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forzaroma news as roma Pisilli: “Il mio contratto non influisce su come gioco. Darò sempre tutto per la maglia”

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Pisilli: “Il mio contratto non influisce su come gioco. Darò sempre tutto per la maglia”

Redazione
Le parole del centrocampista: "Un giocatore può subire un calo, ci sono periodi positivi e negativi"

Anche oggi la Roma ha continuato la preparazione in vista del campionato e della prima amichevole inglese di domani contro l'Aston Villa. Niccolò Pisilli, pronto per il salto di qualità sotto la guida Gasp, ha rinnovato il suo contratto negli ultimi mesi passando da 70 mila a 2 milioni di euro a stagione. Una scelta criticata da molti tifosi, soprattutto per le prestazioni che nel finale di stagioni sono state meno brillanti, a cui lui ha risposto così a Teleradiostereo: “Le prestazioni in campo non dipendono dal contratto. Un giocatore può subire un calo, ci sono periodi positivi e negativi. Quello che non mancherà mai da parte mia è l’impegno e il sudore per questa maglia. Di seguito l'intervista integrale:

Come stai vivendo questo ritiro? "Bene, grazie. Stiamo bene, ci stiamo allenando, ci stiamo preparando per la stagione, stiamo preparando tutte le cose".

Gasp ti sta provando sia da mediano che da trequartista. Quale ruolo prediligi? "Ma non ho un ruolo che che prediligo, diciamo. Sono due ruoli di centrocampo, uno è un po' più avanzato, uno è un po' più dietro, però io cerco sempre di di fare quello che mi chiede il il mister in base al ruolo che devo appunto fare. Mi posso adattare tranquillamente a tutti e due i ruoli".

C'è un aspetto del tuo gioco che vorresti migliorare in questa stagione? "Eh, come dico sempre, sono un giovane che ha fatto solo un anno tra i grandi, quindi sicuramente ho tante cose da migliorare, quindi ce n'è ce n'è più di uno sicuramente che devo migliorare. Forse se ne devo dire uno è mantenere magari la lucidità delle scelte con la palla o diciamo maturare come giocatore, però penso faccia parte del processo della carriera di un giocatore, dato che io sto ancora al primo anno tra i grandi".

E c'è qualche compagno di squadra che ti sta aiutando magari a perfezionare quelle che sono le tue tecniche? "Ma sì, ma tutti i compagni sono molto disponibili, diciamo, per aiutare per aiutarci l'un l'altro e devo dire sin dal primo giorno che sono entrato in questo gruppo tutti mi hanno dato consigli, mi hanno aiutato e e ogni volta che qualcuno a moto mi aiuta".

Qualcuno dice che il prolungamento del tuo contratto ti ha portato ad abbassare un po' quelle che sono le qualità. Cosa rispondi alle persone che dicono queste tra virgolette cattiverie? "Che che ovviamente non è così, cioè le prestazioni in campo non dipendono da dal contratto che uno ha fuori e penso che a qualsiasi giocatore o calciatore possa subire, diciamo, un calo durante una stagione, perché è impensabile che che per tutta la stagione vai allo stesso modo. Ci sono dei periodi positivi, dei periodi un po' più negativi, ma come ho sempre detto quello che io posso posso fare è dare sempre il 100% per questa maglia ed è quello che farò. Poi ci sono delle delle partite che andranno meglio, delle partite che andranno peggio, però quello che non mancherà mai da parte mia è l'impegno e il sudore per questa maglia".

Qual è l'obiettivo che secondo te la Roma può raggiungere quest'anno? "Secondo me guardare partita dopo partita, non prefissarsi troppi obiettivi. Poi certo l'obiettivo magari può essere quello di di tornare in Champions League, però abbiamo visto l'anno scorso come alla fine in una stagione ci sono vari momenti e varie fasi della stagione. A inizio anno sembravamo sembravamo spacciati mentre poi abbiamo chiuso a meno un punto dalla Champions. Quindi adesso, secondo me, non è non è importante mettersi un obiettivo un obiettivo fisso, ma cercare di di raccogliere il più possibile ogni giorno".

C'è un consiglio particolare che ti ha dato Claudio Ranieri prima di lasciare la Roma sotto il ruolo d'allenatore? "Eh, il mister ci ha ci ha dato tantissimi consigli, ci ha dato una grandissima mano l'anno scorso e e a me in particolare, l'ho sempre detto, lo ringrazierò per sempre, per tutte le volte che che si è fermato a darmi consigli, a migliorarmi come come giocatore e come uomo e non ce n'è uno in particolare. Mi porterò per sempre tutti tutti i suoi insegnamenti sia dentro che fuori dal campo.

Il derby per te sicuramente da romano e romanista deve essere qualcosa di molto importante. Come ti prepari ad una partita del genere?" Ne ho fatti due, non è che ne ho fatti chissà quanti. In realtà penso penso che il segreto sia viverlo come una partita normale che alla fine ovviamente essendo romano e romanista un pochino senti di più, però devi essere pure bravo a non farti trasportare troppo da da quelle emozioni perché sennò rischi che in campo ci vai un po' un po' troppo emozionato, un po' con troppa foga e magari è cattiva consiglierà".

Ecco, allora questa cosa di essere romano e romanista ti ha mai messo sotto pressione? Ti lascia un'eredità particolare? "No, questo no. penso solo che sia una cosa bella perché perché quando scendo in campo e devo e devo giocare per la squadra è la squadra per per la quale ho sempre voluto giocare, però non sento nessun peso, nessuna eredità perché sono discorsi totalmente totalmente fuori da me in questo momento".

Hai dedicato un gol a Edoardo Bove, definendolo una persona speciale. Quanto è importante per te avere un legame particolare con i tuoi compagni di squadra? "È importante perché il gruppo il gruppo nel calcio conta veramente tanto perché se stai bene fuori poi è molto più facile che riesci a rendere dentro al campo e penso che i segreti delle grandi squadre siano stati pure queste ed è stata una cosa che l'altro anno a noi ci ha aiutato da risollevarci da un periodo molto brutto"

Quindi possiamo dire che la forza del lupo è il branco? "Sì, possiamo dire che la forza del lupo è il branco".