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Claudio Ranieri, durante la sua vacanza a Riace, è stato intercettato ai microfoni del TGR. Ecco le parole dell'ex tecnico giallorosso, oggi Senior Advisor della Roma: "Sono il consigliere dei Friedkin e speriamo di far bene il mio lavoro. Gasperini ha un compito importante. Piano piano le cose si metteranno bene".
Questo è stato un anno importante, trionfale. Se lo aspettava questa annata così importante per lei a Roma? "No, non me l'aspettavo. Sono arrivato in un momento particolare. Però, grazie appunto all'aiuto e all'apporto di tutti quanti, siamo riusciti a rimettere le cose a posto. È stato un fatto importante per la società, per i tifosi, soprattutto, e anche per i giocatori".
C'è rimpianto nel non aver conquistato la Champions? "No, non credo. Non voglio fare come la volpe che non ha preso l'uva e dice che è acerba. Forse era meglio così. Affrontare tutte quelle potenze... ora non siamo pronti. Speriamo che fra pochi anni saremo all'altezza di quelle potenze".
Mai più in panchina? "No no, mai più, è finita. Contento? Sì, certo".
Il no alla Nazionale quanto l'è costato? "Beh, io credo che dire no alla Nazionale sia costato a tutti, però non potevo fare due lavori. Avendo un contratto con la Roma, mio malgrado, non ho potuto accettare quello che voleva la Nazionale. La Nazionale ha bisogno di una persona libera di poter scegliere, di poter convocare chi vuole. Con me ci sarebbero stati troppi problemi ad ogni convocazione: se un giocatore avesse giocato 90 minuti e poi avesse affrontato la Roma... Insomma, era troppo. Lì ci deve essere un uomo libero. Gattuso, quello che ha fatto, ha cercato di farlo bene. È uno che la Nazionale l'ha conosciuta, l'ha lottata, l'ha sofferta. Per cui gli auguro ogni bene".
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