Anche in Australia si parla di Roma-Inter:
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“Quando è a Roma, vince”
Anche in Australia si parla di Roma-Inter:
il «Sydney Morning Herald» (qui il link per l'articolo originale), uno dei quotidiani più seguiti della città, ha dato ampio spazio alla gara, con un'attenzione particolare verso Claudio Ranieri e il suo rapporto di amore-odio con la società gialllorossa.
"Ranieri è prima di tutto un romano. Un cittadino orgoglioso della capitale e un fan della squadra. Ma è anche l'allenatore dell'Inter e quando i nerazzurri scenderanno in campo all'Olimpico, lo faranno con l'intenzione di dare a Ranieri una rivincita e mandare la Roma in tilt. E' passato un anno da quando è stato trattato male dal club che ama.
Ranieri prese la Roma nel 2009 e ha costruito un piccolo miracolo. La squadra era all'ultimo posto in classifica con zero punti e, in qualche modo, ha donato una spina dorsale ad una squadra che fino ad allora era stata molle, portandola in una posizione che avrebbe potuto negare lo scudetto a Mourinho.
E' stata una lotta epica, ma per Ranieri è stata brutale, soprattutto se si pensa alla guerra di parole tra lui, gioviale e facilmente eccitabile e il freddo e senza peli sulla lingua Mourinho. Ranieri ha la cattiva reputazione di essere l'uomo del "quasi", una sorta di buffone comico che non riesce ad arrivare all'obiettivo. E' una leggenda metropolitana ma supportata dai fatti.
E' stato ri-assunto, spesso è stato chiamato "il pompiere", è arrivato e ha domato le fiamme della crisi, poi la proprietà ha guardato alla stagione successiva dicendo "ciao Claudio".
Comunque, l'esperienza alla Roma lo ha davvero scosso. Nella sua seconda stagione c'è stato un calo a livello disciplinare, di ordine, di autostima e finanziario. La Roma era in vendita ed è stata acquistata dal manager americano Thomas Di Benedetto. Prima della nuova ondata di ottimismo, Ranieri ha dato le sue dimissioni, senza aspettare un compenso finanziario, con il cuore spezzato di un uomo tradito dai suoi calciatori.
La sua ammissione: "Dire loro che sarei rimasto per combattere nella seconda stagione è stato un vero errore. L'ho detto seguendo il cuore...C'erano troppe voci intorno alla squadra, così come una copertura fuorviante da parte dei media a causa dei rapporti tra calciatori e stampa. Questo tipo di comportamento doveva essere punito dal club. Andare in giro con i musi lunghi a rilasciare interviste...Non è stato dato nessun esempio, è stato il primo passo verso l'anarchia."
"Chiunque ha aperto la bocca dicendo malignità per il proprio tornaconto è stato patetico. Sai cosa penso davvero? La squadra non aveva più scuse. Tutti i giorni era un "forse succede questo o succede quello, forse firma questo o quell'altro" poi sono arrivate le voci sugli americani e la Roma è crollata, bruciando."
Il 4-3 contro il Genoa è stata la sua ultima gara: da uomo, Ranieri alla fine della partita ha parlato con i suoi calciatori negli spogliatoi dicendo che ne aveva abbastanza.
"Sono andato negli spogliatoi e ho ringraziato tutti, dicendo "arrivederci" a ognuno. Avresti potuto sentire cadere uno spillo là dentro. Era una cosa importante da fare"
Arrivando a questo week-end, l'Inter incontra la Roma. Ha ereditato un disastro, portando la squadra al passaggio in Champions e, vittoria dopo vittoria, scalando posizioni in classifica, sconfiggendo il Milan e ritrovando Diego Milito. Il principe di San Siro non segnava più, aveva perso credibilità e energia prima di incontrare "crazy" Claudio: il 32enne ha ricominciato ad amare il calcio, giocando come un ragazzino di 22 anni. Forse è l'effetto del "pompiere".
Dopo la notte pazza conto il Palermo, l'Inter è a soli 8 punti dalla vetta ed è tornata nella lotta per il titolo. La Roma è sotto di una posizione, la Lazio, che Ranieri non ama, è una posizione sopra.
Se l'Inter lascerà l'Olimpico con tre punti, alcuni suoi amici romani potrebbero risentirsi, così come il club, ma la sua immagine sarebbe rivalutata.
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