Claudio Ranieri è stato accolto con un caloroso tributo al Teatro Cucinelli di Solomeo, in occasione del lancio ufficiale dei 100 migliori giovani candidati all’European Golden Boy. Il tecnico della Roma, presente tra gli ospiti d’onore, è stato abbracciato all’arrivo dal padrone di casa Brunello Cucinelli, prima di ricevere una standing ovation da parte del pubblico, riporta Adnkronos. A rendergli omaggio anche Adriano Galliani, che ha dichiarato dal palco: “Lui è il più bravo di tutti, dopo 50 anni dico quello che penso”. Ranieri ha ringraziato con emozione e, prima di salire sul palco, ha scambiato un affettuoso abbraccio anche con Gigi Buffon, presente all’evento. Queste le sue parole.


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Ranieri al Golden Boy 2025: “Passo dall’altra parte, ho voglia di imparare”
"Quando sono arrivato alla Roma, i ragazzi avevano il morale sotto i tacchi ed ho detto ‘tirate fuori il bambino che è dentro di voi’. Non siete così male come stanno facendo o la classifica dice, per cui è stata una cosa molto bella. Io non sono uno psicologo ma uno che si è fatto da se, cerco di entrare in sintonia, in simbiosi con loro e stimolare il loro io. È un gioco ma a volte è pesante e cerco sempre, come allenatore, di bilanciare. E’ un gioco il calcio che fa girare parecchi miliardi. Ricordo quando da ragazzo mi bastava dare la mano ad un presidente che rispettava quello che diceva. Io a Catanzaro non firmavo ma lottavo per centomila lire in più…”.
Su come è nata la passione per allenare: "Sognavo di fare il calciatore. Se sono andato oltre? Non pensavo di fare l'allenatore. Avevo detto non vengo a fare il corso poi alla fine sono andato anche io e mi sono detto: vediamo se capisco di calcio, se ho delle idee, se so parlare ai giocatori, alla stampa, poi è venuta fuori Cagliari che è stata la spinta per il grande calcio. Ho fatto una carriera con alti e bassi, ma c'è stata la forza della famiglia, di mia moglie che sono 50 anni che mi sopporta, è stata la cosa bella assaporare anche l'amaro che c'è nel calcio e avere la determinazione nel lottare''.
Sulla chiamata alla Roma: ''Al Watford succedeva l'inverso di Leicester, tutto sempre la negativo, poi è tornato il Cagliari, siamo tornati in Serie B, ci siamo salvati, ed ho detto posso smettere, e giuro di aver detto 'smetto', poi molti dirigenti mi hanno chiamato e dentro di me ho detto, se devo tornare solo a Cagliari o con la Roma e pregavo che non mi chiamassero. Quando cambiarono De Rossi con Juric ho pensato, è passata, sto tranquillo e invece mi hanno richiamato, ma questa volta è vero, smetto, passo dall'altra parte, vediamo se sarò capace, c'è tanto da imparare e da fare, io ho tanta voglia di fare. La cosa più facile è entrare in sintonia con i calciatori, dove sono riuscito è andata bene, non do mai colpe a nessuno se non a me stesso per cercare di migliorare''.
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