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Getty Images
Presente ai Giochi Antirazzisti di Riace, Claudio Ranieri, ex allenatore della Roma, ha preso parte alla manifestazione al fianco del sindaco Mimmo Lucano, figura simbolo dell’accoglienza e dell’inclusione. Un’occasione speciale in cui ha voluto lanciare un messaggio forte e profondo, che unisce sport, solidarietà e memoria. Ranieri ha raccontato di essersi sentito naturalmente coinvolto, vivendo a pochi chilometri da Riace, e ha elogiato pubblicamente il lavoro svolto da Lucano:“Ci sono famiglie disperate che mettono i figli sui barconi con la sola speranza di garantire loro un futuro migliore. Lucano ha dato a queste persone qualcosa di prezioso: una speranza concreta”, ha dichiarato. Sir Claudio ha ricordato anche le sofferenze vissute dai migranti italiani in passato:
“Noi italiani siamo stati migranti, in America, in Belgio, nelle miniere. Sappiamo cosa significa. E quello che hanno vissuto i nostri nonni, oggi lo vivono altri popoli”. Ranieri ha poi sottolineato quanto sarebbe importante offrire alternative vere, soprattutto ai più giovani: “Oggi chi arriva in Italia viene spesso respinto o spedito altrove, come in Albania. Sarebbe bello invece offrire loro un campo di calcio. Diamo loro un posto dove allenare non solo il corpo, ma la speranza”. Infine, Ranieri ha ribadito il valore dello sport come strumento educativo e sociale: “In campo, qui a Riace, ci sono squadre formate da giocatori di ogni nazionalità, e non c’è mai stata alcuna tensione o barriera. Al contrario di ciò che vediamo spesso fuori, in questo contesto si respira inclusione e rispetto. Il calcio ha il potere di combattere il razzismo, ma servono anche cultura e consapevolezza. Le pene da sole non bastano: bisogna agire sulle coscienze”.Un messaggio chiaro e potente, in perfetta coerenza con la filosofia della Roma e del calcio come veicolo di valori.
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