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Pjanic: “Ora voglio pensare al campionato e al Mondiale. Poi ci sarà tempo di pensare ai Club europei che mi vogliono”

Miralem Pjanic si racconta ad Sport.ba, un portale web bosniaco, in una lunga intervista.

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Miralem Pjanic si racconta ad Sport.ba, un portale web bosniaco, in una lunga intervista.La Roma è seconda in campionato, a + 12 sul Napoli, ed ha blindato la Champions League..."

"Dopo due stagioni difficili, finalmente ci siamo ritrovati, siamo tutti molto uniti. Giochiamo bene, dando continuità al nostro gioco anche in vista della prossima Champions League. Purtroppo il campionato non è nelle nostre mani. Merito della Juventus, che ora ha 8 punti di vantaggio. Per sperare dobbiamo aspettare un loro passo falso".

Nazionale: dopo la sconfitta ad Innsbruck contro l'Egitto, sono sorte molte polemiche...

"Sono fuori da certe polemiche, so che la nostra squadra è all'altezza. Certo, qualche intoppo c'è sempre, ma non ci ostacolerà più di tanto. È stata una bella partita, anche se spero di vincere ancor di più".

Secondo i media, su Pjanic c'è l'interesse di Manchester United, Barcellona e Paris Saint Germain.

"Ormai ho familiarità con queste voci, ma devo ammettere che qualcosa di vero c'è. Comunque, l'ho detto molte volte, sono un giocatore della Roma, con cui ho un contratto per un altro anno. Che cosa accadrà nell'immediato? Al momento nessuno può dirlo con certezza, così è il calcio. Onestamente non ci penso troppo, perché la Roma ha grandi obiettivi per questa stagione. Ora voglio pensare a questo, e naturalmente al Mondiale. Poi ci sarà tempo per pensare al mercato."

Se si parla del Mondiale in Brasile, Pjanic è ottimista.

"Il gruppo non è male. Certo, non è l'Argentina - senza dubbio favorita - ma nessuno è invincibile. Sono convinto che possiamo affrontare qualsiasi squadra al mondo, possiamo essere al loro livello. Affronteremo l'Iran, la Nigeria, dobbiamo rispettarle, ma loro dovranno rispettare noi. Il nostro obiettivo era arrivare in Brasile, ma di certo non rinunceremo subito, perché credo nel passaggio del turno. Comunque, mai dire mai."