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Promessa mantenuta: spesi 43 milioni. Ecco tutti i numeri del mercato di Sabatini

(di Mirko Porcari) – L’estate della rivoluzione: serve poca immaginazione per capire in che modo abbia inciso la campagna acquisti nella fisionomia della nuova Roma. Tra addii eccellenti e acquisti dell’ultima ora, si possono tirare le...

Redazione

(di Mirko Porcari) - L’estate della rivoluzione: serve poca immaginazione per capire in che modo abbia inciso la campagna acquisti nella fisionomia della nuova Roma. Tra addii eccellenti e acquisti dell’ultima ora, si possono tirare le somme di un bimestre all’insegna del rinnovamento.

Acquisti per 71,55 milioni (bonus inclusi) di Euro, cessioni per 28,125 milioni, con un “passivo” di 43,425 milioni. Anche il monte ingaggi ha visto un’impennata, data soprattutto dal gran numero di calciatori in entrata: i 4 big che hanno salutato pesavano sul bilancio per 19 milioni complessivi, i volti nuovi (12, compreso l’allenatore) gravano per 27,8 milioni. Andiamo a vedere nel dettaglio le mosse del mercato romanista:

 

ACQUISTI – Il primo, in ordine cronologico, è stato Luis Enrique: “vengo per creare una nuova filosofia, per far vedere un calcio arrogante e spettacolare”. Dopo aver assaporato i nomi più illustri dell’elite mondiale (da Mourinho a Villas Boas, senza dimenticare Ancelotti), la società si affida ad un “Guardiola” tutto da scoprire. Le referenze, con il Barcellona B, sono ottime: si dice un gran bene di lui in Spagna, sia dal punto di vita della sostanza (quindi il gioco) che da quello caratteriale, con encomiabili storie di rapporti cementati con i propri giocatori. Due anni di contratto per lui “è un periodo in cui si capirà se sono da Roma…” e salario da top manager: 2.9 milioni di Euro per l’anno in corso e 3,1 per quello prossimo. Un vero e proprio jackpot che riguarda anche tutta una serie di collaboratori che l’asturiano porta con sé: Iván de la Peña López (Assistente che lascerà dopo qualche settimana…), Moreno Gonzales Robert (Allenatore in seconda) Antonio Llorente ( Mental Coach) e Pol Cabanellas Rafael (Preparatore Atletico). Tutti professionisti che viaggiano ad una media di 200 mila euro ciascuno, niente male davvero.

Subito dopo il tecnico, è il turno di Marco Borriello: niente di inaspettato, l’accordo dello scorso anno con il Milan prevedeva un riscatto già fissato a 10 milioni, il bomber sembra aver trovato finalmente una dimensione adatta alle sue caratteristiche. Ovviamente non è così: senza tralasciare il fattore puramente tecnico (è una punta di peso che si incastra male con la mentalità di Luis Enrique. E poi c’è Totti…) l’aspetto di maggiore ostacolo è il contratto, un quadriennale da 5,4 milioni di Euro a stagione. Troppo per i parametri del “fair play finanziario”, diventato il metro di confronto per la proprietà statunitense.

Il ritiro di Riscone si apre senza volti nuovi:giusto qualche giovane ed alcuni riscatti dalle comproprietà ( Bertolacci dal Lecce per 0,5 milioni, Crescenzi dal Crotone per 0,175 milioni, Rosi dal Siena per 0,7 milioni ed i vari “regali” da 500 Euro con la Sampdoria per Curci e Guberti), ma il gruppo che segue Luis Enrique è lo stesso dello scorso anno.

Dopo la cessione di Riise, la necessità di trovare un’alternativa a sinistra porta i giallorossi ad acquistare lo spagnolo Josè Angel Valdes Diaz: strappato alla concorrenza del Barcellona, l’ex dello Sporting Gijon arriva su precisa indicazione di Luis Enrique e De la Pena. Alla compagine asturiana vanno 4,5 milioni di Euro (più un bonus pari a 0,5 milioni di euro, al raggiungimento da parte del calciatore della 5^ presenza in gare ufficiali di Campionato, da pagarsi entro i successivi 30 giorni dal verificarsi dell’evento) al calciatore un quinquennale da 1,25 milioni di euro (più 0,175 in base ad alcuni risultati prefissati). Una scommessa, dunque, che sa di incognita in un ruolo fondamentale per il gioco del tecnico.

Con un blitz, la Roma si assicura lo svincolato Gabriel Heinze: sembra essere lui l’elemento di esperienza che possa rimpiazzare Mexes e dare un cambio valido a Burdisso e Juan. L’accordo con l’argentino è annuale sulla base di 1,2 milioni di Euro e c’è l’opzione automatica di rinnovo per un’altra stagione nel caso in cui disputi almeno 25 gare ufficiali.

Uno dei colpi “ad effetto”, arrivato dopo una lunga trattativa, è Bojan Krkic: al Barcellona, complice l’esplosione di Pedro e l’ingaggio di Alexis Sanchez, erano chiusi tutti gli spazi in attacco. La Roma è il palcoscenico giusto per riprendere un cammino luminoso vero il futuro: Luis Enrique lo conosce, il modulo in puro stile blaugrana sembra cucito su misura per le caratteristiche del gioiellino della “cantera” catalana. L’accordo, tipico delle big spagnole, prevede delle alternative biennali: il primo luglio 2013 la Roma deve pagare 12 milioni di Euro, ma il Barça può esercitare un controriscatto nelle stagioni 2011/2012 o 2012/2013, per una cifra, rispettivamente, di 17 milioni e 13 milioni. L’opzione di riacquisto per gli spagnoli è obbligatoria nella stagione 2012/2013: una volta esercitata, la Roma potrebbe decidere di pagare una somma di 28 milioni di Euro per tenere definitivamente il calciatore. Nell’immediato, quindi, un affare a costo zero, che tiene conto solamente dell’ingaggio, un quadriennale a 3,2 milioni per le prime due stagioni e 6.3 milioni per le ultime due.

Le prime uscite ufficiali segnalano il bisogno di acquistare un portiere che possa garantire sicurezza e rendimento: la piazza boccia Kameni, camerunense suggerito da De la Pena, Sabatini vira definitivamente su Maarten Stekelenburg, numero uno dell’Ajax e della nazionale olandese. Con i lancieri si è dato vita ad un’operazione più volte vicina al fallimento: tra richieste esagerate (15 milioni) e depistaggi studiati ad arte (Romero e Kameni), la Roma chiude a 6,325 milioni (più un bonus di 0,5 milioni per la qualificazione in Champions in una delle annate fino al 2015/2016), un vero affare secondo gli addetti ai lavori. Con l’estremo difensore l’accordo è quadriennale, 2,7 milioni di Euro è lo stipendio annuale.

Osservato da lontano, ammirato nel Mondiale Under 20, l’acquisto di Erik Lamela è “il vero colpo di mercato della Roma”. Sabatini scommette sull’argentino, strappato alla corte di mezza Europa: dopo aver perfezionato l’ingaggio nei primi giorni dell’estate, ad agosto c’è l’occasione per presentarlo al mondo romanista. “Farà meglio di Pastore” il pronostico del direttore sportivo, a 19 anni l’investimento con il River Plate è di tutto rispetto: 12 milioni di Euro a cui si sommano 3,06 milioni derivanti da imposte varie ed una serie di bonus  da 1 milione da corrispondere al club di Buenos Aires alla dopo la decima e la ventesima presenza ufficiale del calciatore. Totale: poco più di 17 milioni di Euro. Sono cinque gli anni di contratto, a salire dall’ 1,8 del primo anno fino ai 2,8 dell’ultimo.

Tra la perplessità generale, ecco anche Pablo Daniel Osvaldo: nei ricordi della sua esperienza italiana, l’ex Espanyol continua a lasciare interdetti i tifosi giallorossi. Ci si chiede se possa essere davvero lui l’erede di Mirko Vucinic, aspettando le risposte sul campo ci si affida ai proclami battaglieri dell’attaccante: “Sono qui per dimostrare quanto valgo, sono uno da venti gol a stagione”. C’è la speranza che possa aver acquisito la giusta maturità nel biennio in Spagna. Il club di Barcellona, intanto, si gode una plusvalenza senza precedenti: preso dal Bologna nel 2009 con 5 milioni di Euro, l’affare con la Roma ne ha triplicato il valore, arrivando ai 15 milioni che vengono affiancati da numerosi bonus ( 1 milione se i giallorossi, da qui al 2015/2016, si qualificano almeno una volta in Champions, 0,25 milioni ogni 25 presenze ufficiali “ per un massimo di 1 milione” e 0,25 milioni ogni 10 gol realizzati “per un massimo di 0.5 milioni”). Totale: poco più di 17 milioni. Anche il contratto è degno di un top player: si parte dai 3,6 milioni della stagione in corso per arrivare al 2015/2016 (l’ultimo del quinquennale) con 4,47 milioni di Euro.

Il finale è di quelli col “botto”: nel giro di poche ore ci sono quattro acquisti, nomi noti e scoperte “last minute” da affidare a Luis Enrique.Simon Kjaer torna in Italia dopo la parentesi al Wolsfburg: nonostante i problemi relativi alle modalità di riscatto (obbligatorio o facoltativo) le due società si accordano sulla base del prestito oneroso (3 milioni) con una cifra da versare il prossimo anno (7 milioni di Euro più bonus legati alle qualificazioni europee) in caso di acquisizione definitiva. Il salario, da difensore di altissima fascia, parte dai 3,6 milioni di questa stagione per arrivare, in caso di conferma ai 4,7 del 2014/2015. Per il centrocampo ecco il cuore ed i polmoni di Fernando Gago: l’argentino, scaricato dal Real Madrid e da Mourinho, sogna un riscatto in maglia giallorossa. La squadra spagnola ha accettato la richiesta di prestito per una somma “simbolica” di 0,5 milioni: non si parla di riscatto prefissato nel comunicato ufficiale, si tratta dunque di un altro affare a costo zero che permetterà alla Roma di “testare” le capacità del mediano ( a cui verrà corrisposto un emolumento di 1,1 milioni).

Uscito fuori negli ultimi giorni, il nome di Miralem Pjanic: a lungo inseguito dalla Lazio, il calciatore ha ceduto alle lusinghe romaniste dopo aver capito di non essere al centro del progetto di Remi Garde, tecnico del Lione. L’investimento è cospicuo: 11 milioni di Euro per averlo subito ( ed un ingaggio a salire dai 3,6 milioni attuali ai 4,5 dell’ultimo dei quattro anni di contratto), un segnale di quanto la dirigenza punti sulla tecnica e la freschezza atletica del trequartista.

Tutto da scoprire è Fabio Borini: ventuno anni e già una buona esperienza internazionale, l’ennesima scommessa di Sabatini e della volontà societaria di mirare alle giovani promesse. Arriva dal Parma in prestito con diritto di riscatto: 1 milione e 250 mila Euro subito e 7 da versare nelle casse emiliane per l’eventuale permanenza nel 2012. Nell’anno in corso guadagnerà 1,1 milioni di Euro, uno stipendio che si trasformerà in caso di acquisto definitivo: quadriennale con base 2.3 milioni.

 

 

CESSIONI – Si è partiti con l’addio di Philippe Mexes: il francese, scaduto il contratto con i giallorossi (viaggiava sui 5 milioni), ha trovato casa al Milan. Zero euro nelle casse romaniste ed una coda velenosa di polemiche: nel periodo di transizione tra la vecchia e la nuova società, si è fatto a gara per scaricare una responsabilità piuttosto evidente nella gestione delle operazioni di rinnovo, trovando tante incognite e pochissime risposte.

Con l’avvento di Luis Enrique e la conseguente “rivoluzione” in seno al parco giocatori, molti degli interpreti della “vecchia guardia” hanno fatto le valigie, cercando fortuna altrove:è il caso di Alexander Doni, ceduto al Liverpool dopo una trattativa tutta da raccontare. Nel corso dei mesi, al brasiliano erano state accostate le simpatie di moltissime squadre in giro per l’Europa, dal Galatasaray al Fenerbache, passando per lo Schalke 04 ed alcuni club inglesi: niente da fare, a più riprese il suo entourage aveva fatto notare quanto il calciatore fosse legato alla Roma ed alla voglia di giocarsi una maglia da titolare. La parentesi con Montella aveva solamente ritardato una cessione divenuta necessaria con il tempo: rottura con tifosi e ambiente, una panchina scomoda e la prospettiva di un anno da passare in tribuna, tutte componenti che ne hanno accelerato il matrimonio con i Reds. La Roma, ovviamente, non ha guadagnato un solo Euro, anzi: pur di liberarsi dell’ingaggio di Doni (4,3 milioni per l’ultimo anno di contratto), i giallorossi gli hanno corrisposto un “incentivo all’esodo di 1,5 milioni di Euro. A conti fatti, un risparmio di quasi 3 milioni per un elemento destinato a visitare le tribune di tutta Italia in caso di permanenza.

Nello stesso giorno (15 luglio) la società rende noto l’addio di John Arne Riise: il roscio, dopo tre anni passati fra luci e ombre, torna a calcare i campi della Premier League. A Londra, con il Fulham, trova il fratello Bjorn per un’accoppiata da libro cuore: la Roma, nell’ambito del ringiovanimento, praticamente svende il norvegese, accontentandosi di una contropartita cash di soli 2,625 milioni di Euro “pagabili in due rate di pari ammontare”. Anche qui è “pesante” il risparmio sull’ingaggio: 2,8 milioni di Euro per un anno, l’ultimo del calciatore, a cui si sommano tutti i vari bonus legati al rendimento del gruppo.

A ruota, in un luglio fatto di saluti, a lasciare Trigoria provvedono anche Jeremy Menez e Mirko Vucinic: il francese, conscio del capolinea a cui era approdata la sua avventura capitolina, ha trascorso giugno a flirtare con il Psg. La disponibilità economica dei nuovi proprietari (sceicchi del Qatar) ha trovato terreno fertile nelle idee di Leonardo: l’ex allenatore dell’Inter, chiamato a Parigi come direttore sportivo, ha indicato in Menez uno dei rinforzi da prendere subito dopo aver fiutato un possibile affare. La Roma coglie al volo l’offerta di 8 milioni di Euro (più bonus di 1 milione in caso di qualificazione del Psg alla prossima Champions) accompagnando l’ex Monaco all’aeroporto: il risparmio sullo stipendio è di 2,7 milioni di Euro.

Anche Vucinic pianifica l’addio nel corso del ritiro a Brunico: nonostante i tentativi di Walter Sabatini, il montenegrino non ne vuole sapere di rimanere. Durante i lunghi mesi di contestazione, il calciatore matura la volontà di cambiare aria, una decisione irremovibile mediata senza successo dai nuovi dirigenti giallorossi. Il tira e molla con la Juventus dura per diverse settimane ed a poco serve l’inserimento del Tottenham: il primo agosto la Roma comunica ufficialmente l’accordo con i bianconeri sulla base di 15 milioni di Euro “pagabili in tre rate di pari ammontare”. Resta l’amaro in bocca per una cessione che, per molti, poteva fruttare qualche euro in più alle casse romaniste: di contro ci sono due anni di ingaggio “tagliati” per un risparmio che si aggira intorno ai 9 milioni di Euro (4,5 per il 2011/2012 e 4,7 per il 2012/2013).

 

Arrivederci in extremis per Matteo Brighi: il mediano, mai del tutto apprezzato da Luis Enrique, sceglie l’Atalanta per recitare un ruolo da protagonista. La cessione è in prestito, così come è temporaneo l’allontanamento di Luca Antei, mandato al Grosseto per acquisire l’esperienza adatta a campionati di maggiore impegno.