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Pizarro: “Sono molto legato alla Roma. Totti e Spalletti erano come due fratelli”

LaPresse

Parla l'ex centrocampista giallorosso: "Nella prima esperienza del tecnico nella Capitale erano legatissimi, poi non so cosa sia successo. Sicuramente poteva essere gestito tutto molto meglio"

Redazione

David Pizarro torna a parlare della Roma. In un'intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport, l'ex centrocampista giallorosso ha parlato anche della sua esperienza nella Capitale, e non solo. Ecco le sue dichiarazioni:

Il tuo addio è stato simile a quello di Totti?

"No, non c'è paragone con quello che hanno fatto i tifosi della Roma. Dal Cile ho vissuto tutto in maniera particolare. Per i tifosi della Roma è stato un colpo duro, che si porteranno dietro per molto tempo. Anche in Cile Totti è amatissimo".

Se fossi stato nella Roma anche due anni fa, ti saresti messo in mezza tra Totti e Spalletti?

"Come altezza avrei fatto fatica. Nella prima esperienza a Roma, Spalletti e Totti erano come due fratelli. Poi non so cosa sia successo ma sicuramente poteva essere gestito tutto molto meglio. Non ho capito cosa sia accaduto all'interno, avrei detto la mia sicuramente. Sono due personaggi importanti".

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La piazza a cui sei rimasto più legato?

"Nasce tutto a Udine, dove sono cresciuto come uomo e calciatore. Mi hanno dato il tempo di crescere. Poi sono rimasto legato alla Roma, sono stati momenti importantissimi e siamo andati vicini allo scudetto. Quella Roma esprimeva un bel calcio".

E’ Spalletti che ti ha cambiato ruolo?

Io l’ho conosciuto che dava le testate al muro, poi quando è arrivato all’Udinese è aumentata la mia capacità sul campo, abbiamo lavorato sette anni insieme e mi ha migliorato tanto.

Lautaro e Icardi possono giocare insieme?

Ho affrontato Lautaro Martinez e secondo me ha prospettive importanti, farà strada: è molto giovane. Icardi è un giocatore importante e Spalletti sta valutando qual è la cosa migliore. Sono cose che sanno solo gli allenatori. A me vedendo gli altri campionati questi talenti sembra che possano giocare insieme, in Italia si sta più attenti ai movimenti della squadra.

Cosa si prova a giocare in una situazione come quella di Koulibaly?

Ho visto volare anche un motorino a San Siro. Dalle mie parti non è tanto diverso se si pensa alla finale di Copa Libertadores. In Inghilterra la politica ha fatto bene, ha stoppato certe cose e la passione è la stessa. Non si capisce perché devono succedere certe cose. I miei compagni di colore hanno sofferto questa cosa quasi sempre, in tutta Europa. Poi pagano le persone che non c’entrano nulla, e poi con la tecnologia si sa chi è che sbaglia, ma paga chi va a vedere tranquillamente una partita.

La domanda è chi ha guadagnato tra la Roma e l’Inter con Nainggolan e Zaniolo?

Per il futuro credo che la Roma abbia guadagnato tantissimo e spero che Zaniolo possa proseguire e fare bene così, si parla anche delle sue potenzialità. Ma bisogna lasciarlo tranquillo. Credo sia un giocatore che farà parlare di sé.

Spalletti provò a strappare all’Inter Pizarro già quando stavi lasciando l’Udinese…

Me lo ricordo, sì. Ero convinto da tanto tempo quando si parlava di mercato con me all’Udinese, poi non si lasciò bene all’Udinese e i Pozzo avevano detto che non avrebbero mai dato un giocatore alla Roma di Spalletti. Ho dovuto fare il giro lungo per Milano per poi arrivare alla Roma, ma quello che interessava a me era giocare in giallorosso.