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Pjanic rivela: “Potevo andare via, ma amo Roma e qui voglio vincere”. Astori e Keita: “Tifosi caldi e grande squadra, diremo la nostra”

"Io ho avuto l’opportunità di andar via, però mi sento così bene che, mi chiedo, perché devo andar via se amo questa squadra, se amo questa città e voglio vincere qui?”

Guendalina Galdi

"Io ho avuto l’opportunità di andar via, però mi sento così bene che, mi chiedo, perché devo andar via se amo questa squadra, se amo questa città e voglio vincere qui?”. Come dare torto a Miralem Pjanic. Il centrocampista giallorosso ha rivelato di esser stato vicino al lasciare Roma e la Roma, ed ha spiegato le motivazioni che lo hanno portato a rifiutare le offerte pervenute e che lo hanno trattenuto in questa città. Questi colori non li ha voluti svestire, non si è voluto privare del sogno di poter migliorare ancora, di arrivare finalmente al traguardo per cui il club tutto lavora. Pjanic è l'unico 'superstite' della prima campagna acquisti condotta da Walter Sabatini alla Roma; Pjanic ha vissuto per intero tutta la Roma americana, da Di Benedetto a Pallotta, da Luis Enrique a Garcia (passando per Zeman ed Andreazzoli). Classe 1990, è in campo un elemento molto più maturo di quanto non dica l'anagrafe. Cresciuto a pane e 'foglie morte' ora con la Roma vuole vincere e l'intenzione è di continuare a regalare gioie ai tifosi, e l'auspicio è che tra la gioia ed un trofeo il passo sia breveNoi proviamo sempre a dare il massimo e i tifosi hanno tutto il diritto di essere arrabbiati quando in due stagioni arrivi quinto o sesto. Non sono stagioni da Roma, è normale che protestano - ha dichiarato lucidamente il bosniaco - Adesso siamo lì dove dobbiamo essere e vogliamo portare gioia ai nostri tifosi". Miralem Pjanic è rimasto per vincere, per amore della Roma e di Roma, ma quando gli si chiede se sia lui l'erede di Francesco Totti, non ha dubbi: "Tutti sognano di essere l’erede di Totti ma non è facile. Totti è Totti, è qualcosa di più del solo calcio. Ha fatto la storia del calcio italiano, è una leggenda". 

ROMA, GRANDE SQUADRA - Lo dimostra in campo ed è opinione condivisa nello spogliatoio. Ogni giocatore è consapevole della propria forza come di quella del gruppo. "Credo che le basi di questa Roma siano molto solide" ha detto Davide Astoriai microfoni di Roma Tv. Fondamenta necessarie per costruire qualcosa di grande, e che vengono arricchite da nuove leve di livello per poter fronteggiare ogni impegno. "Abbiamo un’ottima rosa e i giocatori si conoscono bene", l'impressione che ha Keita della sua Roma. Una corazzata dentro e fuori, sul campo e nello spogliatoio, alla cui giuda c'è Rudi Garcia che secondo Astori "ha dato possibilità ai nuovi di entrare subito nei meccanismi e giocare partite importanti mai sfigurando", e che "chiede un calcio molto offensivo. E questo permette spesso di fare partite spettacolari" ha fatto eco il centrocampista maliano.

Quest'ultimo oggi ha iniziato il percorso riabilitativo per recuperare dall'infortunio (elongazione del soleo) che lo lascerà lontano dalle prossime gare ufficiali. Il resto del gruppo in mattinata si è allenato a Trigoria, per proseguire la preparazione in vista della sfida contro il Chievo di Corini. Astori e Holebas hanno svolto la seduta insieme al gruppo, mentre Strootman, De Rossi e Iturbe hanno lavorato a parte ed in palestra; i nazionali hanno eseguito anche oggi un lavoro differenziato. Anche i gialloblù continuano a prepararsi in vista della sfida dell'Olimpico. Corini lavora ed ha completamente recuperato Schelotto che dunque sarà disponibile sabato. La Roma in casa ospiterà una squadra che si annuncia non remissiva; il terzino gialloblù, Cristiano Biraghi assicura: "Abbiamo grande rispetto per la Roma ma non paura", il numero uno Francesco Bardi invece pensa a come difendere i suoi pali: "Sarebbe una bella soddisfazione uscire dall’Olimpico con punti guadagnati, sarà una battaglia; la Roma, specialmente davanti, ha un reparto vario e completo in tutto, con in più una leggenda come Totti".