Ecco le parole di Pierino Prati ai microfoni di Centro Suono Sport a poche ore da Roma-Milan.
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Prati: “È una gara da tripla, entrambe devono vincere ed entrambe sono in un momento positivo”
Ecco le parole di Pierino Prati ai microfoni di Centro Suono Sport a poche ore da Roma-Milan.
Prati, Roma-Milan è la tua gara, cosa pensa di questa partita?
Sono felice di vedere le mie due squadre giocare, ma contestualmente soffro nel sapere che una delle due purtroppo perderà punti. Spero non lo facciano entrambe
Dieci anni nelle due squadre, sei a Milano quattro a Roma. Tanti successi in rossonero ed un titolo da capocannoniere in giallorosso. Cosa ricorda dell’esperienza romanista?
A Roma ci siamo divertiti soprattutto nell’anno del terzo posto, un risultato davvero straordinario in un’epoca in cui bastava vincere il derby per aver fatto una grande annata. Tra l’altro in quella stagione partimmo davvero male nelle prime sette partite,altrimenti chissà dove saremmo potuti arrivare. Ho un gran legame con Roma e con i tifosi giallorossi. Mi sono trovato davvero bene. La società non poteva mirare a grandi traguardi, ma mi sono tolto molte soddisfazioni, realizzando tanti goal. L’affetto dei tifosi mi ha conquistato ed ancora lo porto con me
Nel 1974/75 tre derby vinti su tre con due successi firmati dalle tue reti.
I tifosi ancora si ricordano delle mie imprese e mi ringraziano quando mi incontrano per strada. Quando facevo goal era straordinario esultare sotto la curva.
Nella sfida di stasera chi è il favorito?
È una gara da tripla, entrambe devono vincere ed entrambe sono in un momento positivo, nonostante la sconfitta dei giallorossi a Verona. Il Milan sta ottenendo grandi risultati, dopo un pessimo avvio di stagione, e la forza dei due attacchi ci farà assistere ad una gara spettacolare. Mi sarebbe piaciuto essere allenato da Zeman, con lui i miei 15 goal sarebbero diventati almeno 25. Il pericolo numero uno per il Milan è Francesco Totti, vero e proprio ago della bilancia in grado di spostare gli equilibri di una partita
Ci può raccontare qualche suo aneddoto con Liedholm?
Sin dai miei primi anni in rossonero, mi ha sempre seguito da vicino. Dopo gli allenamenti mi aiutava a finalizzare sui cross. Si intratteneva con me fino a sera per insegnarmi a colpire la palla e ad insaccarla in rete. Era un vero e proprio maestro.
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