Viste le recenti polemiche, Napoli-Roma doveva essere un bel momento di sport per tutti i tifosi del calcio. Per molti lo è stato, per altri no. Non c’è dubbio che tra le tribune del San Paolo ci sia stata una festa euforica e senza pericoli di alcun tipo. Ma è certo anche che i tifosi della Roma non hanno passato un bel pomeriggio. I giallorossi sono scesi con un tempo di ritardo nel prato dello stadio di Fuorigrotta, l’approccio iniziale della squadra è stato da brividi. Degno della serata di Halloween, peccato che ieri fosse già novembre e la festa dell’horror era già alle spalle. Forse i giocatori se ne sono resi conto nello spogliatoio e una volta rientrati in campo hanno suonato tutt’altra musica. Sinfonia interrotta sul 2-0 di Callejon, da lì in poi la partita non ha avuto più nulla da raccontare. Giornata storta, ora serve la calma e la giusta concentrazione per ricominciare.
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Questione di numeri, Napoli-Roma: sei i gol subiti in tre partite al San Paolo, dieci i tiri del Napoli solo nel primo tempo
Zero i tifosi giallorossi presenti a Napoli nel settore ospiti, appena due i minuti passati dal gol di Higuain e 180 i minuti giocati da Keita in due partite al rientro dall'infortunio
0 – I tifosi romanisti presenti nel settore ospiti dello stadio San Paolo. Risultato a parte, la trasferta di Napoli è stata vietata al tifo giallorosso e l’inizio del match anticipato all’inusuale orario di sabato alle 15. Giusto o sbagliato che siam serviva stemperare i toni ed evitare altri incidenti. Bravi anche i giocatori in campo a non creare ulteriori tensioni tra le due società. Nella speranza che lo striscione apparso in Curva B sia solo un neo in una situazione verso la pacifica risoluzione.
2 – I minuti passati dal fischio d’inizio al gol di Higuain. Pronti via e la Roma viene subito perforata. Insigne punta e il Napoli ferisce. Soltanto 2 minuti e 10 secondi per spostare la partita in salita per i giallorossi. Roma che non subiva un gol così veloce dall’aprile 2012, gestione Luis Enrique, quando Jovetic segnò dopo solo 1 minuto e 51 secondi. Certezze difensive che crollano con una piccola deviazione e l’acrobazia di Higuain. Troppo poco, Garcia deve fare quadrato e riorganizzare al meglio tutta la retroguardia.
6 – I gol subiti in tutte le partite della Roma di Garcia al San Paolo. Dopo i due di ieri pomeriggio, i giallorossi nella gestione del tecnico francese hanno un ruolino di marcia a dir poco negativo negli incontri in casa dei partenopei. Nella scorsa stagione su due partite la Roma ha subito ben quattro gol senza realizzarne nemmeno uno. Questo fa si che su tre incontri disputati con Garcia al San Paolo, la Roma ha subito sei reti non andando mai a segno. Un trend negativo in una trasferta ormai stregata per il tecnico francese.
7 – Gli indisponibili alla vigilia della partita di ieri contro il Napoli. Oltre ai lungodegenti Strootman, Balzaretti, Borriello e Curci, Garcia è stato costretto a rinunciare anche a tre giocatori del pacchetto difensivo: fuori Castan, Maicon e Astori. Tre pezzi da novanta visto che probabilmente sarebbero loro i titolari in un’ipotetica difesa della miglior Roma da schierare. La crescita di Manolas ha dato grandi certezze che però ieri hanno iniziato a scricchiolare considerando la forza dell’avversario. Serve riprendere la fiducia necessaria e aspettare il rientro degli infortunati per poter dosare al meglio tutte le risorse.
10 – I tiri del Napoli solo nella prima frazione di gioco. Partenza a razzo per li uomini di Benitez che mandano in bambola la difesa della Roma. Insigne sembra Ronaldo e Higuain torna ad essere quello dei tempi migliori. Cinque conclusioni nello specchio e due pali colpiti da Callejon e Hamsik nella porta presidiata dall’ex De Sanctis. I giallorossi invece nel primo tempo sono riusciti ad andare al tiro tre volte di cui solo una conclusione era indirizzata in porta. Un approccio alla partita da rivedere.
57 – La percentuale di possesso palla della Roma. Continua ad essere una costante del gioco dei giallorossi: far girare la palla cercando di fare gioco. A volte serve, a volte no. Il rischio è quello di creare un giro palla sterile e bloccato sulla metà campo senza che si trovi la giusta verticalizzazione, come invece ha trovato il Napoli in più di una occasione. Manca la giusta spinta degli esterni per evitare di impattare contro il muro che gli avversari innalzano nelle zone centrali del campo.
65 – Il minuto della sostituzione di Totti nel secondo tempo della partita contro il Napoli. Sono ben nove su dieci le volte in cui il capitano è stato tolto dal campo da mister Garcia. Soltanto nella prima partita in casa contro la Fiorentina, Totti è rimasto in campo fino al fischio finale. La maggior parte delle sostituzioni sono avvenute tra il 60° e l’81°, solo contro il Bayern è successo direttamente nella pausa dell’intervallo. Considerazioni che portano a galla i dubbi sulla reale efficacia del capitano dal primo minuto.
180 – I minuti consecutivi giocati da Seydou Keita da quando è tornato dall’infortunio. Due partite su due senza uscire nemmeno un secondo dal campo. Il ritorno del maliano ha giovato ai meccanismi di creazione del gioco della squadra, impoverendo però la parte di filtro in mezzo al campo. Garcia punta molto sul giocatore ex Barcellona e non ha nessuna intenzione di privarsene. Dimostrazione del fatto che a Napoli un certo Daniele De Rossi è andato in panchina per far posto proprio a Keita. Una garanzia tornata a disposizione della Roma.
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