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Pizarro: “Veretout uno dei migliori. Ammiro il coraggio di Fonseca”

L'ex centrocampista giallorosso: "Certe volte la sfortuna dei romanisti non si capisce, l'infortunio di Zaniolo ne è la prova"

Redazione

Sono passati anni dalla fine dell'esperienza in giallorosso di David Pizarro. Il centrocampista della prima Roma di Luciano Spalletti è rimasto comunque nel cuore dei tifosi per le sei stagioni in giallorosso, i tre trofei portati in bacheca e i due scudetti sfiorati. Il Pek ha rilasciato oggi un'intervista ai microfoni di ReteSport, di seguito le dichiarazioni del cileno.

Sulla Roma dei suoi anni

“Nella mia Roma c’era grande unione, c’era sempre la frase giusta quando serviva. Il gruppo del primo Spalletti era una grande squadra, eravamo 12-13, la differenza la faceva il nostro modo di giocare. Per noi andare a San Siro o Madrid era una passeggiata, ci divertivamo ovunque. Oggi il calcio, spogliatoi compresi, è molto superficiale. Francesco e Daniele ci hanno aiutato molto e nelle difficoltà ci aiutavano ad alzarci sempre. Non giocai contro l'Arsenal all’Emirates perché così decise Spalletti, se avessi protestato mi avrebbe dato una testata (ride, ndr)”.

Sulla Roma di James Pallotta

“Quando sono andato via mi dissero che era ora di vincere. Invece si gioca sempre e solo per un posto in Champions League e mi dispiace. La Roma merita di più. Merita di vincere quel maledetto scudetto che io ho solo sfiorato. Il tifoso giallorosso si aspetta di più, la sua passione è incondizionata”

Sugli scudetti sfiorati

"Mi sono levato delle soddisfazioni alla Roma. Sono Sudamericano e arriavo nella Capitale d'Italia: cavolo volevo vincere. Ci sono andato vicino ma purtroppo la fortuna non ha girato dalla nostra. Abbiamo perso campionati con le squadre piccole."

Su Fonseca

“Paulo Fonseca mi piace, con poco sta facendo molto. All’inizio ero preoccupato e invece... Il suo gioco è coraggioso: impostare l’azione da dietro è pericoloso se non ha giocatori adatti. Se hai la qualità è giusto ed è anche più semplice. Fazio non può farlo, Smalling nemmeno. Mancini, che ho conosciuto alla Fiorentina, sa impostare e gli piace farlo”.

Sulla sfida contro la Juve in Coppa Italia

“Per me giocare contro la Juventus è sempre stato particolare, ricordo l’assist a Riise nel 2010, con un po’ di fortuna quella rincorsa sarebbe andata diversamente. I bianconeri non ti regalano niente, anche se oggi come gioco non è che si veda molto. A volte mi chiedo come vincano. La Coppa Italia è importante e le squadre che contano se la giocano sempre."

Su Veretout

"E' uno dei giocatori che mi piace di più, anche per il mio passato alla Fiorentina. Nelle ultime partite ho visto Cristante: non è un regista, ha un altro ruolo, alla Perrotta. Si inserisce e ruba tanti palloni. Il suo utilizzo in regia mi ha un pò spiazzato."

Sul suo erede

“Forse Verratti mi somiglia, ma costa troppo per la Roma”.

Su Mancini

"L'ho conosciuto che era un ragazzino alla Fiorentina. Era già alto, ma di fianco a me non ci vuole molto (ride ndr.)"

Su Zaniolo

“L’infortunio di Nicolò Zaniolo non mi è piaciuto, noi romanisti abbiamo una sfortuna che non si capisce certe volte”.