Niccolò Pisilli è in questo momento l'unico calciatore del settore giovanile della Roma che fa parte stabilmente della rosa giallorossa. Un patrimonio, un orgoglio sicuramente, un atteggiamento e prestazioni che hanno portato il club a rinnovargli il contratto. Un tira e molla di qualche mese, gli ostacoli economici nella trattativa superati e infine l'ufficialità dello scorso 23 febbraio. In barba a qualche club della Premier League che pure aveva provato a farsi avanti. La Roma ha ovviamente sempre avuto la priorità, ma in ogni caso l'accordo fino al 2029 è importante per un giovane che si è appena affacciato in pianta stabile in prima squadra, pur diventando subito fondamentale. Fino al termine di questa stagione Pisilli andrà a guadagnare 500mila euro (ne guadagnava 70mila), poi ci saranno degli scatti: ad esempio 1,4 milioni nella prossima annata, fino ad arrivare ai circa 2 milioni dell'ultima stagione, più eventuali bonus. Un salto che ad esempio non ha trovato per niente d'accordo uno come Sebino Nela: "Mi sembra un contratto fuori dal mondo, siamo fuori con l'accuso. Capisco i procuratori, capisco che è un ragazzo che devi tenere, ma ha ancora tutto da dimostrare, così non ne usciamo più".

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Pisilli finisce in ‘stand-by’: ecco perché dalla firma sul rinnovo ha meno spazio
Chiaro che Pisilli non ha colpe, è un contratto figlio del suo tempo. Un riconoscimento comunque meritato e arrivato in un momento positivo in campo, soprattutto di grande continuità. La stessa che un po' è venuta a mancare appena dopo aver firmato il rinnovo di contratto. Fino al 23 febbraio, giorno dell'annuncio del prolungamento, Pisilli aveva giocato 13 partite consecutive tra Serie A (8), Europa League (4) e Coppa Italia (1). Poche dal primo minuto, ma sempre comunque entrando dalla panchina. Poi Niccolò ha trovato di colpo sempre meno spazio: all'indomani del rinnovo la partita da titolare col Monza, poi però più nulla o quasi. Nelle ultime sei partite di campionato Pisilli è rimasto in panchina per quattro volte, nelle altre due ha giocato 21 minuti complessivi (contro Cagliari e Lecce). L'unica dall'inizio è quella in casa con l'Athletic, poi nel ritorno è stato impiegato mezz'ora.
Esperienza, Cristante, meno partite e il boost in esaurimento: come è calato il minutaggio di Pisilli
—Cosa gli manca per incidere di più allora, soprattutto in zona gol? Ranieri ha risposto così nella conferenza stampa prima del derby: "L'esperienza, giocare di più. Sono due giocatori della Roma del futuro: sono bravi, sanno inserirsi molto bene. Lui e Baldanzi hanno una freschezza e un'imprevedibilità spiccata. Pisilli quando tira vorrebbe spaccare la porta, ma deve essere più tranquillo: ha tutto. I tempi di inserimento sono la cosa più importante e lui li ha". Spesso infatti il classe 2004 si butta in avanti, ma si fa un po' prendere dalla foga nel momento decisivo. Deve crescere parecchio, ma fa parte del gioco. Un po' come quando Ranieri ha lasciato Soulé da parte, chiedendogli pubblicamente più praticità, meno fronzoli. Per poi lanciarlo di nuovo e ottenendo i risultati che tutti abbiamo visto. Così per Pisilli, dopo la sua prima esplosione ci sta un momento di stallo, è tutto normale, ci mancherebbe. Già nelle ultime settimane aveva evidenziato un calo, con l'esplosione e il boost iniziale che erano un po' esauriti.
Lo spazio ridotto è dovuto poi anche al rientro di Bryan Cristante, che nel periodo di massimo impiego di Pisilli era infortunato. Ora il numero 4 è tornato stabilmente nelle rotazioni, spesso titolare, togliendo parecchi minuti al compagno più giovane. Fa parte della crescita. Però è in generale con Ranieri il prodotto del settore giovanile giallorosso ha trovato meno spazio, soprattutto rispetto a quanto ne ha avuto con Ivan Juric. Come testimoniano i numeri di 'Sofascore', con il croato 5 partite da titolare su 10 presenze e il 52,3% dei minuti in campo. Con sir Claudio questa stessa percentuale è scesa a 41,4% con 10 partite dal 1' sui 23 gettoni totali. E senza le coppe è probabile che da qui a fine stagione cali ancora. Sempre meglio di Pellegrini, che ha giocato più match da titolare (13) ma ha meno presenze totali sotto Ranieri (18) e meno minuti (1063 contro 1119). Si vedrà nel mercato estivo come cambierà la rosa della Roma, se i vari Cristante e Paredes faranno effettivamente le valigie e chi poi arriverà. Pisilli dovrà in qualche modo ripartire per dimostrare di meritare certe cifre e tornare a ritagliarsi un ruolo importante anche con il nuovo allenatore.
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