Questa mattina il Capo di gabinetto della Questura di Roma, Roberto Massucci, è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica "Retesport", in merito ai disagi che si sono verificati ieri sera alle entrate dello stadio Olimpico.
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Questura, Massucci: “Le file di ieri non le definirei sconcertanti, ma lavoriamo per evitarle”
"Sono sconcertato nell’udire questo livello di sconcerto. C’è stato ieri un problema per alcune aree di pre-filtraggio, per un difetto strutturale e organizzativo ha creato una situazione di eccessivo disagio per gli spettatori"
C’è molto sconcerto tra i tifosi rispetto a quello che è successo ieri. Pochi varchi e anche molto stretti
Intento io la inquadrerei un po’ meglio la situazione, parlare di sconcerto per una gara che ha restituito dignità e immagine di civiltà allo stadio Olimpico mi pare incredibile. Sono sconcertato nell’udire questo livello di sconcerto. Detto questo, c’è stato ieri un problema per alcune aree di pre-filtraggio, per un difetto strutturale e organizzativo ha creato una situazione di eccessivo disagio per gli spettatori. Noi questa mattina in fase di briefing la prima cosa che ci siamo detti è stata questa: fare un tavolo di verifica con l’organizzatore (la Roma), il Coni per porre rimedio già dalla prossima partita a questa disfunzione strutturale e organizzativa. Strutturale perché erano pochi varchi e organizzativa perché erano troppo pochi gli addetti al pre-filtraggio. Dobbiamo evitar questi problemi per un discorso di crescita dello stadio Olimpico. Eri gli spettatori che sono entrati con qualche sacrificio in alcuni settori dello stadio, hanno dato una prova di grandissima sportività e civiltà, credo quindi che il sistema Roma Capitale debba esserne soddisfatto, poi i problemi sono stati identificati e ne prenderemo atto per evitarli in futuro.
Il comportamento all’interno dello stadio riguarda la buona educazione, mentre invece il lavoro fuori dall’impianto è stato anche pericoloso. Se pensiamo a quello che sarebbe successo allo stadio Parco dei Principi, nell’attentato terroristico in Francia, se ci fossero state file come ieri… Almeno lo sconcerto dovrebbe essere concesso.
Assolutamente si. Io però non condivido i termini e l’enfasi che si utilizzano in certe situazioni, perché quando si fa attività di sicurezza si mette insicurezza anche l’area dove si fa. Questo riguarda lo stadio Olimpico, come il Vaticano… Anche l’area di attesa è messa in sicurezza. Non è corretto creare eccessive attese e eccessive lungaggini, dobbiamo migliorare l’organizzazione per i tifosi, ma non perché queste sono in pericolo.
Se i controlli che si fanno sono per mettere in sicurezza le persone, come fanno a essere in sicurezza migliaia di persone assembrate prima dei controlli?
E’ questo che le sto dicendo. L’area di attesa strutturata per i controlli, è già quella un’area messa in sicurezza. I servizi di polizia non iniziano all’interno dello stadio, ma all’interno di un’area di rispetto, cioè l’area nella quale si svolgono le misure di sicurezza. Quelle persone ammassate sono in un’area sicura. Questo tipo di valutazioni vanno fatte in tutti gli eventi dove ci sono ammassamenti e file. Il tema è che bisogna evitare eccessive attese, perché è un’esigenza per il pubblico.
Buongiorno, io sono uno di quegli “idioti” che ieri è andato allo stadio. Le racconto il giorno di un tifoso: si parcheggia a chilometri di distanza dallo stadio, ci si mette un’ora per arrivare allo stadio e ieri sono stato in una fila di un chilometro per un’ora e mezza prima di entrare. Vicino a me un bambino si è sentito male e non riusciva a raggiungere i tornelli. Un signore di sessant’anni si è sentito male e lo abbiamo dovuto appoggiare a un palo e non riuscivamo a fargli prendere aria. Eravamo ammassati come animali, una vera macelleria. Intorno a me c’erano donne, bambini, anziani e persone per bene. Io sono entrato alle 20.20 e ho iniziato la fila alle 18.45. Lei non condivide i termini ma evidentemente condivide i metodi, e si sconcerta per la reazione e non per la causa. Sapevate che c’erano 60mila persone allo stadio, non vi vergognate per quello che avete fatto?
Ci sono altre domande?
Come pensate, se pensate, di rivedere la dinamica del controllo? Come si può migliorare dal punto di vista logistico? Se già si è in sicurezza prima, come lei dice, che bisogno c’è di tutti questi controlli prima di entrare?
A me non piace il taglio di questa trasmissione tra sconcerto e gente che chiede ad altre persone che lavorano per garantire la sicurezza delle persone di vergognarsi. Io mi vergognerei a dire le cose che sono state dette in questa trasmissione. Noi non facciamo chiacchiere ma lavoriamo, su questo tema saranno effettuate delle verifiche ulteriori rispetto a quelle che sono state già fatte, tutti insieme: le forze di polizia, la Roma il Coni e gli steward. Non hanno nulla da vergognarsi, lo fanno anche con sacrifico per consentire alle persone di godersi in sicurezza uno spettacolo. Chi si deve vergognare è chi lavora per ripristinare una situazione ex ante che portava allo stadio Olimpico situazioni vergognose, pericolose e inaccettabili rispetto alle quali noi stiamo lavorando. Continueremo a lavorare per farlo e miglioreremo la situazione con l’attenzione e la dedizione che abbiamo sempre avuto e quindi dico agli spettatori che quello che si sta facendo è negli interessi di tutti. Lavoreremo per risolvere i problemi.
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