Non abbiamo un identikit determinato, ma vogliamo sviluppare il talento. Insomma, non cerchiamo calciatori straordinari, ma giovani talenti che abbiano qualcosa che possa farli diventare straordinari".

Proprio come Mikel Oyarzabal, il vostro simbolo in campo e fuori fresco di rinnovo. "Mikel ci ha insegnato ad affrontare un infortunio grave col giusto approccio. Il rinnovo è stato il finale felice di questo periodo complicato. Parliamo di un ragazzo che incarna appieno i valori della Real Sociedad: ha fatto tutto il percorso nelle nostre giovanili, è un nostro tifoso che sente e vive la Real, dimostrando la forza del territorio. Anche da infortunato ci ha dato una bella lezione di calma e umiltà, di spirito di sacrificio. Siamo orgogliosi che ci rappresenti in campo e fuori".

Com'è cambiata la Real Sociedad da quando è tornato per la terza volta nel 2018? "Questi cinque anni hanno visto un importante ricambio generazionale. Nel 2018 abbiamo perso alcuni elementi emblematici e con Imanol è partito un percorso naturale che ci ha portati fino all'attuale terzo posto in campionato. Il nostro allenatore si è adattato piano piano alla prima squadra dopo tanti anni nelle giovanili, abbiamo costruito insieme un gruppo affiatato e con pazienza sono arrivati sia il gioco sia i risultati".

Come spiega la scelta di promuovere Imanol anziché puntare su un allenatore già affermato? "Non stavamo cercando un nome in quel momento, piuttosto qualcuno che volesse intraprendere un viaggio con noi. Volevamo un allenatore che condividesse la nostra visione, che volesse far crescere i nostri giovani senza avere per forza un modulo di riferimento".