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BOCHUM, GERMANY - APRIL 26: Referee Tobias Stieler is seenduring the Bundesliga match between VfL Bochum 1848 and TSG Hoffenheim at Vonovia Ruhrstadion on April 26, 2024 in Bochum, Germany. (Photo by Leon Kuegeler/Getty Images)
Angelo Bonfrisco è intervenuto ai microfoni di Radio Radio Pomeriggio per commentare la tanto discussa direzione gara del tedesco Stieler nel corso dell'andata dei play-off di Europa League tra Porto e Roma. Di seguito, dunque, le dichiarazioni dell'ex arbitro in merito e sulle parole di Ranieri nel post-gara: "Bisogna mettere in ordine le cose che abbiamo sentito da quello che per me non è solo un allenatore ma un mito. Sono sobbalzato quando ho sentito Ranieri dire quelle cose, non è da lui. Lascerei un attimo da parte le statistiche, spesso e volentieri dettate da casualità. L'arbitraggio non è stato bello né positivo, dovuto dall'insolita soglia di ammonizione altissima mentre a livello internazionale di base è bassa: mi sembrava di vedere un notaio che ammoniva a destra e a manca, cosa che non avviene a livello internazionale.
Non c'è stata empatia, l'arbitro non è riuscito a comunicare né con i capitani né con chiunque. Le società hanno diritto di cambiare a gioco fermo", ha proseguito Bonfrisco, facendo riferimento alle dichiarazioni di Ranieri in merito all'azione sul gol subito. "Se è successo qualcosa vuol dire che c'è poca competenza tra assistente e arbitro: questo fa arrabbiare la panchina. Ho visto fare una cosa che non si fa neanche con i dilettanti: mettere la mano al taschino per minacciare l'ammonizione e poi non ammonire. Questo non è solo un discorso di competenza, ma anche di professionalità e personalità. Il richiamo si fa verbalmente, non mettendo mano al taschino. E' un internazionale dal 2017, da 7 anni. Ranieri dice che per una partita così importante devi mandare un arbitro di qualità, evidentemente la designazione non è stata perfetta.
Sono amico di Rosetti, i designatori sono entrambi italiani e gli arbitri italiani sono richiesti all'estero anche se in campionato non stiamo facendo bene e ci sono tante difficoltà. Si sente molto la mancanza di Orsato. Dovremmo cambiare e modificare questo benedetto protocollo, nessuno si è degnato di cambiare una virgola in sette anni ma sono avvenuti fatti tecnici su cui bisogna lavorare. Come l'ha spiegata il mister, sembrava dire: "Questo è un arbitro che quando pareggi fuori casa va bene". Cerco di capire la frase di Ranieri, il cui messaggio è "è un arbitro che tutela la squadra di casa e non la Roma". Un conto è dire che l'arbitro ha sbagliato il rigore e un conto è dire che l'arbitro non vedeva l'ora di dare un rigore. Non ci arrivo fino a lì.
La base secondo me deve essere sempre il regolamento, ma a livello di Champions ed Europa League se abbiamo le squadre più forti dovremmo avere anche gli arbitri più forti, con una gestione che tende a favorire il gioco e alza il livello dell'ammonizione. Un numero così alto di ammoniti va bene in terza categoria, non deve essere lo standard. Il fallo su Dybala? Il giocatore arriva in ritardo, è un bel giallone: dal mio punto di vista non c'è cattiveria. Tornando a Rosetti, è uscito il discorso della serie: "Sono italiani ma non per questo devono penalizzare le italiane". Evidentemente attraverso le designazione, cercando di capire che cosa voleva dire Ranieri, diceva di non voler essere aiutato ma di avere almeno un arbitraggio di qualità", ha concluso Bonfrisco.
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