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Pjanic chiama Dzeko alla Roma. De Sanctis: “Bilancio di stagione? Bicchiere mezzo vuoto”

Pjanic parla del centravanti, suo connazionale, in forza al City: "Dzeko? Con lui ho un rapporto forte, parliamo dei nostri club. Ha già vinto tanto e mi farebbe piacere averlo sempre vicino". E sulla Roma: "Sono felice di aver fatto questa...

Guendalina Galdi

A volte fischiato, per lo più applaudito, Miralem Pjanic ha appena concluso la sua quarta stagione in giallorosso. Arrivato nell'estate del 2011, con la Roma ha collezionato 143 presenze totali tra campionato, Coppa Italia, Champions ed Europa League, e 18 gol. Ha visto avvicendarsi sulla panchina giallorossa quattro allenatori, ma lui è ancora a Roma ed è l'unico acquisto del primo mercato a stelle e strisce che ancora veste questa maglia. “Sono felice di aver fatto questa scelta - ha dichiarato il bosniaco, protagonista di SlideShow su Roma Tv - spero di portare ancora tante volte questa maglia, sono molto contento. E’ una città fantastica, un club fantastico con tifosi che vivono il calcio”. Tifosi che, nonostante il crollo dei primi mesi del 2015 che ha allargato il divario dalla Juve in classifica e dunque l'addio alla vetta, hanno promosso con una sufficienza questa stagione che comunque si è conclusa con un secondo posto conquistato ad una giornata dalla fine e vincendo contro la Lazio. "Sono due anni che arriviamo secondi ed avere questa continuità è molto importante per noi e per la società - ha affermato Pjanic -. Sono sicuro che avendo questa continuità ci sarà la possibilità di vincere trofei e titoli. Faremo di tutto per i tifosi e per noi stessi per vincere qui a Roma. Sarà una cosa incredibile e la gente lo merita”.

Per vincere servono gol, più di quelli realizzati nella stagione appena conclusa, e per fare gol c'è bisogno di un attaccante prolifico, una garanzia sotto porta, anche se la Roma si è confermata ancora una volta 'cooperativa del gol', perchè sono andati in gol elementi di ogni reparto. La ricerca di un centravanti non si è fermata al prestito, con obbligo di riscatto, di Seydou Doumbia. Ed il sogno dei tifosi, forse anche di Garcia, è una punta di livello internazionale, insomma un vero e proprio crak di mercato. Tra i tanti nomi accostati alla Roma, c'è anche quello di Edin Dzeko, attualmente in forza al Manchester City con un contratto fino al 2018. Connazionale di Pjanic, i due sono molto amici e il giallorosso non nasconde che vorrebbe averlo al suo fianco non solo in Nazionale, ma anche nella sua squadra di club: “Con lui ho un rapporto forte, parliamo dei nostri club. Abbiamo avuto un periodo difficile, ci siamo sentiti. È un giocatore forte, di carattere. Un bomber così nel gruppo fa sempre bene, me ne accorgo vedendolo in Nazionale e nei club che ha in cui ha giocato. Ha già vinto tanto e mi farebbe piacere averlo sempre vicino”.

DE SANCTIS A TUTTO TONDO TRA MERCATO E BILANCI - “Siamo arrivati secondi per un calo di rendimento ma anche per la bravura della Juve. Ribadendo categoricamente la responsabilità di noi giocatori, io credo che una serie di componenti attorno a noi non hanno funzionato come dovevano. Ora la società prenderà decisioni che miglioreranno tutto il complesso Roma, cambiando un po’ la squadra, lo staff tecnico e lo staff medico. Senza escludere che si possa ripartire da chi ci ha portato a questo secondo posto”. Morgan De Sanctis non è del tutto soddisfatto. Il numero uno della Roma tira le somme di una stagione iniziata con i migliori auspici ma terminata con lo stesso risultato, ma ben più sospirato, di quella precedente. “Dal punto di vista sportivo ci aspettavamo di fare qualcosa di meglio - il bilancio di De Sanctis, nell'intervista a Tiki Taka -. Dal punto di vista della situazione economica c’è la continuità che garantisce alla Roma un futuro solido. Il giudizio sulla stagione? Potevamo e dovevamo fare qualcosa in più. Noi giocatori potevamo e dovevamo dare qualcosa in più. Tutti non siamo stati all’altezza di un rendimento che invece era nelle nostre corde. Il secondo posto è un grandissimo risultato, ma non ci mette al riparo dalla necessità di dover avere qualche punto in più. Questa squadra doveva e poteva fare qualcosa in più in Coppa Italia ed Europa League. Abbiamo subito due eliminazioni in casa da parte della Fiorentina, davanti al nostro pubblico, con delle partite non all’altezza". Dunque "il bicchiere è mezzo vuoto".

Capitolo mercato; De Sanctis ha affrontato il tema Nainggolan e quello che lo riguarda più da vicino: la questione portiere: "Se Radja vuole restare a Roma? Assolutamente sì, l’ha detto in tutti i modi. Il portiere? Io non posso essere longevo e quindi hanno tutto il diritto di guardarsi intorno. Noi abbiamo un giovane che è Skorupski che è bravo. Bisognerà capire cosa vuole fare Sabatini. Vediamo cosa deciderà Sabatini, se farlo giocare con continuità altrove o no. L’augurio più grande è che nella Roma vengano giocatori che prima di essere campioni tecnici lo siano caratterialmente, sposando un progetto importante, di una piazza che non è come le altre. Tra Galatasaray, Napoli e Roma quello che vivo ora è forse il contesto più complicato, ma quando festeggeremo qualcosa sarà tutto più bello. E noi vogliamo farlo presto, indipendentemente dai bilanci, dal potenziale economico, dai fatturati e dal monte ingaggi. Questo non toglie a nessuno l’ambizione di provarci. Non bisogna vincere a tutti i costi, ma bisogna far tutto per vincere”.