Niccolò Pisilli è il primo protagonista della rubrica AS Roma Podcast in questa nuova stagione. Il centrocampista giallorosso ha raccontato le sue sensazioni in vista dell'inizio del campionato alla guida di Gasperini. Ecco le sue parole.

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Pisilli: “Con Gasperini è tutto nuovo. Stiamo lavorando per farci trovare pronti”
Possiamo dire che è il tuo primo ritiro con i grandi. "È il primo ritiro dopo un anno in cui ho giocato tra i grandi, possiamo metterla così".
L'anno scorso era tutto incerto, dovevi dimostrare di poter essere da Roma."Si, va dimostrato ogni anno. Magari quest'anno parto con un base migliore. L'anno scorso ero un ragazzo che veniva dalla Primavera. Il mister adesso, invece, mi conosce già di più".
Hai giocato più di 40 partite. Te lo aspettavi? "All'inizio non pensavo. Non mi aspettavo neanche di rimanere all'inizio. Ho sempre dato il massimo per provare a rimanere alla Roma, ma non credevo di fare più di 40 partite".
C'è una partita dopo la quale hai avuto la sensazione di poterti giocare le tue carte?"Una partita in particolare non credo. Man mano che giocavo mi sentivo bene, vedevo che riuscivo a esprimere me stesso e mi ha dato consapevolezza. Era pure anche una questione personale. Volevo capire se riuscissi a dire la mia in Serie A".
Hai fatto un contratto che ti lega alla Roma in modo importante."È stato un momento bello e importante. Si staccava la parte di Niccolò Primavera a favore di quella della prima squadra. Ci tengo a ringraziare tutti gli allenatori che ho avuto e la società per la fiducia".
La Nazionale? "Si, ho raggiunto la convocazione in Nazionale maggiore, se qualcuno me l'avesse detto prima, gli avrei riposto che era fuori di testa. Poi si è concluso con l'Europeo U21. Sono molto contento, tutto il paese ti tifa e questo non ha prezzo".
Il gol con la Spagna?"L'ho rivisto un po' di volte".
Gasperini vi fa correre? "Stiamo correndo, lavorando, come tutte le squadre. Noi dobbiamo essere bravi e lavorare per farci trovare pronti. Adesso è un po' faticoso ma ci ritroveremo tutto dopo. Bisogna soffrire per ora".
Il primo impatto con l'allenatore?"È tutto nuovo, ci vuole un po' di tempo per conoscersi. Tornare qui è stato molto bello, ho ritrovato i miei compagni. Durante la stagione li vivi nella quotidianità, poi ti stacchi un mese e mezzo e non sei più abituato. Manca un po' lo spogliatoio. Con il mister è tutto nuovo, ci dobbiamo adeguare subito alle sue richieste e a quelle del suo staff".
Sei già un esempio per qualcuno della Primavera. "Non sento questa responsabilità perché so che posso far vedere ancora tanto a queste persone. Ancora non mi sento come un punto di arrivo. Io ancora prendo ispirazione da altri. So quanto devo migliorare. Ma se tanti ragazzi vedono in me un percorso da seguire, sono contento e sono pronto a dare consigli quando arrivano in prima squadra".
Riusciresti a spiegare come ti aiutano i grandi della squadra. Cosa ti dicono dal punto di vista tecnico, tattico? "Dipende dal giocatore. Magari da qualcuno rimani incantato da come tocca la palla, e altri che hanno la malizia. Si tratta di osservare e rubare con gli occhi il più possibile. Ti stacchi un po' dal vivere dentro l'allenamento e ti fermi per esempio per vedere come calciano. Se Dybala calcia come calcia, di certo ci è arrivato col tempo".
Fai anche domande?"Capita che anche loro diano consigli, loro ti aiutano molto".
Che tipo di centrocampista vuoi diventare?"Devi saper fare un po' tutto ormai. La mia qualità principale penso sia l'inserimento e non vorrei mai perderla. So che devo migliorare tante cose, il mio obiettivo è diventare un centrocampista totale".
Guardi mai qualche calciatore del passato?"Guardo tante partite da sempre, cerco di vedere tutti i centrocampisti della varie squadre e prendo da tutti".
Quanto ti ha emozionato la vittoria di Sinner a Wimbledon? "È stato un momento bellissimo. Rimarrà nella storia per sempre".
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